L’Associazione dei gestori dei club di Berlino: “Per ora rimaniamo aperti, ma miglioreremo l’areazione interna”
La Clubcommission ha instaurato una speciale Task Force contro il Coronavirus
Gli effetti della presente epidemia di Coronavirus si stanno facendo sentire in tutti i settori, compreso quello della vita notturna. Del resto molti degli attuali 81 contagiati di Berlino, ben 16 sono stati infettati durante una serata al Tropete il 29 febbraio scoro. Clubcommision, ovvero l’associazione cittadina dei club e addetti al settore ha divulgato un ampio catalogo di misure per proteggere la salute dei visitatori e dei dipendenti dal contagio della malattia virale COVID-19 instaurando anche una speciale Task Force per seguire la vicenda. Nel loro ultimo comunicato si afferma che si sta valutando la possibilità di chiudere temporaneamente tutti i locali per bloccare il più possibile l’infezione come ad esempio ha già deciso di fare il Berghain. Il più celebre club di Berlino ha infatti annunciato la sua chiusura fino al 20 aprile 2020 per motivi precauzionali. Gli altri club rimasti aperti affermano di stare adottando misure per ridurre il rischio di infezione e poter tracciare rapidamente le vie di trasmissione. Tra queste, anche se è un po’ ironico scriverlo, anche quella di migliorare gli impianti di areazione interna ai locali. Chi conosce la vita notturna berlinese non può che sorridere a questa affermazione. In alcuni club è impossibile migliorare l’areazione. L’unico modo è tenerli chiusi,
Cosa stanno facendo i club di Berlino
Già prima che il primo caso fosse rilevato a Berlino, la Commissione del Club aveva contattato i funzionari della sanità pubblica e l’ospedale Charité e il 29 febbraio 2020 aveva inviato una circolare con le prime istruzioni di prevenzione a tutti i membri. Nei club come il Kitkat sono state poi realizzate misure specifiche nell’area d’ingresso, dove sono stati distribuiti volantini con informazioni agli ospiti, sono stati registrati gli indirizzi di contatto dei visitatori e sono state fornite informazioni attraverso i social media. Come detto all’inizio di questa settimana, la Commissione dei Club ha istituito una task force che ha organizzato una riunione di crisi con quasi 50 operatori di club e organizzatori di eventi. Ne è risultato un catalogo di misure con raccomandazioni, che sarà utilizzato già questo fine settimana. I visitatori dei club di Berlino saranno temporaneamente registrati con il loro indirizzo e-mail e/o numero di telefono. Inoltre, i club stabiliscono un indirizzo di contatto in modo che, se un visitatore segnala una malattia, possa informare immediatamente il dipartimento della sanità pubblica e comunicare i propri dati di contatto. Dal momento che anche lo spazio e le condizioni di ventilazione hanno un impatto sulla diffusione del virus, la Commissione dei Club raccomanda di ridurre il carico degli ospiti al 70% della capienza massima. Inoltre, saranno attuate misure igieniche più ampie e gli ospiti saranno informati in modo esauriente sulle proprie responsabilità.
I club chiusi e le serate già annullate
Al momento l’unico grande club chiuso ufficialmente, come detto, è il Berghain. Assieme a lui c’è anche il meno conosciuto Trauma Bar und Kino. Ci sono organizzatori di serate che hanno preferito fare altrettanto come quelli del GEGEN del Kit Kat. Da quando trapela dal comunicato della Clubcommision, i club di Berlino sono molto consapevoli della loro responsabilità nell’affrontare la diffusione del virus e ora devono fare delle considerazioni in questa difficile situazione che potrebbero essere decisive per il funzionamento del club. Le piccole e medie imprese culturali, in particolare, stanno già subendo dolorose perdite economiche a causa dell’annullamento delle manifestazioni e del calo dei visitatori e devono temere per la loro esistenza. Secondo la Task Force una chiusura di poche settimane porterebbe inevitabilmente all’insolvenza della maggior parte dei club. La commissione del Club ha quindi contattato le banche e i finanziatori del crowdfunding, nonché il Senato di Berlino, per istituire un fondo di salvataggio per i casi di disagio sociale.
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Immagine di copertina: Pixabay