La tradizione degli universitari tedeschi di bussare sui tavoli

Gli studenti universitari tedeschi mostrano apprezzamento nei confronti di una lezione bussando sui tavoli. L’usanza risale al XVIII secolo, quando gli studenti erano soliti bussare con dei bastoncini di legno se la lezione era loro sgradita. Con il tempo l’atto del bussare si è trasformato in un giro di applausi, anche se non sono chiari il quando e il perché, spiega Friedhelm Golücke fondatore dell’Associazione per la Storia degli Studenti Germanici. Un’altra possibile spiegazione ci arriva da Notker Hammerstein, professore in pensione della Goethe University di Francoforte. Solitamente, durante le lezioni gli studenti hanno una sola mano libera, perché l’altra è impegnata a prendere appunti. Così, si sarebbe affermata la pratica di bussare, che permette di esprime un’opinione con una sola mano, a differenza dell’applauso.

Il significato: apprezzamento e rispetto

Contrariamente a quanto avveniva nel XVIII secolo, oggi bussare sul tavolo significa che la lezione di un professore o una presentazione fatta da uno studente è piaciuta. La pratica è diventata tuttavia anche un segno di rispetto, tanto che alcuni professori considerano la mancanza di questo “applauso” irrispettoso. Molto probabilmente l’attribuzione di questo significato deriva dalla differenza di status sociale e professionale tra la classe dei professori e altre classi lavorative. Solitamente le persone applaudivano alla fine dello spettacolo attori e musicisti, ovvero una categoria sociale ritenuta inferiore a quella dei professori universitari. Bisognava quindi trovare un modo per diversificare l’applauso: nasceva così la pratica di bussare come simbolo di rispetto.

Altre storiche pratiche nelle università tedesche

Sempre nel XVIII secolo, tutti i nuovi studenti – soprannominati Füchse (le volpi) – venivano accolti in università dai ragazzi più grandi a suon di colpi per terra: venivano usati dei bastoni per tamburellare sul pavimento. Questa pratica si è sostituita, tra la fine XVIII e l’inizio del XIX, con il fischio e, sempre nello stesso periodo, gli studenti cominciarono a fischiare ai professori per dimostrare il loro apprezzamento. Oggi, se si pensa al fischio all’interno di un’aula universitaria, verrebbe spontaneo pensare a un segno di disapprovazione. Non sorprende dunque che questa pratica non sia sopravvissuta fino ai giorni nostri.

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Immagine di copertina: Pixabay