La spiaggia apocalittica vincitrice della Biennale di Venezia 2019 sarà allestita appena fuori a Berlino
La centrale E-Werk Luckenwalde e la sua energia rinnovabile al servizio della rappresentazione teatrale Sun and Sea (Marina)
Sarà l’E-Werk Luckenwalde, un’antica centrale elettrica situata a 80 km da Berlino, ad ospiterà Sun and Sea (Marina), l’installazione ‘teatrale’ lituana premiata con il prestigioso Leone d’Oro alla Biennale d’arte di Venezia del 2019. La location in cui la spiaggia verrà allestita, sarà una piscina abbandonata che si trova proprio accanto alla vecchia centrale, il cui duplice scopo, secondo la direttrice artistica dell’E-WERK, Helen Turner, era quello di «riutilizzare l’energia termica in eccesso» oltre che essere un luogo di svago per i lavoratori della centrale: il proposito iniziale della piscina era quindi, in certo senso, già improntato sull’ecosostenibilità. Quest’ultimo è un aspetto che contraddistingue anche Sun and Sea, ed è uno dei motivi per cui la direzione dell’E-Werk Luckenwalde ha scelto di ospitare nei suoi spazi l’installazione affermando che «è importante continuare a sostenere il cambiamento e ricordare che la più grande minaccia senza tempo per l’umanità rimane il cambio climatico». L’opera verrà allestita a partire dal 1 maggio 2021 e, come già avvenuto per Venezia, sarà finanziata attraverso il crowdfunding, con una campagna che partirà a gennaio il cui obiettivo è di raggiungere i 40.000 euro necessari a coprire le spese per la sabbia, le sdraio e il compenso che spetta agli attori. L’ingresso, infatti, sarà libero e verrà limitato esclusivamente per la sicurezza degli attori e degli spettatori, i quali assisteranno alla rappresentazione dalle balconate sopraelevate rispetto al set.
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L’essenza di un’opera in cui il sole e il mare sono le prime vittime del cambio climatico
A Venezia Sun and Sea era stata rappresentata negli spazi della Marina Militare, nel quartiere di Castello. L’opera, che gli spettatori potevano osservare da una balconata sovrastante la scenografia, rappresenta un futuro (o un presente?) in cui gli esseri umani continuano a svolgere le loro attività, incuranti degli effetti disastrosi del cambio climatico. Il set dell’opera è costituito dalla ricostruzione di una spiaggia in cui i bagnanti, distesi sulle loro tovaglie e indisturbati tra gossip e snacks, intonano un triste canto sulla fine del mondo; canto che sembra la loro unica reazione alla prossima apocalisse. Sun and Sea rappresenta una critica pungente ad una società dai futili principi. Mirata a sensibilizzare gli spettatori evidenziando l’eccessivo disinteresse al tema, vuole ricordare che la lotta contro il cambiamento è ancora lunga.
Il percorso artistico dell’opera teatrale fino al progetto no profit dell’ E-Werk Luckenwalde
Sun and Sea (Marina) era stata rappresentata per la prima volta nel 2017, nella Galleria Nazionale d’Arte di Vilnius, in Lituania. I protagonisti del “dietro le quinte” sono il direttore teatrale Rugilė Barzdžiukait, il drammaturgo Vaiva Grainytė e la compositrice Lina Lapelytė. Successivamente, in occasione della 58° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, l’opera è stata tradotta in lingua Inglese. La giuria, colpita dall’ «originalità nell’uso dello spazio espositivo, che inscena un’opera brechtiana», l’11 Maggio 2019 ha premiato l’opera consegnandole il Leone D’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale, e l’ha definita «una critica del tempo libero e della contemporaneità, cantata dalle voci di un gruppo di performer e volontari che impersonano la gente comune».
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Immagine di Copertina: Sun and Sea (Marina) ©Jean-Pierre Dalbéra da Wikipedia CC 2.0