La Germania finalmente proibirà i cartelloni pubblicitari di sigarette

Salute e prevenzione prima di tutto: cartelloni pubblicitari di sigarette banditi anche in Germania

Niente più cartelloni promozionali di sigarette dal 2022. Il voto finale del Parlamento federale è arrivato venerdì 18 settembre. Con questa decisione la Germania chiude la lista degli Stati europei che hanno adottato il provvedimento già da tempo. Si conclude così la lunga lotta dei medici contro la pubblicizzazione di sigarette, colpevole di spingere i più giovani verso il vizio del fumo. Inizialmente bandita nei mass-media, la Germania era rimasta la sola in Europa a consentire la pubblicità di tabacco  e sigarette attraverso cinema e cartelloni pubblicitari. Secondo dati ufficiali riportati da The Local, l’industria tedesca del tabacco investe più di 10o milioni di euro l’anno per la pubblicità nei cinema e per esporre cartelloni. Dal 2017, circa il 23% della popolazione adulta tedesca è un fumatore abituale.

Oltre al divieto di esporre cartelloni pubblicitari, la legge prevede altre restrizioni.

Dal Gennaio 2021 stop alle pubblicità di sigarette prima di spettacoli rivolti ad un pubblico giovane. Sempre dal 2021 non sarà più consentito distribuire sigarette gratuitamente in occasione di convegni ed eventi vari. Ultimo step nel 2024, con l’estensione dei divieti anche alle sigarette elettroniche. Tuttavia, proposte del genere non sono una novità in Germania. Già nel 2016 si è tentato di bandire la pubblicità di tabacco dai luoghi pubblici, ma senza risultati positivi. Ad opporsi, le posizioni conservatrici della CDU. A contribuire al successo delle misure, la svolta politica in senso liberale della Cancelliera tedesca Angela Merkel. «La tutela della salute è una questione di priorità» queste le dichiarazioni del Ministro federale per la Tutela dei Consumatori, Julia Klöckner, all’agenzia DPA.

Motivazioni, preoccupazioni e fattori di rischio: i vari volti della svolta tedesca contro la pubblicità del tabacco

Bandire definitivamente la pubblicità di sigarette anche nei cinema e in città è fondamentale per la tutela della salute. Altro obiettivo dei medici è quello di prevenire la dipendenza dal fumo tra i giovani. Ma rimangono preoccupanti i numeri dell’industria del fumo. Circa 121.000 decessi sono riconducibili al fumo con 100 miliardi spesi dai consumatori soprattutto per via di malattie ricollegabili al consumo di sigarette. Questo è quanto emerge dal report su droghe e dipendenze elaborato dal Dipartimento federale sulle dipendenze. Ma non ci sono solo dati negativi. Piuttosto incoraggiante, infatti, è la riduzione dei giovani fumatori. Nel corso degli ultimi 10-15 anni sono circa due terzi in meno. Stesso scenario per i fumatori adulti, ridotti del 28%. Aumentano, però, i fumatori di sigarette elettroniche, altro trend da scoraggiare.

La soddisfazione dei politici e le critiche dai produttori di sigarette

Per Daniela Ludwig (CDU), del Dipartimento federale sulle dipendenze, si tratta di un grande passo in avanti per raggiungere il risultato auspicato. La dipendenza dal tabacco va scoraggiata soprattutto tra le giovani generazioni così come il facile accesso al fumo. Proprio a questo mirano i continui appelli di medici ed esperti. Queste misure, però, continuano a non avere vita facile. Le maggiori critiche arrivano, ovviamente, dall’industria del tabacco. I differenti gradi di rischio delle tradizionali sigarette e la sigaretta elettronica come alternativa più sicura sono i punti su cui si concentrano i maggiori produttori di sigarette. Ulteriori chiarimenti sui ridotti rischi dei prodotti elettronici saranno forniti ai consumatori. Questo, precisa Claudia Oeking, CEO della Philip Morris nel Tagesschau.de, favorirebbe la transizione verso prodotti più sicuri

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