Il primo Coronavirus europeo fu tedesco, ma la Germania non fece nulla di sbagliato

Un team di medici tedeschi ha affermato che il primo focolaio che si è verificato in Germania ha favorito la diffusione del virus in Europa. Si tratta del caso della Webasto in Baviera nella sua sede di Stockdorf

Secondo una lettera di alcuni medici tedeschi pubblicata sul sito New England Journal of Medicine, il primo caso in Europa di Coronavirus verificatosi in Baviera avrebbe favorito la sua diffusione attraverso il continente. Si tratta del caso di un 38enne, impiegato del fornitore d’auto Webasto nella sede di Stockdorf. L’uomo ha incontrato intorno al 20 gennaio in un meeting una collega di Shangai, la quale aveva contratto il virus senza rendersene conto. La donna è poi tornata a Shangai e durante il volo ha accusato i primi sintomi. Nei giorni seguenti l’uomo ha avuto la febbre, poi si è sentito meglio e quindi è tornato a lavoro. Il 27 gennaio la donna ha informato i colleghi in Germania della sua positività. Il 28 gennaio sono stati effettuati i test su tutti i dipendenti della Webasto, alcuni di loro, compreso l’uomo, sono stati trovati positivi. Dopodiché i casi in Baviera legati ai dipendenti sono saliti a 14, quindi isolati e attualmente sono tutti guariti. Le autorità si sono dimostrate pronte ad affrontare il problema, mettendo in quarantena anche i cittadini evacuati dalla regione intorno a Wuhan. In quel caso sono stati trovati altri due casi, anch’essi isolati e guariti. I ricercatori tedeschi ritengono che questo primo focolaio sia collegato alla diffusione del virus in Italia e in Europa.

Alcuni scienziati italiani discutono sul fatto che il Coronavirus potrebbe essere arrivato in Italia prima della sua ufficializzazione. Alcuni casi anomali si sono verificati già da dicembre 2019

Nonostante l’uomo  definito come il paziente numero 1 in Europa non fosse sintomatico, ha contagiato i suoi colleghi durante il periodo di incubazione. Questo pone il problema di quanto il virus possa facilmente diffondersi. Le autorità tedesche hanno immediatamente reagito alla prima diffusione isolando i casi. Alcuni scienziati italiani dell’Università Statale di Milano hanno pubblicato un documento sul Journal of Medical Virology, in cui affermano che c’erano delle anomalie sanitarie già da prima di gennaio. Un altro aspetto è stato evidenziato da uno scienziato che ha parlato di polmoniti anomale a Codogno precedenti al caso del paziente numero 1 e 40 casi di polmoniti anomale registrati nell’ospedale a Piacenza già a metà dicembre. Al momento Piacenza è una delle città più colpite d’Italia con 319 casi.

Ultimi aggiornamenti in Germania. Nuovi casi a Berlino durante la giornata e più di 500 nuovi casi in Italia

Dagli ultimi dati disponibili sul sito del Robert Koch Institut, in Germania ci sono stati più di 100 nuovi casi confermati da ieri mattina. Il numero è salito a 349. 4 nuovi casi confermati a Berlino, il numero è salito a 13, secondo quanto dichiara il Morgenpost. In Italia più di mille nuovi contagi. Il numero è arrivato a oltre 4000. Le regioni più colpite sono la Lombardia, il Veneto e L’Emilia-Romagna. Nuovi casi anche in Valle d’Aosta, che finora era stata l’unica regione non colpita dall’epidemia.

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