Hitler all’inferno, svelato a Berlino il capolavoro di George Grosz. Sarà fisso al DH Museum
Torna in città il capolavoro del pittore dadaista
George Grosz fu un pittore sperimentale, legato alle avanguardie storiche come Dada e celebrato come uno degli artisti più importanti dell’epoca della Repubblica di Weimar. Grosz andò in esilio dopo che il nazismo prese il potere nel 1933. In esilio negli Stati Uniti, il pittore tedesco dipinse nel 1944 la celebre opera ‘Caino, o Hitler all’inferno‘ che raffigurava appunto il dittatore come un «mostro fascista, o come una bestia apocalittica, consumato dai suoi stessi pensieri». Ora il quadro sarà di nuovo visibile al pubblico.
Un quadro mai esposto
Il quadro è stato comprato dalla famiglia Grosz e fino ad oggi non era mai stato esposto. Nel 2019 è stato finalmente comprato dal Museo della Storia Tedesca ed entrerà a fare parte della collezione permanente del museo. L’acquisto è stato supportato dal governo federale e dalla Fondazione Culturale degli Stati Federali Tedeschi. Il dipinto è stato presentato il 4 febbraio a Berlino, alla presenza della Ministra della Cultura, Monika Grütters, Raphael Gross, Presidente della fondazione del Museo di Storia Tedesco e di Markus Hilger, Segretario Generale della Fondazione Culturale degli Stati Federali Tedeschi. L’acquisto è di notevole importanza non solo perché è una anteprima assoluta ma anche perché si tratta di uno dei maggiori capolavori dipinti da Grosz in esilio. «Siamo davvero grati che questa importante testimonianza dell’arte tedesca in esilio durante il Nazismo sia diventata parte della nostra collezione» ha dichiarato Raphael Gross il 4 febbraio, all’inaugurazione dell’opera. Il Presidente ha inoltre aggiunto «Soprattutto per quanto riguarda la nostra esibizione permanente, che stiamo ancora progettando, sarà centrale per noi confrontarci con il rapporto tra arte e nazionalsocialismo».
La storia di Grosz
George Grosz nacque il 26 luglio 1893 e morì il il 6 luglio 1959. Grosz fu uno dei principali pittori del movimento Dada in Germania prima e, successivamente, della corrente della ‘Nuova Oggettività‘ che caratterizzò gli anni della Repubblica di Weimar. Grosz era un militante comunista e partecipò alla sollevazione della Lega di Spartaco nel 1918, capeggiata da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht e soffocata nel sangue dall’SPD. Data la sua fede politica e la sua arte sperimentale, il pittore emigrò dalla Germania pochi mesi prima che Hitler salisse al potere nel 1933. I nazisti bollarono presto la sua opera come ‘arte degenerata’ e ne vietarono ogni tipo di esposizione. Emigrato negli States, Grosz riprese il suo lavoro su temi politici, dipingendo anche gli orrori del nazismo man mano che le notizie sugli stermini tedeschi si diffondevano. ‘Caino, o Hitler all’inferno‘ appartiene a quel periodo ed è uno dei lavori più importanti della fase americana dell’artista.