Convento

Germania, polizia scopre esistenza di una setta investigando su un rapimento

La polizia ha scoperto l’esistenza di una setta segreta nella regione tedesca del basso Reno. La scoperta per caso: durante le investigazioni per un rapimento.

Se la seconda ondata del Covid-19 dovrebbe fermare gli assembramenti ed evitare che la gente si riunisca se non per gravi motivi, questa regola non è valsa per alcuni componenti di una congregazione segreta. Le forze dell’ordine hanno fatto la particolare scoperta, mentre erano alla ricerca di una persona che, secondo le fonti, era stata oggetto di rapimento. Le indagini hanno portato la polizia tedesca nella piccola cittadina di Goch, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. Qui gli agenti hanno scoperto una setta segreta composta da quasi 60 persone che si riunivano vicino a un convento abbandonato.

A capo dell’ “Ordine dei Trasformanti” un uomo che sostiene di essere il loro “profeta”.

Nella periferia di questo centro abitato la setta si riuniva in un edificio residenziale nei pressi di un ex convento. Il gruppo, sotto la guida di un “profeta”, era composto da 54 persone. Tra di loro donne, uomini e persino bambini che le forze di investigazione hanno ritrovato durante un’operazione durata diverse ore. L’uomo alla guida del gruppo, un signore di 58 anni di origini olandesi, descriveva sé stesso come il profeta dell’ “Ordine dei Trasformanti”.  Secondo il portavoce del procuratore, l’uomo è stato arrestato e non è stato segnalato nessun ferito durante l’operazione.

La polizia ha comunque ritrovato la presunta vittima del rapimento che ricercava inizialmente ed è in buone condizioni. Si tratta di una donna di 25 anni, ritrovata nello stesso edificio residenziale nel quale si riuniva la setta segreta.

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: Pixabay – Licenza di Pixabay.