Führerstadt, il piano di Hitler per fare di Linz una delle 5 capitali del terzo Reich

Linz è la città austriaca dove Hitler trascorse la gioventù e maturò la sua visione antisemita della storia.

Linz è la terza città austriaca per popolazione. Capoluogo della regione dell’Alta-Austria, la sua storia è legata indissolubilmente alle vicende della seconda guerra mondiale. Qui Hitler trascorse la gioventù, frequentando con scarso profitto la Realschule e girovagando per 2 anni con il suo amico August Kubizek. Secondo lo storico Eugene Davidson, è proprio a Linz che sarebbe nata l’ideologia antisemita di Hitler, in quanto gran parte del corpo insegnante e degli studenti della Realschule erano pangermanisti, ultra-nazionalisti e xenofobi.
Il destino della città cambia nel 1937 quando il Führer la nomina Führerstadt insieme a Berlino, Monaco di Baviera, Amburgo e Norimberga. Le Führerstadt, città del Führer, avevano ciascuna una funzione peculiare. Nel caso di Linz era di diventare la Patenstadt des Führers, la residenza della sua vecchiaia. Per questo sarebbero stati costruiti edifici ad uso personale di Hitler, insieme ad una totale riqualificazione per trasformare la città in una metropoli fluviale. Nel 1940, con l’invasione della Francia, venne progettato un nuovo assetto urbanistico da completare nel 1950. Esso non venne mai completato ma avrebbe dovuto glorificare l’entità delle vittorie tedesche nell’Europa occidentale.

 

L’architettura ufficiale del regime da sostegno all’ideologia acquista una realtà a sé stante

Il regime nazionalsocialista vede l’ideologia come strumento di propaganda e mobilitazione delle masse. Lo scopo è di fornire all’individuo una visione totalizzante della vita. In tale contesto l’architettura da espressione artistica può diventare un sostegno all’ideologia. Hitler lo sapeva e non esito` a servirsene: volle che l’architettura ufficiale del regime esprimesse la grandezza e la potenza della nazione tedesca. Le Führerstadt avrebbero assolto lo scopo di testimoniare la grandezza della nazione tedesca, in uno stile che richiamasse il classicismo greco e romano. Ma l’architettura non è solo questo. Una volta che ha materializzato una certa visione del mondo, essa acquista una realtà sociale indipendente. Da qui si comprende perché i regimi totalitari dedichino attenzione nel delineare uno stile architettonico ufficiale. Le strutture una volta che prendono forma agiscono in maniera perpetua sugli individui, trasmettendo continuamente la cultura favorevole al regime.

 

Hitler voleva che l’abitato di Linz diventasse una grande metropoli fluviale

Il Führer amava Vienna e Linz ma criticava il fatto che le città non valorizzassero la loro vicinanza ai fiumi. Il suo punto di riferimento era Budapest e l’assetto urbano di Linz, a progetto compiuto, le avrebbe somigliato. La città sarebbe dovuta crescere più di tre volte rispetto al 1940. I progetti per la Linz Führerstadt comprendevano varie strutture. Innanzitutto una serie di edifici cerimoniali su entrambe le sponde del Danubio e un ponte sospeso per collegarle. Inoltre una enorme sede locale del NSDAP con una gigantesca sala-riunioni e un campanile con cripta nella quale Hitler voleva essere sepolto. Infine un nuovo municipio, un hotel di lusso e la sede dove Hitler intendeva ritirarsi per la vecchiaia.

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Immagine di copertina: Pixabay