Flossenburg, il campo di concentramento nazista spesso dimenticato dalla cronaca
Il campo di concentramento Flossenburg è uno dei meno noti
Flossenburg era solo un piccolo villaggio nella foresta del Palatinato Superiore prima della fondazione dell’infame campo di concentramento. Il campo di Flossenbürg è stato fondato nel maggio del 1938 durante la riorganizzazione da parte delle SS dell’intero sistema dei campi di concentramento. A partire dal diciannovesimo secolo, la cittadina divenne un villaggio di lavoratori sfruttati, impiegati nei depositi di granito locale. Infatti, nel nuovo sistema lo scopo dei campi non era più solo quello di imprigionare e terrorizzare gli oppositori politici del regime nazista. Piuttosto, le SS miravano anche a trarre profitto dallo sfruttamento del lavoro dei prigionieri. A tal fine, le SS fondarono nuovi campi e deportarono un numero sempre maggiore di persone nei campi.
La vita nei campi e com’è oggi
Dal 1942 in poi, il ruolo del campo di concentramento si estese anche alla produzione di armi in larga scala. Si stima che più di 100 000 persone, provenienti das 45 diversi paesi siano morte nel campo, più di un terzo dei prigionieri. Era un campo principalmente maschile, però più di 15 000 donne erano tenute lì. Alcune parti del campo furono chiamate “baracche della morte” e l’ultimo anno del campo fu il più letale. Il sito del campo stesso fu a lungo trascurato e molto fu lasciato cadere in rovina o fu demolito. Anche i complessi residenziali privati e le industrie locali abitarono parti dei terreni dell’ex campo. Il posto non sembra il tipico campo di concentramento quando arrivi per la prima volta. Non ci sono baracche, nessuna portineria e nessun “Arbeit macht frei”. L’edificio più evidente è il grande edificio in pietra che era il “Kommandantur” o il quartiere generale amministrativo di coloro che gestivano il campo.
Il campo Flossenburg scivolò nell’oblio dopo la fine della guerra, solo negli ultimi anni ne sta emergendo il ricordo
Gli anni ’80 e ’90 sono stati anni segnati da risvegli sociali e controversie politiche. Nonostante le svolte storiche, come il crollo del socialismo e l’unità tedesca, il passato nazista era ancora molto attuale. In molti luoghi, l’interesse per i capitoli più oscuri della storia locale crebbe. Mentre a Flossenburg, la comunità locale trascurava i resti indesiderati dell’ex campo. Flossenburg è meno noto nonostante fosse uno dei 12 più grandi campi di concentramento dei nazisti. Dopo la guerra, il campo e la sua storia scivolarono lentamente nell’oblio. Più di 60 anni dopo la liberazione del campo, diverse mostre aprirono con l’obiettivo di commemorare coloro che hanno perso la vita a Flossenburg. Probabilmente uno dei motivi principali per cui ci è voluto così tanto tempo per ricordare il campo ha a che fare con la demografia di coloro che sono stati imprigionati, poichè due terzi dei prigionieri erano europei dell’Est, nascosti e silenziati dal blocco sovietico.
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Immagine di copertina: Pixabay