Fotografia di Douglas Chandler (1937) da Flickr CC BY-NC-ND 2.0 https://www.flickr.com/photos/mytravelphotos/3824749306/

Douglas Chandler, il nazista che si infiltrò nella National Geographic

Douglas Chandler, l’uomo filonazista che collaborò con il National Geographic durante la Seconda Guerra Mondiale

Nel 1936 Douglas Chandler entrò in contatto con la National Geographic inviando alcune sue fotografie, scattate durante un viaggio in Nord Africa, a John Oliver La Gorce, un redattore associato alla rivista. La Gorce non pubblicò mai quelle sue foto, ma gli propose di scrivere degli articoli sulla situazione berlinese dell’epoca, esortandolo ad essere il più imparziale e apolitico possibile. L’ articolo che ne venne fuori rimane ancora oggi uno dei pezzi più spinosi nella storia della rivista statunitense: colmo di immagini drammatiche con edifici coperti di svastiche di una città sotto il dominio nazista. Era l’aprile del 1941 quando, in un programma radiofonico trasmesso dalla Germania, Douglas Chandler venne presentato come “un osservatore americano” subito dopo la famosa canzone americana “Yankee Doodle”. Egli si faceva chiamare inizialmente Paul Revere e le sue parole erano per la maggior parte pro-naziste, anti-britanniche ed anti-Roosvelt. Un mese dopo la sua prima apparizione radiofonica rivelò la sua vera identità menzionando il National Geographic. Fu subito un grandissimo scandalo: un radiofonico americano appoggiava la propaganda nazista. Venne immediatamente multato e condannato all’ergastolo.

Paul Rever: il nome dietro cui si nascose

Un mese dopo il suo lancio radiofonico, Paul Revere annunciò la sua vera identità affermando di compiere 52 anni, la stessa età “di Adolf Hitler, l’uomo di maggior successo nel mondo.” Sottolineò anche la sua collaborazione con la rivista National Geographic. Il nome di Hitler e quello della National Geographic crearono subito un immenso scalpore. L’identità celata di quell’uomo americano che promuoveva il nazismo venne subito criticata. La Gorce si scusò personalmente con molti lettori e affermò: «È un commento nauseante sulla natura umana che un uomo particolarmente intelligente venderebbe il suo diritto di nascita per l’ oro nazista».

L’importanza della propaganda per il nazismo

Il regime nazista si basò fortemente su una propaganda mirata ad arrivare a tutte le fasce della popolazione, non solo rivolta ai ferventi nazisti. Lo stesso Hitler e Goebbels, il Ministro della Propaganda del Terzo Reich, incaricarono Chandler di seguire un programma di propaganda in cinque punti:
1) Il bolscevismo è il nemico pubblico numero uno per il mondo intero;
2) Gli ebrei in tutto il mondo stanno sostenendo il bolscevismo;
3) I tedeschi sono le persone più felici e meglio curate del mondo;
4) La Germania è invincibile;
5) L’Inghilterra è economicamente e politicamente decadente.
L’obiettivo era quello di centralizzare la vita culturale ed intellettuale tedesca mediante i vari media che si stavano sviluppando in quell’epoca, primo fra tutti la radio.

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Immagine di copertina: Fotografia di Douglas Chandler (1937) da Flickr CC BY-NC-ND 2.0