Berlino, rapporto analizza le violenze (in aumento) contro la comunità LGBT
Il rapporto ufficiale della città di Berlino diffonde i dati dei crimini contro persone omosessuali e transessuali nella capitale, in un periodo dal 2010 al 2018
Nonostante Berlino sia da sempre riconosciuta come una delle capitali più ‘aperte’ e inclusive, negli ultimi tempi ha visto un drammatico aumento delle violenze contro i membri della comunità LGBT. Nella capitale sempre più omosessuali e transessuali sono vittime di violenze, sia verbali che fisiche. Con un rapporto recentemente pubblicato, il Governo di Berlino ha voluto analizzare lo stato della violenza omofobica e transfobica nella città, individuando i soggetti che più di altri sono vittime degli attacchi e gli autori di tali crimini. Il rapporto è stato commissionato da Dirk Behrendt, Senatore alla giustizia di Berlino, del partito dei Verdi. Secondo Behrendt il report servirebbe a «descrivere la violenza omofobica e transfobica in modo più trasparente e preciso» oltre che a spingere tutte le vittime a denunciare le violenze subite. Behrendt ha inoltre dichiarato che il rapporto verrà redatto ogni due anni.
Le zone di Berlino in cui si segnalano più crimini contro omosessuali e transessuali, soprattutto in luoghi pubblici
A occupare i primi tre posti della triste classifica troviamo i distretti di Mitte, Tempelhof-Schöneberg e Friedrichshain-Kreuzberg. In queste tre zone si consumano due terzi di tutti i crimini a sfondo omofobico e transfobico. I quartieri più violenti contro la comunità LGBT sono, invece, Neukölln e Mitte. Secondo il report il 67,3% delle violenze avvengono in spazi pubblici come strade, stazioni di servizio e monumenti. Il 14,1%, dentro le mura domestiche, nelle aziende o negli uffici.
Le fasce di età più colpite
La maggior parte delle vittime, il 30% del totale, sono di un’età compresa dai 20 ai 30 anni, mentre il 20,7% hanno tra i 30 e i 40 anni. Preoccupa molto il fatto che a subire violenze siano anche ragazzi e ragazze giovanissimi, dai 10 ai 20 anni, in questo caso si parla del 17,2 % delle aggressioni. Il rapporto rivela che il 70% degli attacchi sono rivolti a una singola persona e gli autori, il 91% delle volte, sono maschi che, molto frequentemente, hanno precedenti penali. Il rapporto ha anche evidenziato che i crimini sono compiuti in (quasi) egual misura sia da tedeschi che da immigrati.
Secondo il rapporto, le donne sono più inclini degli uomini ad accettare insulti omofobici
Complessivamente la maggior parte degli attacchi, l’82%, sono rivolti contro uomini. Questi ultimi sono anche più soggetti a subire attacchi molto violenti rispetto alle donne omosessuali. Stando a quanto scritto nel rapporto le donne sono più inclini degli uomini ad accettare insulti omofobici, poiché il sessismo quotidiano le ha abitualmente abituate a svalutazioni e insulti sessualizzati sin dalla giovane età. Più della metà (57%) delle donne omosessuali intervistate per stendere il rapporto ha dichiarato di aver subito violenze, per lo più sotto forma di insulti e parolacce.
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Immagine di copertina: Bandiera LGBT da Pxhere CC0 https://pxhere.com/en/photo/874556