I tedeschi preferiscono i piatti italiani a quelli nazionali. La storia di un “amore” in crescita
Francesca Gentile, neolaureata in Management Internazionale all’Università Cattolica con la tesi L’eccellenza enogastronomica italiana in Germania, ci spiega come l’impatto dell’enogastronomia italiana sullo sviluppo delle abitudini alimentari nel mondo sia primo al mondo.
di Francesca Gentile (qui il suo profilo LinkedIn)
Oggigiorno la cucina italiana è l’unico comune denominatore all’interno della società europea, se non globale, i cui trend alimentari sono altrimenti diversificati da un Paese all’altro. Se a livello internazionale l’enogastronomia italiana gode della fama di essere distinguibile, salutare, semplice, genuina, tradizionale, abbondante e conviviale, se si parla solo della Germania si può dire, dati alla mano, che i tedeschi prediligono la cucina italiana ai piatti nazionali. L’attrazione che le eccellenze alimentari italiane generano tra gli stranieri trova riscontro nei numeri di tutto rispetto che ci permettono di parlare del made in Italy enogastronomico, più che come un insieme di prodotti d’eccellenza, come il brand italiano che ha permesso al Paese di resistere e di riprendersi dalla crisi finanziaria. Dal 2007 al 2017 il valore delle vendite di prodotti enogastronomici italiani oltre confine è passato da 22 ad oltre 40 miliardi di euro, un record storico, nonché un ottimo punto di partenza per il futuro.
La storia della diffusione dei prodotti e dei piatti italiani in Germania
Il fascino della dieta mediterranea in Germania non è da ricollegare al semplice cambiamento dei gusti della popolazione tedesca, bensì a un complesso processo socio-culturale che si traduce nella crescente attenzione dei tedeschi verso la salute e nella ricerca di uno stile di vita sano, di cui la cucina italiana, contraddistinta da un consumo abbondante di prodotti cerealicoli (pane e pasta), frutta e verdura, da un consumo moderato di pesce, carne bianca, latticini e uova, da un consumo limitato di carne rossa e vino e dall’utilizzo dell’olio di oliva come fonte di grassi, si fa portavoce. Il libro di cucina Eat and stay well dei coniugi Ancel e Margaret Keys, pubblicato in Germania nel 1961 con il titolo Der gesunde Feinschmecker, nel giro di sette anni giunse alla seconda ristampa e rappresentò il primo contatto della Germania con la dieta mediterranea. Un fattore determinate per l’italianizzazione della cucina tedesca però era già “partito” circa vent’anni prima con la diffusione dei libri di cucina come Mit Tomaten und Parmesan di Margrit Diethelm che, pubblicato nel 1939, raggiunse l’apice del successo negli anni ’50 con 44.000 copie vendute prima del 1955 e che contò 15 edizioni nel 1980, e Buon Appetito, pubblicato nel 1963 e ripubblicato 10 volte nel giro di 10 anni. Negli anni ’20 l’aggettivo “italiano” iniziò ad accompagnare le ricette pubblicate nelle riviste femminili e di cucina, mentre negli anni ’60 la popolare trasmissione televisiva tedesca Clemens Willmenrod bittet zu Tisch “ha iniziato i tedeschi all’uso dell’olio d’oliva, dell’aglio, della pasta, della pizza” (Stazio, 2018). Sono gli anni in cui La dieta mediterranea, tematizzata dallo statunitense Ancel Keys come uno strumento di prevenzione contro numerose malattie, comincia a scardinare vari modelli alimentari dei paesi occidentali, tra cui quello “carne e patate” tedesco come affermato da Bernhard in un saggio del 2012. Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni’ 60 sul mercato tedesco si diffuse una grande quantità di prodotti italianizzati, tra cui cui i gelati e poi succhi Capri, i sughi pronti Pikanto, i ravioli in scatola dell’azienda Maggi e i Mirakoli prodotti da Kraft sono alcuni esempi. Oltre ai nomi italianeggianti, questi prodotti condividono il fatto di essere pubblicizzati tramite “fotografie in grande formato della Penisola, gruppi di ballerini italiani e un mucchio di ghirlande bianco-rosso-verdi” come scritto da Bernhard in un saggio del 2010. Nell’immaginario tedesco, l’Italia è sinonimo di arte, cultura, sole, mare, moda, eleganza, famiglia, calma, tranquillità, spensieratezza, buon cibo e vino: in poche parole, di “saper vivere”. I sapori delle eccellenze enogastronomiche italiane consentono di rivivere l’atmosfera, le emozioni, le sensazioni, i valori, le abitudini e il modo di vivere all’italiana di cui i tedeschi fanno esperienza e a cui si appassionano durante i loro viaggi nel nostro Paese.
Il turismo come fattore di diffusione dell’enogastronomia italiana in Germania
Altro fattore protagonista dell’orientamento delle abitudini alimentari tedesche verso l’Italia è infatti il turismo. In particolare, il cambiamento dei paradigmi alimentari nella Germania Ovest può essere inteso come “uno specchio delle principali ondate di viaggi e di migrazioni che hanno cambiato il Paese dalla metà degli anni 1950 in poi, poiché i due flussi, quello turistico e quello dei Gastarbeiter, s’incrociavano, coincidendo spesso le destinazioni del primo con i paesi di origine del secondo” come scritto da Stazio nel 2018. La Germania è il primo Paese di provenienza dei flussi turistici diretti in Italia, con un numero di pernottamenti che ha sfiorato i 60 milioni nel 2017. Il turismo tedesco nel nostro Paese, che rappresenta il 28% del totale, è cresciuto del 30,7% soltanto negli ultimi 10 anni. “La tendenza che già negli anni ‘70 vedeva l’Italia tra le prime destinazioni del turismo tedesco, da allora non ha mai smesso di crescere”. L’Italia è meta di tutte le classi d’età e di tutte le classi sociali della popolazione tedesca, ma in particolare dalle fasce più colte della popolazione, interessate alle vacanze nella natura e allo sport, al turismo culturale ed enogastronomico (Info Mercati Esteri). Il turista tedesco non solo assaggia le eccellenze enogastronomiche italiane durante il suo soggiorno nel Bel Paese, ma le eleva a motivazione principale che lo spinge oltre i confini della Germania. Il turismo enogastronomico è fonte di crescente interesse. Basti pensare che il 62% dei tour operator internazionali ha nella propria offerta pacchetti a tema enogastronomico in Italia. La maggior parte dei tour operator con cui è possibile prenotare una vacanza a tema enogastronomico è costituita da operatori tedeschi (23%), che propongono come destinazione la Toscana (presente nel catalogo di offerta del 72% degli operatori considerati) e il Piemonte (59%).
La spesa per il cibo dei tedeschi in vacanza
Per il cibo i tedeschi spendono di più in vacanza rispetto a quando sono a casa. Il 61% dei turisti tedeschi cerca ristoranti e locali che offrono i piatti tipici del luogo visitato, mentre il 26% si accontenta dell’offerta culinaria dell’hotel. Dal momento che, dopo la sporcizia dell’alloggio, mangiare male rappresenta la prima causa di preoccupazione dei tedeschi in viaggio, che l’Italia rientra tra le cinque destinazioni più amate dai tedeschi, che la cucina italiana è la preferita in Germania (Statista), l’eccellente offerta enogastronomica italiana soddisfa le esigenze dei tedeschi in vacanza. L’enogastronomia italiana racchiude in sé i valori del Belpaese di cui gli stranieri sono innamorati Il souvenir che i turisti portano infatti con sé in Germania non è rappresentato solo dal sapore delle specialità che hanno avuto piacere di gustare in Italia, ma anche dall’Italian lifestyle che contorna l’esperienza di gusto. Il tentativo di ricreare l’atmosfera, le emozioni e le sensazioni che fanno parte del modo di vivere all’italiana spiega la propensione dei tedeschi verso l’eccellenza enogastronomica italiana. Il cibo e il vino italiani hanno un effetto evocativo tanto forte da richiamare il mondo valoriale dell’Italia.
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Photo Cover: © Pixabay CC 0