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Addio ad Alberto Sed, ebreo romano sopravvissuto ad Auschwitz

Si è spento Alberto Sed, italiano sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e uno dei più attivi membri della comunità ebraica di Roma

È scomparso per cause naturali all’età 91 anni Alberto Sed, uno dei pochi italiani ancora in vita reduci dei lager nazisti. Era stato prelevato a quattordici anni dalla sua città natale, Roma e trasportato con la madre e la sorella a Fossoli (nel basso modenese) e poi nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Le sue interviste, rilasciate solo dopo quasi 50 anni dalla liberazione, ne avevano fatto una delle voci italiane più forti e conosciuti testimoni italiano dell’Olocausto nonché attivo membro della comunità ebraica capitolina. Le sue memorie – raccolte nel libro Sono stato un numero – gettano tuttora luce sui drammi della seconda guerra mondiale e fanno riflettere su un presente in cui l’odio antisemita è sempre più dilagante.

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Le parole di Alberto Sed sull’Olocausto

Per cinquant’anni, Alberto non è riuscito a confidare nemmeno ai suoi cari gli eventi drammatici subiti. A metà degli anni ’90 ha poi trovato il coraggio di rendere pubblica la sua storia con incontri e conferenze rivolte soprattutto a studenti e detenuti. Tra i ricordi più drammatici si annoverano gli episodi in cui i nazisti lo avevano costretto a lanciare bambini in aria e a colpirli come nel tiro a piattello per diletto. Non è stato più in grado di prendere in braccio neonati, nemmeno i suoi figli. Nel 2009 Roberto Riccardi ha raccolto le sue memorie nel volume Sono stato un numero con la speranza è che il suo ricordo possa servire da monito alle generazioni future.

Cordoglio ad uomo che ha lasciato un segno indelebile nelle coscienze di chi lo ha conosciuto

Tanti sono stati i messaggi di cordoglio alla famiglia di Alberto Sed. La comunità ebrea capitolina, attraverso la presidentessa Ruth Dureghelloin ha parlato di un lutto e una perdita “ancora più gravi in questo periodo in cui stiamo assistendo alla rinascita dell’odio antisemita”. Anche la sindaca Virginia Raggi ha espresso il suo cordoglio con un twitter e ha ribadito che “il valore della testimonianza è pilastro di ogni democrazia”.

 

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Immagine di copertina: Lager, ©Iamanilozturk, CC0 on pixabay