Abbiamo visto la bellissima mostra di Berlino che dimostra quanto Mantegna abbia influenzato Bellini
Mantegna e Bellini, Masters of the Renaissance: la mostra alla Gemäldegalerie
In un’ala della Gemäldegalerie, aperta la porta, a illuminare gli spazi è una luce soffusa, artificiale, a differenza di tutto il resto del museo, i cui i quadri sono risaltati dalla luce del giorno. Dietro questa scelta c’è una ragione precisa: l’obiettivo è quello di ricreare un’atmosfera di fascino, proprio perché ad essere esposti sono alcuni dei più famosi quadri dipinti da Andrea Mantegna e Giovanni Bellini. È la prima mostra in assoluto che mette a confronto e celebra il legame tra i due Maestri italiani del Rinascimento. Si tratta in primo luogo di un legame familiare, consolidato dal matrimonio tra Mantegna e l’unica figlia di Bellini, Nicolasia, e in secondo luogo di un legame artistico: le opere di Mantegna, infatti, risentono dell’influenza di Bellini fino alla morte del Mantegna stesso nel 1506.
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Una mostra organizzata grazie alla collaborazione di musei internazionali
In occasione della mostra “Mantegna and Bellini. Masters of the Renaissance”, l’esposizione è stata aperta alla stampa il 27 febbraio 2019. I curatori della mostra ci hanno avvicinati alla pittura del ‘400 a partire dai capolavori di due maestri d’eccezione. Sono più di 100 le opere esposte grazie alla collaborazione tra gli Staatliche Museen zu Berlin, la National Gallery di Londra e il British Museum. La mostra vanta quadri come Il Doge Leonardo Loredan (1501/02) di Giovanni Bellini, conservato alla National Gallery, opera che mai prima d’ora aveva lasciato il celebre museo londinese.
Il legame tra Mantegna e Bellini
Mantegna si forma a Padova nella bottega dello Squarcione, di cui risente dell’influenza durante gli anni della formazione. Tuttavia, è stata la presenza di Donatello ad essere decisiva per la sua educazione. Dallo scultore fiorentino, infatti, impara l’arte della prospettiva e l’architettura classica, riscontrabile nelle figure scultoree dei suoi quadri. Nonostante raggiunga una propria indipendenza artistica, i suoi dipinti continueranno a vivere degli insegnamenti dei maestri. L’incontro con Bellini avviene intorno al 1450, ma solo nel 1452/53 il loro legame si rafforza grazie al matrimonio dello stesso Mantegna con la figlia di Bellini, Nicolasia. Da una parte, Bellini ammirava profondamente l’iniziativa pittorica di Mantegna e il suo interesse per l’arte classica. Dall’altra, le opere di Mantegna riflettono lo stile e il segno inconfondibile di Bellini. Dopo dieci anni di stretta collaborazione, le loro strade si dividono: Mantegna si trasferisce a Mantova nel 1460, dove lavorerà per la corte dei Gonzaga fino alla morte, Bellini, invece, continuerà a vivere a Venezia.
Somiglianze e differenze
Gli studi hanno evidenziato una somiglianza tra le opere dei due maestri. Sembra, infatti, che in alcuni casi Bellini abbia ricalcato i quadri del Mantegna o che comunque si sia a lui ispirato. Un esempio è la Presentazione al Tempio, dipinto per la prima volta dal Mantegna nel 1954, probabilmente in occasione della nascita del primo figlio. In seguito, è stato ricalcato dal Bellini nel 1470/75. Nelle opere di Mantegna riscontriamo, in genere, una grande attenzione per le linee, i tratteggi, soprattutto dei corpi. La sua è una pittura scultorea, a differenza di quella di Bellini, più atmosferica e profonda. Mentre Mantegna viene ricordato per la precisione dei dipinti grazie all’utilizzo della tempera e della colla, Bellini si affida principalmente all’olio per far risaltare la trasparenza e la luce dei quadri.
Mantegna and Bellini. Masters of the Renaissance
Gemäldegalerie, Matthäikirchplatz, 10785, Berlino
Dall’1 marzo al 30 giugno 2019
Lunedì chiuso
Martedì e mercoledì dalle 10:00 alle 18:00
giovedì dalle 10:00 alle 20:00
venerdì dalle 10:00 alle 18:00
sabato e domenica dalle 11:00 alle 18:00
Biglietti: intero 14,00 €, ridotto 7,00 €
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Immagine di copertina: © Mantegna and Bellini, Masters of Renaissance, Facebook