Brexit, quali sono stati veramente i primi Paesi a lasciare l’UE

Nonostante sia stato l’argomento più discusso degli ultimi anni, la dipartita del Regno Unito non rappresenta un vero e proprio unicum nella storia dell’Unione Europea.

L’articolo 50 del trattato sull’Unione Europea recita: “Ogni Stato membro può decidere di recedere dall’Unione conformemente alle proprie norme costituzionali”. Sulla base di questo diritto, l’ex primo ministro britannico David Cameron promise agli elettori di rinegoziare l’adesione del Regno Unito all’UE, proponendo poi il cosiddetto Brexit referendum. Il 23 giugno 2016, con quasi il 52% di voti a sostegno del fronte anti-europeista, i cittadini britannici hanno espresso il desiderio di lasciare l’Unione. Nel Marzo del 2017, alla vigilia del 50º anniversario dei Trattati di Roma, l’attuale primo ministro Theresa May ha infine firmato l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, innescando così il processo di uscita ufficiale del Regno Unito dall’UE, prevista per il 2019.

I Paesi che hanno preceduto il Regno Unito

Contrariamente a quanto si pensi, il Regno Unito non è il primo caso in cui un paese membro decide, più o meno direttamente, di lasciare l’Unione Europea. Seppur in circostanze diverse, in passato ci sono già stati diversi Paesi che hanno deciso di lasciare l’Unione. E’ il caso dell’Algeria, ex territorio francese, della Groenlandia e dell’ex arrondissement di Saint Barthélemy-Saint Martin (ormai divisi in Collettività di Saint Barthélemy e Collettività di Saint Martin).

Il caso dell’Algeria

L’Algeria ottenne accesso alle Comunità europee in quanto parte dello Stato francese. Fino all’inizio degli anni ’60 il paese era difatti considerato un semplice territorio d’oltremare. La situazione cambiò nel 1962: in seguito alla dichiarazione d’indipendenza, l’Algeria lasciò la Francia. Di conseguenza, una volta affermatasi come paese a pieno titolo, questa cessò automaticamente di far parte dell’Unione Europea.

La Groenlandia

La Groenlandia decise di lasciare l’allora Comunità Economica Europea (CEE) senza però separarsi dalla Danimarca. In un primo momento, sebbene contraria alla CEE, entrò a farne parte nel 1973: in quanto contea danese dovette infatti adattarsi alla decisione della Danimarca. La svolta avvenne nel 1979, anno d’inizio del governo locale della Groenlandia: quell’anno infatti fu indetto un referendum che decretò l’uscita definitiva dall’Unione, avvenuta poi nel 1985.

Saint Barthélemy et Saint Martin

Nel 2007 Saint Barthélemy e Saint Martin diventarono due arrondissement a sé stanti, separati dalla Guadalupa (dipartimento francese d’oltremare nonché regione ultra periferica dell’UE). I rappresentanti eletti dell’isola di Saint-Barthélemy hanno in seguito espresso il desiderio di “ottenere uno statuto europeo, che fosse più adatto al proprio status previsto nelle legislazioni nazionali, in particolare data la sua lontananza dal continente, a causa della sua piccola economia insulare in gran parte dedicata al turismo e soggetto a difficoltà di approvvigionamento che ostacolano l’applicazione di alcune norme dell’Unione europea”. La Francia, riflettendo questo desiderio, ha chiesto al Consiglio dell’Unione europea di modificare lo status di Saint Barthélemy in un Paese o territorio d’oltremare (PTOM) associato all’Unione Europea. Il cambio di stato è entrato in vigore il 1 ° gennaio 2012.

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Foto di Copertina: CC0