10 cose da conoscere prima di affrontare l’inverno a Berlino

Non che le estati berlinesi siano particolarmente calde e soleggiate. Ma l’inverno a Berlino è una stagione veramente fredda. Ecco dieci consigli per affrontarlo nel migliore dei modi.

Affrontare i lunghi inverni della capitale tedesca può far venire voglia di tornare nel tanto amato Bel Paese. Ma con la giusta preparazione potrete sopravvivere alle temperature rigide. Un buon incoraggiamento può essere quello datoci da Anton Cechov che scrisse: «La gente non si accorge se è estate o inverno quando è felice».

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10. L’inverno berlinese è ben più di una stagione

L’inverno berlinese può durare dai 3 ai 5 mesi. Da dicembre fino ad aprile. I mesi più duri normalmente sono gennaio e febbraio, ma negli ultimi tre anni già a metà gennaio non c’era più neve. Il tempo però è imprevedibile e può riservare strane sorprese. Ricordo ancora il racconto di un bravissimo musicista di strada (suonava il flamenco con la chitarra elettrica) con cui mi capitò di uscire una volta. «Ci alzammo e mio padre mi disse se volevo andare a fare una passeggiata. Uscimmo, lui mi teneva la mano, io avevo cappello e sciarpa. Alzammo gli occhi al cielo e lui mi disse: Questa giornata la ricorderai per tutta la tua vita. Oggi a Berlino è il 13 Giugno 1984 e sta nevicando». Vero o no che sia, il racconto non appare così impossibile.

9. Il freddo può essere sopportabile

Non è umido come quello italiano. Certo, un meno quindici va contrastato con il giusto abbigliamento («non esiste un freddo cattivo, ma solo cattivi vestiti»), ma se ci si copre bene si può resistere. Io per ora non ho mai utilizzato la calzamaglia o una maglietta termica.

8. La S-Bahn potrebbe andare in tilt

Anzi ci andrà sicuramente. Quindi preparatevi ad attese all’aperto che sembrano non finire mai e a riuscire a capire dove andare a prendere l’autobus sostitutivo quando il disagio è destinato a protrarsi a lungo.

7. Certi luoghi non esistono d’inverno

Dimenticatevi il Görlitzer Park e gli aperitivi passati guardando la collinetta davanti l’Edelweiss. Niente Club Der Visionäre, almeno non la parte sull’acqua. Rummelsburg sarà solo un posto lontano da vedere sul ponte di Treptow mentre per salire Teufelsberg chiederete un passaggio in elicottero.

6. La doccia notturna è obbligatoria

A Berlino è ancora permesso fumare in moltissimi locali e a meno che non si abbia una compagnia di amici molto attenti alla questione, si finisce sempre per andare in club dove l’unico modo per divertirsi è turarsi il naso. E non pensare a quando si tornerà a casa portandosi dietro un’insopportabile puzza di fumo sui vestiti e i capelli. Nessuno esce fuori a fumare ed in molti casi anche in posti in cui dovrebbe essere vietato c’è sempre qualcuno che ci prova lo stesso ed accende la sua bionda.

5. Bisogna pulire casa ancora più spesso

Anche se lasci le scarpe appena entri, un po’ di nevischio te lo porti sempre dietro e l’ingresso di casa almeno qualche ora al giorno sembra una ghiaia. Di quelle da cui raccoglievi i sassolini quando da piccolo non eri così lucido da capire che tirarli ai tuoi compagni di classe per gioco non è che fosse così divertente.

4. Ci si impigrisce

Ed il tuo quartiere sembra essere diventato il centro del mondo. Non ti muovi, al massimo attraversi un paio di strade. Ed ecco che anche quegli amici che potresti raggiungere in 35 minuti di metro (roba che a Roma ti sembrerebbe di volare), ti sembrano dall’altra parte del mondo. A Berlino d’inverno hai “gli amici del quartiere”. Al massimo del quartiere accanto

3. Il sole potrebbe non sorgere per i prossimi tre mesi

Ed il tempo rimanere indistintamente grigio a prescindere dall’ora, dal giorno e dal mese. Impossibile alzare lo sguardo e capire che ora sia. A Berlino d’inverno la meridiana è solo una compagnia aerea semifallita.

2. Inverno a Berlino significa anche sport

Nevica, poi piove, poi si abbassa la temperatura di 5 gradi da un giorno all’altro ed ecco che si formano i lastroni di ghiaccio. Peso del corpo in avanti, movimenti ad “elle” delle gambe, dal centro verso l’esterno. Prima un piede, poi l’altro, bisogna lasciarsi andare, sfruttare l’assenza di attrito ed ecco che si arriva in ufficio pattinando. Con il mento proteso oltre le punte dei piedi e la sensazione che se ci fotografasse qualcuno sembrerebbe che stiamo cercando qualcuno che ci metta una collana al collo.

1. Mettere in preventivo che si può cadere

Anzi che si cadrà. Cammini tranquillamente, ben conscio che ogni passo potrà essere quello della cattiva sorpresa. Calibri il peso, ti muovi lentamente ed intanto senti accanto a te l’eco dei capitomboli dei tuoi concittadini. Tonfi dai rumori più assurdi, di schiena in avanti, laterali su un piede solo. Se non sono nel tuo raggio visivo neanche ti giri più per vedere cosa sia successo, fa parte del gioco, chi è caduto neanche farà rumore, ma si alzerà mestamente senza curarsi degli sguardi attirati, nessuno lo prenderà bene, tutti sanno bene che potrebbero essere loro i prossimi.

Immagine di copertina © Sascha Kohlmann – CC BY SA 2.0

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