Walter Frankenstein: scomparso il testimone della Notte dei Cristalli
Walter Frankenstein, sopravvissuto all’Olocausto, è scomparso il 21 aprile 2025. Ai posteri la testimonianza dei pogrom di Berlino
Walter Frankenstein nacque il 30 giugno 1924 a Flatow, nell’allora Prussia occidentale (oggi Złotów, Polonia). Appena dodicenne fu costretto a lasciare la scuola pubblica a causa delle leggi razziali naziste. Trasferitosi a Berlino grazie all’aiuto di uno zio, visse nell’orfanotrofio ebraico Auerbach’sches Waisenhaus, dove conobbe la futura moglie Leonie Rosner. Durante la Notte dei Cristalli del 9 novembre 1938, assistette alla devastazione delle sinagoghe e delle proprietà ebraiche. A Berlino rimase nascosto e visse clandestinamente per tutta la durata della Guerra. Dopo il crollo del Terzo Reich, emigrò con la famiglia in Palestina. Nel 1956 si trasferirono in Svezia, dove si stabilirono definitivamente. Ma Frankenstein tornò spesso in Germania, in particolare a Berlino, città alla quale rimase legato per tutta la vita.
La Notte dei Cristalli
Walter Frankenstein aveva quattordici anni quando, il 9 novembre 1938, un agente di polizia si presentò all’orfanotrofio ebraico di Berlino, dove viveva, annunciando un imminente pericolo. Quella stessa sera, salendo sul tetto dell’edificio, Frankenstein assistette all’incendio delle sinagoghe. Era la Kristallnacht — la Notte dei cristalli — il pogrom che segnò una svolta nella persecuzione degli ebrei in Germania: oltre 1.400 sinagoghe furono incendiate, migliaia di attività commerciali ebraiche devastate, almeno 91 persone uccise. Circa 30.000 ebrei vennero arrestati e deportati nei campi di concentramento, compreso quello di Sachsenhausen. Il giorno seguente Frankenstein percorse quelle strade disseminate di vetri infranti. Per lo storico Guy Miron quella notte fu un punto di non ritorno. Fino ad allora, si poteva ancora sperare in un’inversione di rotta; dopo, ogni illusione fu spezzata. Prima della Kristallnacht, si emigrava. Dopo, si fuggiva.
La memoria di Berlino
Insieme alla moglie e ai figli Frankenstein fu ospitato e protetto da amici berlinesi. Lasciò Berlino solo dopo la liberazione, nel 1945; da quel momento, si spostò con la famiglia in Palestina e successivamente si stabilì in Svezia nel 1956. Negli anni successivi Frankenstein divenne ingegnere civile e lavorò a progetti di costruzione e test di materiali per centrali nucleari in Svezia e Finlandia. Nondimeno, tornò spesso in Germania per condividere la sua esperienza con le nuove generazioni. Sentiva fortemente il compito di essere testimone vivente dell’Olocausto. In particolare, sapeva di avere visto con i suoi occhi quella notte del 1938, l’episodio di non ritorno della guerra.
Riconoscimenti
Nel 2014, Frankenstein ricevette l’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, la più alta onorificenza civile del paese. Durante le sue visite a Berlino, portava con sé la custodia contenente l’onorificenza, al cui interno aveva attaccato la stella gialla che fu costretto a indossare durante il regime nazista. Quella spilla – diceva – era stata simbolo della sua persecuzione, ma ora è simbolo del suo onore. La sua testimonianza continuerà a educare e ispirare le generazioni future.
Leggi anche: “Ein anderes Land” – Ebrei ai tempi della DDR, Sachsenhausen 80 anni dopo: Berlino celebra il memoriale
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram