Da un’esperienza berlinese il nuovo libro di Elisa Talentino

Elisa Talentino è un’artista torinese che si occupa di pittura, illustrazione e grafica d’arte. Nel 2015, nell’ambito della rassegna “Torino incontra Berlino”, ha realizzato, con il patrocinio della Città di Torino e la curatela del Goethe-Insitut Turin una mostra allestita nei portici della splendida Piazza San Carlo. Le illustrazioni sono state realizzate a seguito di un periodo di tre settimane, che Elisa ha potuto trascorrere nella la capitale tedesca, grazie a una residenza d’artista.

Da questa esperienza è nato un progetto editoriale; La grande illusion editore ha pubblicato un libro dal titolo Metamorphosis composto dalle illustrazioni di Elisa accompagnate dalle poesie di Mariagiorgia Ulbar.

Abbiamo incontrato Elisa nel suo Atelier torinese, per farci raccontare meglio questa esperienza.

Quando hai visitato Berlino per la prima volta?

Nel 2008 ho deciso di andare a Berlino per approfondire la conoscenza degli studi di grafica, dato che in Italia è molto più complicato ottenere il sostegno economico necessario a produrre i propri lavori. L’impatto con la realtà culturale berlinese è stato ottimo e, quando si è presentata la possibilità di ritornare, ne sono stata felice.

Berlino è considerata un punto di riferimento per gli artisti, emergenti e non, anche se ormai molti guardano con preoccupazione al futuro, tra aumento degli affitti, gentrification e la crescita dei partiti nazionalisti e xenofobi che ha interessato anche una città multi-kulti come la capitale tedesca. Qual è la tua opinione?

Nel mio caso Berlino è stata importante, ma l’artista deve avere la capacità di esprimersi dovunque; l’ispirazione dipende dalla propria volontà, capacità e sensibilità, i modi e i luoghi con i quali si decide di ricercarla sono solo strumenti a nostra disposizione. Per quanto riguarda i cambiamenti che la città sta subendo non mi preoccuperei troppo. La forza di Berlino è proprio la sua capacità di trasformarsi e di certo non smetterà di farlo; sono sicura che saprà mantenere la propria unicità.

Qual è, secondo te, l’aspetto più berlinese di Torino e quello più torinese di Berlino?

Penso che Torino si stia “berlinizzando”, e ne sono felice. La riconversione di vecchi edifici industriali in locali e centri d’aggregazione culturale, l’importanza data alla vita di quartiere e l’attenzione per i giovani, nonostante la risi e le difficoltà si respira un’aria positiva in città. Di Berlino mi ha colpito l’eleganza, non solo dei luoghi più tipicamente turistici o storici, ma anche di scorci più particolari e insospettabili. Ecco, forse è propria questa eleganza che mi ricorda Torino. Apparentemente sono due città molto diverse, ma l’occhio più attento nota facilmente questo filo conduttore.

 

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