Una regione tedesca sta per diventare milionaria grazie a Bitcoin “presi” nel 2014
È quanto ricaverebbe l’Assia, uno dei sedici stati federali della Germania, se vendesse subito i Bitcoin di cui è entrato in possesso tre anni fa nel corso di un blitz che nel 2014 ha portata alla chiusura di Hydra, un portale per la vendita online di droghe.
La scoperta
A rivelarlo oggi è stato Benjamin Krause, procuratore capo della centrale per la lotta alla criminalità informatica della città di Gießen. All’epoca della retata i 126 Bitcoin sequestrati valevano 50mila euro. Come riporta la Zeit, l’Assia venderà il prima possibile la cripto-moneta perché, come ha sottolinea Krause, “c’è il rischio che si tratti di una bolla e lo stato ha l’obbligo di monetizzare il prima possibile in casi come questi”. Sarà la più ricca vendita di Bitcoin mai realizzata da un ente pubblico tedesco.
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Bitcoin, la moneta (anche) degli spacciatori
Come raccontato dal Ceo di Jpm Morgan e moltissime altre testate italiane e internazionali, Bitcoin sembra che sia ideale per i traffici illeciti. Non a caso, come si può leggere nella Zeit, la somma che l’Assia venderà a breve è la “più grande”, ma non l’unica detenuta da enti pubblici tedeschi. La ragione del loro possesso è sempre legata ad azioni di polizia. In un articolo dl The Sun del 7 dicembre scorso si racconta di come i Bitcoin siano moneta popolarissima nel darkweb, quella parte di internet a cui è possibile accedere solo con software speciali che garantiscono anonimato e difficilmente riescono ad essere scandagliati dalla polizia infrormatica. “Abbiamo prove che sia utilizzata per una grande varietà di seri atti criminali”: acquisto non regolamentare di armi da fuoco, droga, passaporti, stupri ed omicidi. L’articolo continua con una serie di screenshot su tutti i diversi mercati online del darkweb in cui Bitcoin è citato al posto o contemporaneamente a dollari ed euro. Difficile dire quanto durerà, certo è che qualcosa dovrà essere fatto.
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© Bitcoin – CC0 MichaelWuensch / pixabay