Un iraniano si è dato fuoco a Stoccarda dopo non avere ottenuto l’asilo politico
Gravi ustioni per il 35enne iraniano che si è dato alle fiamme davanti ai funzionari amministrativi dopo aver ricevuto la notifica di mancato asilo politico.
Scene drammatiche negli uffici amministrativi della città di Göppingen, nello stato tedesco di Baden-Würrtemberg, dove un 35enne iraniano si è dato fuoco martedì 29 maggio. Il giovane si sarebbe recato presso l’agenzia regionale della città con la lettera di diniego di asilo politico per chiedere informazioni. Come riporta Deutsche Welle, sebbene i funzionari si siano dimostrati disposti ad aiutarlo, l’uomo è diventato all’improvviso aggressivo. Dopo aver preso una bottiglia dal suo zaino, si è riversato il liquido addosso e si è dato alle fiamme. I due impiegati che erano impegnati ad assisterlo sono riusciti ad allontanarsi, mentre un terzo ha usato asciugamani per soffocare il fuoco. La polizia ha comunicato che l’iraniano è stato trasportato in ospedale con un elicottero e ha riportato ustioni gravi. Il panico generato dalle urla dell’uomo e dalle fiamme ha reso necessaria l’evacuazione dell’edificio. Inoltre l’ufficio è stato chiuso al pubblico per il resto della giornata.
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Il sistema delle richieste d’asilo in Germania
Nonostante le politiche d’asilo degli stati europei siano regolate dal Regolamento di Dublino, ogni legislazione locale ha il suo funzionamento autonomo. Come spiegato dalla ricercatrice Franziska Schmidt, nel sistema federale tedesco i richiedenti asilo sono suddivisi tra i vari Stati in base a quote specifiche. La redistrubuzione avviene anche in base alla nazionalità, in quanto alcuni Stati si occupano di alcune precise nazionalità di provenienza. Prima di tutto, i migranti rimangono per tre mesi nel centro di prima accoglienza. In questo periodo i richiedenti asilo sono soggetti a forti restrizioni sulla mobilità. Non possono infatti uscire dalla regione in cui hanno effettuato la richiesta senza un permesso ottenuto dall’ufficio competente. L’iter per accedere al colloquio per l’asilo ha, solitamente, la durata di un anno. Durante questo periodo il migrante riceve soldi e cibo, con la possibilità inoltre di lavorare e seguire corsi di lingua. I tempi si accorciano però anche in base alla nazionalità: i richiedenti asilo dalla Siria o dall’Eritrea hanno la possibilità di accedere a una procedura più veloce permezzo di un’intervista scritta.
Il boom delle richieste di asilo in Germania rischia di mettere in crisi il sistema
Le condizioni nei centri di accoglienza sono sempre più spesso precarie. Una situazione dovuta anche al boom delle richieste d’asilo in Germania. Nel 2017, infatti, il paese ha registrato più richieste d’asilo che tutti gli altri paesi europei messi insieme (ne abbiamo parlato qui). Un aumento che ha favorito l’aumento delle critiche sulle politiche d’immigrazione della cancelliera Angela Merkel e che, purtroppo, ha incrementato gli attacchi razzisti verso i centri d’accoglienza.
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Immagine di copertina: ©alpeko45, Ambulance, CC BY-SA 0.0.