Nessun tornello, ma a Berlino viaggiano senza biglietto meno cittadini che in Italia
Berlino è la città tedesca con la più alta percentuale di Schwarzfahrer, le persone che viaggiano senza biglietto sul trasporto pubblico locale. Lo rivela un sondaggio di Wirtschaftswoche effettuato per l’anno 2015 su 20 tra le più importanti città tedesche. La quota di passeggeri che viaggiano a bordo di bus, tram, U-Bahn e S-Bahn berlinesi senza pagare si aggira intorno al 6%.
I dati. Sul poco invidiabile podio, insieme alla capitale, si piazzano Duisburg (4,30%) e Münster (4%). Monaco registra un 2,70% di evasione tariffaria, Amburgo il 2%, Lipsia l’1,40%, mentre la media nazionale tedesca si attesta sul 2,60%, all’incirca la stessa dell’anno precedente. Il sensibile aumento della multa prevista per chi è sorpreso a viaggiare senza biglietto (o con un biglietto non correttamente convalidato) non ha sortito gli effetti sperati dal Ministero dei Trasporti tedesco. La sanzione, modificata per la prima volta dopo 12 anni, era stata innalzata da 40 a 60 euro. La VDV, l’Unione delle Società di Trasporto Pubblico, stima il danno economico derivato dai mancati introiti intorno ai 250 milioni di euro.
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Il confronto impietoso con l’Italia. Se i dati di Wirtschaftswoche proclamano Berlino fanalino di coda in Germania per evasione sui mezzi pubblici, un virtuale confronto con le medie italiane proietterebbe immediatamente la capitale tedesca tra le città più virtuose del Belpaese. Stando a un sondaggio pubblicato lo scorso febbraio da Adnkronos, in media in Italia il 20% dei passeggeri viaggia senza biglietto sul trasporto pubblico locale: un tasso di evasione tariffaria quasi decuplicato rispetto a quello della Germania. E non è tutto: solo il 30% delle multe comminate viene effettivamente pagato; sette su dieci restano dunque inevase, causando un enorme danno alle casse delle amministrazioni locali. I dati Adnkronos, aggiornati al 2014, mostrano un fenomeno dilagante soprattutto in alcune metropoli del centro-sud: a Bari si registra una percentuale di evasione tariffaria del 30-31%; a Roma la media è del 29%, ma con picchi del 40% su alcune linee; a Napoli i “furbetti” sono il 16,70% (ma su bus e tram salgono al 37,03%). La situazione appare più sotto controllo in alcune città del centro-nord: Firenze rileva un 14%, Bologna il 7,70%, Venezia il 4,70% Torino il 4%, mentre l’Atm di Milano dichiara un dimezzamento dell’evasione tariffaria in metro, abbassata a un lusinghiero 0,9%. L’Asstra, l’Associazione degli Enti di Trasporto Pubblico Locale, calcola a livello nazionale un mancato introito di 400 milioni di euro (e già qualcosa non quadra perfettamente, se l’ente equivalente tedesco dichiara un ammanco di 250 milioni con un tasso di evasione molto più contenuto; ma va anche ricordato che i prezzi dei biglietti tedeschi sono decisamente più elevati di quelli italiani): una cifra che potrebbe essere investita per rinnovare un parco mezzi in tanti casi – Roma in primis – del tutto logoro e inadeguato. Due mesi fa Der Spiegel aveva definito i trasporti pubblici romani «i peggiori d’Europa», arrivando quasi a giustificare i cittadini della Capitale che non pagano il biglietto.
Foto di copertina © bvg.de