L'anima brucia

Seele Brennt, il progetto fotografico dell’italiana Paola Verde su come Berlino stia (purtroppo) tradendo sé stessa

Milanese di nascita, ma berlinese d’adozione dal 2009, Paola Verde è l’autrice di un progetto fotografico diventato sia libro che mostra

La splendida decadenza di una Berlino che di anno in anno svanisce sempre più, le pareti scrostate di edifici che hanno plasmato l’immaginario culturale dell’ultimo secolo, periferie, spazi residuali ed edifici industriali: questi i soggetti di una ricerca durata ben otto anni portata avanti dalla fotografa Paola Verde raccolta nel libro fotografico Seele Brennt – Berlino (tradotto: L’Anima Brucia). La presentazione, con tanto di mostra, è avvenuta il 16 febbraio 2018 presso l’Apartment A di Berlino (Kurfürstenstraße 97, zona Mariendorf), location più che adatta all’occasione: si tratta infatti di un appartamento semi-abbandonato strappato dalla gentrificazione dalla street artist Alessandra Senso, che è riuscita ad averlo in concessione per farne uno spazio per arte ed eventi. Il titolo del lavoro di Paola Verde nasce dalla canzone degli Einstürzende Neubauten, un ritornello che Blixa Bargeld ripete più volte e che per la fotografa ben simboleggia l’anima di una Berlino che ogni giorno è sempre più difficile da scovare, così persa in quel processo chiamato gentrification e che sempre più la fa assomigliare a tante altre grandi metropoli occidentali.

Fotografie per salvare dall’oblio

Quelle di Seele Brennt sono immagini che parlano di luoghi e di storie che rischiano di rimanere senza voce: edifici occupati, fabbriche abbandonate, terrain vagues e lo sconfinato cielo di Berlino intrappolato nelle gru che costruiscono un futuro nuovo per la città, più scintillante e ordinato. «Ho fotografato questi luoghi cercando di trattenerli il più a lungo possibile, prima della loro scomparsa», spiega Paola Verde, che nella città emblema del mutamento continuo delle metropoli contemporanee avverte il rischio di una cancellazione della storia recente: «non c’è futuro senza memoria».

Il rapporto della fotografa con Berlino

La predilezione dell’artista per le architetture marginali di Berlino non è recente, e Seele Brennt non è la prima serie che Paola Verde dedica al frenetico rinnovarsi della capitale tedesca. Già in Tabula Rasa aveva ritratto spazi ribelli, minacciati dalla speculazione edilizia. Nel 2011 nella serie Perpetuum Mobile, in collaborazione con l’artista Andrea Chiesi, i due artisti ritraevano, ciascuno con il proprio mezzo espressivo, una serie di luoghi tra Kreuzberg e Ostkreuz. Un altro progetto che ha impegnato la fotografa, The Invisible Cities, ispirato alle Città Invisibili di Italo Calvino, vede Berlino (insieme a una manciata di altre città) “rimappata” e ridisegnata mescolando scorci e suggestioni, in un incontro tra il reale e il fantastico, dove la fisionomia oggettiva delle città si mischia ai sentimenti in paesaggi da sogno, colorati ed impossibili.

L'Anima Brucia

© Paola Verde, Seele Brennt – Berlino. L’Anima Brucia, per gentile concessione dell’artista

© Paola Verde, Seele Brennt – Berlino. L’Anima Brucia, per gentile concessione dell’artista

Paola Verde© Paola Verde, Seele Brennt – Berlino. L’Anima Brucia, per gentile concessione dell’artista.

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Foto di copertina: © Paola Verde, Seele Brennt – Berlino. L’Anima Brucia, per gentile concessione dell’artista