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In Germania se uccidi un’ape o una vespa rischi una multa fino a 50 mila euro

In Germania uccidere un’ape o una vespa può costare fino a 50 mila euro di multa

Chiunque catturi, ferisca o uccida un’ape o una vespa in Germania può arrivare a pagare fino a 50 mila euro di multa. A seconda del Land in cui ci si trova, la sanzione può essere più o meno salata. Non solo, il costo dell’ammenda può variare anche in base alla specie di ape o vespa, che può essere protetta o non protetta. Secondo il Stuttgarter Nachriten, in Turingia e Renania-Settentrionale- Vestfalia la multa è di 50 mila euro indipendentemente dal fatto che la specie sia protetta o meno. Il Baden-Württemberg punisce con una sanzione di 15 mila euro. Mentre in Renania-Palatinato chi ferisce o uccide uno di questi due insetti se la cava con 5 mila euro. Decisamente più salata la multa nel Brandeburgo: 65 mila euro se si uccide una specie protetta.

Quali sono le specie protette

Come precedentemente accennato, se l’insetto rientra in una specie protetta, allora questo scherzo può costarvi fino a 50.000. Tra le specie tutelate abbiamo la vespa cartonaia e la vespa comune detta anche Vespula Vulgaris. Ma non si rischia solamente ferendo o uccidendo uno di questi insetti. La multa può essere applicata anche a chi danneggia o distrugge i luoghi di riproduzione e di riposo. Per questo è prevista una penale che va dai 15 mila euro ai 50 mila.

Nido di vespe @ CC0 Wikipedia

Quali specie si trovano a Berlino e a quanto ammontano le sanzioni

A Berlino si trovano solo due specie di vespa: quella comune e quella tedesca. Quest’ultima anche se non rientra nelle specie protette è comune tutolata dalle leggi sul benessere degli animali, insieme alle api. Qui infatti se si cattura, ferisce o uccide una vespa o un’ape la multa è di 5 mila euro. Se si tratta di una specie protetta invece la penale arriva ai soliti 50 mila euro. Berlino nelle ultime due estati ha visto un’invasione di api e vespe. A riguardo, Melanie von Orlow della German Nature Conservation Association dichiara al BZ: «Tuttavia, non ho ancora sentito parlare di casi finiti in tribunale».

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