Scuole a Berlino, gli alunni «non hanno diritto a un’alimentazione vegana»

Secondo una recente sentenza di un tribunale di Berlino, gli alunni delle scuole berlinesi non hanno diritto ad un’alimentazione vegana nelle mense scolastiche. Il quotidiano Berlin Morgenpost racconta che un padre ha fatto causa al’istituto della figlia, una scuola elementare a tempo pieno nel quartiere di Köpenick, dopo che il Bezirksamt, l’ente di quartiere, si è rifiutato di mettere a disposizione pasti vegani.

Il caso. Il genitore afferma che sua figlia sia discriminata, in quanto non può seguire l’alimentazione vegana praticata dall’intera famiglia per motivi etici, mentre la stessa mensa offre menù alternativi ad alunni che non possono mangiare determinati alimenti per motivi di salute o religiosi. Ma i giudici hanno respinto la sua causa, ribadendo che la scuola crea i menù della mensa sulla base delle raccomandazioni della Deutsche Gesellschaft für Ernährung, l’Organizzazione tedesca per l’alimentazione, che sconsiglia un’alimentazione vegana per bambini e adolescenti. Inoltre non c’è secondo la sentenza alcun obbligo legale da parte della scuola di tenere conto  delle preferenze alimentari dei genitori e degli alunni. Così chi vuole che i propri figli seguano anche a scuola una dieta vegana dovrà provvedere da solo.

Il trend. Già da anni molti genitori berlinesi, soprattutto nei quartieri più abbienti, criticano l’alimentazione nelle scuole, in quanto non abbastanza sana, troppo ricca di carne e di grassi. Le campagne hanno sortito un certo effetto: sempre più mense e servizi catering riforniscono gli istituti con menù parzialmente o completamente biologici, e nella maggior parte delle scuole viene offerta per lo meno un’alternativa vegetariana. Anche in molti asili sono sorte iniziative per pasti biologici e più frutta e verdura, spesso finanziate dai genitori. E non mancano gli asili completamente vegani, vegetariani, o quelli in cui i bambini coltivano la verdura e la frutta in giardino.  Sohra Behmanesh, madre di un bambino di sei anni, gestisce il sito Tofufamily, dove famiglie vegane trovano indirizzi e link su ristoranti, asili, scuole e pediatri favorevoli al loro stile di vita.

Amati dai bambini, ma non previsti in un'alimentazione vegana: Gli spaghetti al ragu'.

Amati dai bambini, ma non previsti in un’alimentazione vegana: gli spaghetti al ragù

Posizioni irrigidite. Nonostanze le nuove tendenze, l’alimentazione vegana, soprattutto per minori, viene sconsigliata da molti medici ed esperti, come il Ministro dell’Alimentazione Christian Schmidt (CSU), che ribadisce alla BILD come i bambini rischino gravi carenze di elementi importanti quali la vitamina B12, mentre il presidente della Deutsche Gesellschaft für Ernährung Helmut Heseker accusa i genitori vegani di mettere a rischio la salute dei propri figli. E mentre lo scorso mese l’inaugurazione di un fast food vegano a Neukölln si è conclusa in uno sgombero della polizia per sovraffollamento, la famosa cuoca Sarah Wiener definisce in un’intervista al settimanale Focus l’alimentazione vegana «assurda», soprattutto per i bambini, in quanto la maggior parte dei prodotti conterrebbe sostanze chimiche e «il latte di soia è artificiale quanto la Coca Cola». Pochi giorni fa Attila Hildmann, autore di molti bestseller di cucina vegana come Vegan for fun, ha attaccato il famoso cuoco televisivo Tim Mälzer, che sulla sua pagina Facebook ha postato la foto della testa di un maiale, definendola un’azione «digustosa». E mentre i litigi si inaspriscono, i giudici di Köpenick negano che l’alunna vegana venga discriminata, in quanto non è obbligata né a mangiare alimenti non vegani, né a stare a digiuno, ma «può partecipare al pranzo portandosi il cibo da casa e riscaldandolo a scuola, o può ordinare un pasto vegano a sue spese».

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