Piano d’attacco all’ambasciata israeliana, libico arrestato a Bernau

Sventato l’attacco all’ambasciata israeliana a Berlino

Il ragazzo di origine libica stava sviluppando un piano d’attacco contro l’ambasciata israeliana a Berlino. È stato arrestato a Bernau, nel Brandeburgo, durante la giornata di sabato. Secondo la procura federale, il sospettato ha 28 anni e proviene dalla Libia. Si tratterebbe di un sostenitore di IS, l’organizzazione terroristica Stato Islamico. Sono state infatti scoperte alcune chat con un membro dell’organizzazione, che avrebbe aiutato il libico nel pianificare l’attacco contro l’ambasciata israeliana. Era arrivato in Germania nel 2022. Il sospettato, di cui Tagesspiegel riporta il nome Omar A., avrebbe presentato nel Gennaio 2023 una domanda di asilo, successivamente respinta. Si dice che l’uomo non abbia fatto causa contro questo rifiuto. Al momento non è presente alcun blocco generale delle deportazioni per la Libia. L’espulsione dallo stato risulta difficile se un richiedente asilo non si reca volontariamente in quel paese, per lo più a causa della presenza di strutture statali parzialmente funzionanti in Libia.

La Procura federale sui piani contro l’ambasciata israeliana

Stando ai risultati della Procura federale, l’arrestato avrebbe pianificato un attacco pubblico contro l’ambasciata israeliana a Berlino. Secondo gli investigatori, nelle sue intenzioni vi era quella di fare uso di armi da fuoco. Nel weekend l’uomo è stato portato davanti a un giudice istruttore presso la Corte suprema federale. Al momento si trova in custodia cautelare. Nei giorni precedenti all’arresto le autorità di sicurezza tedesche hanno ricevuto le informazioni da un servizio di intelligence straniero. Tali informazioni sono state essenziali per intervenire prontamente. Come riferisce l’esperto di terrorismo di ARD Michael Götschenberg, per capire quanto fossero concreti e avanzati i piani del sospettato bisognerà aspettare la valutazione degli oggetti trovati durante le perquisizioni.

Attualmente le autorità stanno perquisendo l’alloggio del sospettato, con le indagini informatiche su laptop e cellulari che potrebbero richiedere tempi lunghi. Nei piani d’attacco pare risultasse l’intenzione di fuggire verso Sankt Augustin, nel Rhein-Sieg-Kreis del Nord Reno-Westfalia. I piani del libico prevedevano infatti di raggiungere suo zio nella cittadina in prossimità di Bonn. Successivamente, Omar A. si sarebbe recato verso l’estero. Lo zio non è al momento tra i sospettati, ma figura piuttosto come testimone, probabilmente non coinvolto nei piani del nipote. Al momento anche il suo appartamento si trova sotto perquisizione, nell’attesa di chiarire al meglio i dettagli della minaccia contro l’ambasciata israeliana.

Buschmann mette in guardia sul pericolo terroristico in Germania

Dopo l’arresto, Marco Buschmann, attuale ministro della Giustizia, ha messo in guardia contro un “molto grave” pericolo di terrorismo islamista in Germania. “Le istituzioni israeliane sono particolarmente spesso nel mirino dei terroristi”, ha detto alla Deutsche Presse-Agentur. La promessa è quella di proteggere le istituzioni israeliane in Germania, soprattutto in questi tempi “in cui l’odio fanatico per Israele e l’antisemitismo sono popolari in tutto il mondo – e il terrorismo islamista sta sempre trovando nuovi seguaci”.

Dal 7 Ottobre 2023, data dell’attacco terroristico dei terroristi islamisti a Israele, in Germania è stato registrato un forte aumento degli incidenti antisemiti. La polizia di Berlino comunica che la minaccia alle strutture ebraiche o israeliane nella capitale viene costantemente rivalutata ed eventualmente adattata. Al momento, più di 160 proprietà nella capitale sono sorvegliate 24 ore su 24, come riferito dalla portavoce della polizia Beate Ostertag.

Dalla politica: impegno nel proteggere l’ambasciata israeliana

In primis si è espresso l’ambasciatore israeliano Ron Prosor, il quale ha ringraziato le autorità di sicurezza tedesche “per aver garantito la sicurezza della nostra ambasciata”. Il portavoce dell’ambasciata israeliana si è espresso poi sui propri dipendenti, che considera a rischio poiché in prima linea nella diplomazia. “L’antisemitismo musulmano non si limita alla retorica piena di odio, ma promuove il terrorismo mondiale”, riporta lo Zeit.

A esprimersi è stata anche Nancy Faeser, ministro federale dell’Interno (SPD), la quale ha descritto la protezione delle istituzioni ebraiche e israeliane come “di vitale importanza”. Oltre all’elogio delle autorità investigative, il ministro che si agirà con la massima attenzione di fronte alla minaccia anti-israeliana. Anche il sindaco di Berlino Kai Wegner ha avvertito dei pericoli del terrorismo islamista a seguito dell’arresto. “Se è vero che il presunto colpevole avrebbe dovuto essere deportato già alla fine del 2023, questo dimostra ancora una volta dove il governo Ampel fallisce: abbiamo finalmente bisogno di una politica migratoria diversa e di deportazioni coerenti di coloro che non hanno motivo di asilo in Germania”, ha continuato Wegner.

Approfondimento Stato Islamico

L’IS (Stato Islamico) è un’organizzazione islamica di stampo jihadista. Precedentemente era nota come ISIS (Stato islamico dell’Iraq e della Siria), che rimane un nome ampiamente utilizzato dalla stampa mondiale per riferirsi al gruppo. L’organizzazione si afferma nel 2006 con il nome di Stato islamico dell’Iraq (Isi), come successore del gruppo al-Qaida in Iraq. Sarà a seguito della guerra civile siriana (2011-15) che l’organizzazione prende il nome ISIS, a cui rimangono tragicamente associati gli interventi terroristici in Europa. Stato Islamico è considerato un’organizzazione terroristica dall’Onu e da diversi Stati, tra cui la Germania.

Tra il 2015 e il 2017 tante sono state infatti le città colpite. A Parigi, il 13 Novembre 2015, un attentato provoca 130 morti. Il 22 Marzo 2016, a Bruxelles perdono la vita 34 persone in due diversi attacchi, in aeroporto e alla metropolitana. Il 22 maggio 2017, un kamikaze si fa esplodere alla fine del concerto di Ariana Grande, a Manchester: il bilancio è di 23 morti (compreso l’attentatore) e 250 feriti. Questi sono solo alcuni dei più rilevanti. Il più recente è avvenuto nell’agosto scorso proprio in Germania: a Solingen, durante un festival in onore dei 650 anni dalla fondazione della cittadina, un siriano ha ucciso tre persone e ne ha ferite nove.

L’ambasciata israeliana

Lo Stato di Israele aveva acquistato la proprietà, compresa una villa in Auguste-Viktoria-Straße, nel sud-ovest di Berlino, nel 1998. Il 53esimo giorno dell’indipendenza dello Stato di Israele, 9 Maggio 2001, sono state costruite l’ambasciata e la residenza dell’ambasciatore, inaugurato alla presenza dell’allora ministro degli Esteri e futuro presidente Schimon Peres.

Le misure di protezione presso l’ambasciata non saranno ulteriormente aumentate, ha comunicato il centro di situazione della polizia di Berlino. La protezione è già da tempo al massimo livello. “In seguito, possiamo solo mettere un carro armato davanti all’ambasciata e far volare gli elicotteri”, ha detto il centro di situazione.

Leggi anche: Germania, confermata la firma dell’ISIS dietro l’attentato a Solingen

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Immagine di Copertina: Screenshot YouTube