Peter Stevens, la storia dell’ebreo tedesco che bombardò Berlino

La storia di Peter Stevens, alla nascita George Franz Hein, l’ebreo tedesco che si arruolò nell’aeronautica inglese e bombardò Berlino

Peter Stevens è stato uno degli eroi meno conosciuti della seconda guerra mondiale. La sua storia di coraggio e resistenza è stata riportata alla luce solo a distanza di molto tempo. Suo figlio Marc infatti, venuto a conoscenza della storia del padre, ha deciso di raccontarla in un libro per mantenerne sempre viva la memoria. Qui ripercorriamo gli avvenimenti che hanno segnato la vita di Peter Stevens, portandolo a essere ricordato come l’ebreo tedesco che bombardò Berlino.

Peter Stevens nasce nel 1919 ad Hannover da una famiglia ebrea, le sue avventure iniziano all’età di sei anni

Peter Stevens, il cui nome di battesimo è George Franz Hein, nasce il 15 febbraio 1919 ad Hannover. Il padre muore quando George ha solo sei anni, costringendo sua madre a mandarlo in una scuola in Baviera, tenendo gli altri due figli a casa con sé. L’avvento del nazismo e delle persecuzioni ebraiche lo porta prima a dover cambiare scuola, poi a raggiungere il fratello maggiore che nel 1933 era partito per Londra col fine di preparare un approdo che permettesse alla famiglia di fuggire dalla Germania. A causa della depressione economica e delle leggi razziali la madre non raggiungerà mai i figli in Inghilterra. Nel 1936 George, terminata la sua istruzione, sarebbe stato costretto a ritornare in Germania se non fosse stato adottato dal preside della sua scuola che, così facendo, gli permise di continuare a vivere in Inghilterra e di trovare un lavoro nel campo pubblicitario. Quando nel 1938 la madre manda in Inghilterra ciò che rimane del patrimonio di famiglia per sostentare i figli in vista dell’imminente guerra, lui lo sperpera in poco tempo e si mantiene con piccoli furti. Viene arrestato nell’estate del 1939 e condannato a tre mesi di reclusione. Viene liberato Il primo di settembre del 1939 dopo l’invasione tedesca in Polonia, che diede inizio alla seconda guerra mondiale. George, malgrado le sue origini tedesche, viene rilasciato con l’ordine di recarsi a Londra in una stazione di polizia. Lui non si presentò mai, diventando un ricercato.

George, rubando l’identità a un suo compagno di scuola defunto, diventa Peter Stevens, nome con cui diventerà famoso come l’uomo che bombardò Berlino

Il 3 settembre George, da ora Peter, per far perdere le sue tracce si arruola nella Royal Air Force con una falsa identità, dove viene addestrato per 18 mesi per diventare pilota di aereo bombardiere. Nell’aprile del 1941 termina il suo addestramento ed entra a far parte di uno squadrone di prima linea. Una delle sue prime missioni fu bombardare Hannover, la sua città natale. Il 7 settembre 1941, dopo aver portato a termine con successo ventidue missioni, Peter e il suo equipaggio vengono incaricati di bombardare Berlino, capitale della Germania nazista, l’obiettivo meglio difeso di tutta Europa. Riescono nel loro intento ma vengono quasi abbattuti dall’artiglieria. Peter cerca di riportare il velivolo in Inghilterra ma il serbatoio dell’aereo bucato lo fa precipitare nei pressi di Amsterdam. Peter viene catturato e spedito in un campo di prigionia. Spenderà i successivi tre anni nei campi di prigionia mettendo in atto svariati tentativi di fuga, tra cui: saltare giù da un carro bestiame sul quale venivano trasportati i prigionieri, attraverso un tunnel scavato sotto le latrine, aiutare a creare falsi documenti sfruttando la sua conoscenza della lingua tedesca, travestirsi da ufficiale e scortare fuori dal campo di prigionia dei soldati inglesi per ben due volte. Tuttavia viene ricatturato ogni volta, anche a molti chilometri dal luogo della fuga. Quando Peter viene liberato nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale, ha perso quasi 25 chili. Nel 1946 gli viene conferita la croce di guerra per il valore. Nei successivi cinque anni fa parte dell’intelligence inglese contrastando i russi durante la guerra fredda. Nel 1952 si trasferisce in Canada dove diventa un uomo d’affari. Muore, portando con sé il segreto della sua storia, nel 1979 a causa di un attacco cardiaco, dopo aver messo al mondo due figli.

Escape, Evasion and Revenge

Marc Stevens, il figlio minore di Peter Stevens, dal 1986 inizia a ripercorrere i passi di suo padre per scoprire la verità sulla sua storia e quella della sua famiglia, in una ricerca che durerà più di 20 anni. Dal Canada si trasferisce a Londra per poter scoprire la verità sulla vita e le origini del padre. Solo nel 1996, dopo aver rintracciato la nonna, viene a conoscenza delle sue origini ebraiche. Nel 2009 pubblica il libro Escape, Evasion and Revenge con la casa editrice Pen and Sword, in cui racconta la biografia del padre. Il libro è disponibile anche su Amazon o come eBook. Marc continua ancora oggi le ricerche sulla vita di Peter Stevens e mantiene viva la sua memoria anche attraverso un gruppo Facebook.

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Immagine di copertina: © Photo by courtesy of Marc Stevens