Reportage – Berlino: Tutta la verità sul parco di Tempelhof
di Isotta Ricci Bitti*
Situato nella zona sud-ovest di Berlino, tra i quartieri di Neukölln e Schöneberg, il Tempelhofer Feld si estende per 386 ettari e, dal 2010, è il parco pubblico più vasto di Berlino. La storia di questo luogo comincia molti secoli fa, quando, all’inizio del XIII secolo, ben prima della fondazione di Berlino (1237), alcuni cavalieri dell’ordine dei Templari vi istituirono una commenda che diede successivamente il nome alla regione. Oggi si ricorda come uno dei primi aeroporti cittadini europei e per il suo ruolo chiave nel ponte aereo del 1948-49. Il Zentralflughafen era stato inaugurato nel 1923 e da allora ha subito numerosi interventi di ampliamento e trasformazione. Nonostante le problematiche legate all’inquinamento acustico e alla sicurezza, l’aeroporto è stato utilizzato fino al 2008. A quel tempo sembrava imminente l’apertura dell’aeroporto BER, Berlin Brandenburg “Willy Brandt”, tristemente tutt’ora in costruzione, ed era notevolmente aumentato il traffico aereo degli altri due aeroporti, Tegel e Schönefeld.
Nell’aprile del 2008, i berlinesi furono chiamati a decidere il futuro dell’aeroporto in un referendum e il 60% dei votanti avrebbe voluto mantenerlo in funzione. Tuttavia l’affluenza alle urne fu troppo bassa, i risultati furono annullati e l’aeroporto ufficialmente dismesso. Da allora, non è mai stato chiaro quale sarebbe stato il futuro di questo spazio così denso di storia. Nel 2010, sotto la pressione della cittadinanza, la struttura è stata riqualificata come parco pubblico ed è diventata un’enorme area di svago e di aggregazione. Le sue dimensioni superano quelle di Central Park a New York e, secondo alcune statistiche, sembra che circa 50.000 persone lo visitino ogni weekend. Il gigantesco Terminal è utilizzato per fiere internazionali come il Bread & Butter, la Berlin Fashion Week e per il Berlin Festival, uno dei più grandi eventi annuali di musica indie e elettronica della Germania. Le vecchie piste di decollo e atterraggio sono state mantenute e, circondate dall’immenso prato, rendono questo parco unico, adatto a qualsiasi attività all’aria aperta, e nuovo habitat naturale per alcune specie protette.
Ora però il Feld (campo, in tedesco) si appresta a una nuova trasformazione che potrebbe contribuire a definire il volto di Berlino negli anni a venire. La capitale tedesca, regina del mercato immobiliare europeo, prevede l’arrivo di 250.000 nuovi residenti nei prossimi vent’anni. La necessità di nuovi appartamenti è impellente, e urbanisti e investitori hanno gli occhi puntati su Tempelhof da ormai molti anni. Sette anni fa, il Senato presentò due possibili modelli per una nuova biblioteca pubblica, divenuta presto il nuovo pallino del sindaco Klaus Wowereit e che, secondo André Schmitz, ex senatore alla Cultura di Berlino, “farebbe a gara con il Centre Pompidou di Parigi”. L’architetto Jens Oberst, la cui biblioteca era fra i progetti vincitori, ha affermato: “sono del parere che il nostro progetto sia molto più di una biblioteca e si inserisca bene nel desiderio di avere uno spazio pubblico aperto a tutti e che permetta alle diverse comunità di Berlino di comunicare e di esprimersi”. Il preventivo del progetto è di oltre 300 milioni di euro (se la biblioteca fosse completata nel 2021 come previsto) e, vista l’esperienza farsesca dell’aeroporto BER, la proposta ha subito destato malessere e sospetti tra i berlinesi.
La biblioteca non sarebbe l’unica novità, il nuovo piano immobiliare include anche la costruzione di circa 5000 nuovi appartamenti. Secondo la leader dei Verdi, Antje Kapek, assolutamente contraria alla decisione, “si tratta solo dell’ennesimo gesto politico mirato alle elezioni del 2016” e “i progettisti urbani sarebbero autorizzati a costruire appartamenti di lusso, dimenticando la questione urgente della necessità di nuovi appartamenti a prezzi più accessibili”. Come prevedibile, i piani di sviluppo, intriganti solo a prima vista, hanno scatenato la protesta dei cittadini che si sono mobilizzati e, guidati dall’iniziativa 100% Tempelhofer Feld, sono riusciti a raccogliere 223 mila firme, sufficienti per ottenere un referendum sul futuro del parco. La data indicata dalle istituzioni per il referendum è stata il 25 maggio 2014. Questa domenica, in concomitanza con le elezioni europee, i berlinesi avranno finalmente la possibilità di scegliere il destino del Tempelhofer Feld.
Potrà votare chiunque abbia il diritto di voto nel Land di Berlino, in altre parole solo chi è cittadino tedesco. Gli altri cittadini, europei e non, anche se ufficialmente residenti a Berlino e autorizzati a votare solo a livello municipale (ed europeo nel caso in cui provengano da un paese appartenente all’UE), saranno esclusi dalla votazione che avverrà, infatti, a livello regionale. È interessante ricordare che oltre 10 mila delle firme raccolte originariamente dalla campagna 100% Tempelhofer Feld furono annullate, poiché non appartenenti agli aventi diritto al voto. Questo dato mostra il grande interesse per la partecipazione alla vita politica da parte degli stranieri oggi residenti a Berlino (oltre 400 mila) e non mancano le iniziative che, imitando il celebre “No taxation without representation” dei coloni britannici nelle tredici colonie americane, si occupano di promuovere il diritto voto per tutti coloro che, pur non essendo cittadini tedeschi, risiedono, lavorano e pagano le tasse in Germania (es. Wahlrecht Für Alle – Voting rights for all).
I quesiti che i votanti si troveranno di fronte sono due e, soprattutto nel caso del secondo, è necessaria un po’ di attenzione. Il primo si chiama “Gesetz zum Erhalt des Tempelhofer Feldes” (Legge per conservare il Tempelhofer Feld) e ad esempio, nel caso in cui si voglia preservare l’area così come è oggi, si dovrà mettere una crocetta sul “sì”. Il secondo quesito è più complesso. Viene domandato se si supporta la “Gesetz zum Erhalt der Freifläche des Tempelhofer Feldes” (legge per conservare la zona “open space” del Tempelhofer Feld). Rispondendo “sì”, si autorizza il Senato a sviluppare alcune aree poste lungo il perimetro di Tempelhof. Apparentemente sembrerebbe un’interessante via di mezzo, ma in concreto permetterebbe la vendita di oltre cento ettari di parco a speculatori e investitori esteri interessati a costruire solo negozi e appartamenti di lusso, notizia confermata dalla Tempelhof Projekt GmbH che ha in mano il progetto.
La costruzione di nuovi appartamenti su una superficie, anche parziale, del Tempelhofer Feld, potrebbe giovare al caro-affitti e permettere a molti di usufruire di nuovi alloggi, ma dopo uno sguardo più attento al progetto, si scopre che solo 850 delle 4700 abitazioni si troverebbero nella fascia di prezzo considerata “accessibile”, e cioè tra i 6 e gli 8 euro al metro quadro. Per molti cittadini sembra inverosimile che in una città come Berlino, che non ha costruito case popolari negli ultimi dieci anni, si cominci a farlo proprio ora. Inoltre, 8 euro al metro quadro è considerato un prezzo ben oltre la soglia di accessibilità per molti berlinesi. Per fare un esempio, chi perdesse il lavoro e abitasse in questi edifici, sarebbe presto obbligato dal Jobcenter ad andarsene. Per chi fosse contro la costruzione (anche parziale) sulla superficie di Tempelhof, la risposta corretta al secondo quesito è quindi “no”. Viceversa, rispondendo “no” al primo e “sì” o “no” al secondo, e se almeno il 25% degli aventi diritto al voto si presenterà alle urne, verrà dato il via ai lavori legalmente. Se non fosse raggiunto il quorum, la decisione tornerà nelle mani del Senato. Per avere un’idea di cosa potrebbe succedere nei prossimi anni nel caso in cui il nuovo piano urbanistico fosse attuato, basta recarsi nell’area del parco di Gleisdreieck a Kreuzberg, trasformata in cantiere a cielo aperto per la costruzione di soli edifici high-end di lusso e che, con tutta probabilità, contribuiranno all’aumento degli affitti dell’intera zona.
Anche l’idea di preservare il Tempelhofer Feld così spoglio e selvaggio come è attualmente, potrebbe sembrare sbagliata. Tuttavia, come ha recentemente affermato l’Ordine degli Architetti tedeschi (BDA – Bund Deutscher Architekten), “tutte le modifiche strutturali di una città – su piccola, media e larga scala – dovrebbero seguire un modello di sviluppo sostenibile, essere definite in modo congiunto e comprese in un piano che tenga conto dell’impatto ambientale. Ogni progetto dovrebbe essere economicamente giustificabil e rispettare la gerarchia dei luoghi pubblici”. I piani attuali per Tempelhof non sembrano rispettare nessuno di questi obiettivi. Un piano urbanistico di tale portata deve pertanto essere supportato solo se tutte le domande fondamentali sul futuro del progetto e quindi del suo impatto economico, sociale e ambientale sono state discusse, nonché confrontate con valide alternative. Il Tempelhof Freiheit è ancora uno spazio molto significativo e simbolico in una città che sta perdendo rapidamente la sua ariosità. L’illusione di infinito che si prova varcando la soglia dell’enorme parco potrebbe diventare presto un ricordo, travolto dalla frenesia immobiliare degli ultimi tempi. Quest’anno, dato che il voto coincide con le elezioni europee, l’affluenza non dovrebbe essere un problema. Se l’iniziativa immobiliare passerà, quello di domenica sarà comunque un voto importante e di protesta contro Klaus Wowereit e il suo governo, e Berlino avrà scelto di fare un nuovo e costoso passo verso il futuro. In caso contrario, si confermerà un dato costante e incoraggiante, e cioè quanto i berlinesi facciano attenzione alla propria libertà e siano uniti e tenaci nel difenderla ad ogni costo, tenendola ben lontana dalle novità mainstream, dai globalisti e soprattutto dagli speculatori immobiliari.
*Isotta Ricci Bitti è nata il 29 novembre 1987 a Castel San Pietro, ma é di Imola. Sagittario. Ha studiato Scienze Politiche a Forlì e, prima di trasferirsi stabilmente a Berlino nel 2012, ha vissuto a Rimini, Dublino, Parigi, Milano, Sarajevo e Pristina. Amante dei Balcani e delle teorie del complotto. Esperta di Social Media, PR e Project Management. Genuinamente dotata nell’arte del procrastinare. Convinzioni personali: le opinioni vanno espresse, sempre; l’arroganza è il peggior difetto; la calma la migliore qualità.
Foto di copertina: Tempelhof – cielo2 © Nacho Pintos CC BY 2.0
Foto di galleria: Drachen auf dem Tempelhofer Feld © sebaso CC BY-SA 2.0
Foto di galleria: Tempelhofer Feld © Babewyn CC BY 2.0