Musikkeller, il libro di musica (e Berlino) curato da Annalisa Nicastro con introduzione di Massimo Zamboni (CCCP- Fedeli alla linea)
Musikkeller è un libro legato a doppio filo con la musica e Berlino, dal titolo in tedesco alla storia della curatrice del progetto Annalisa Nicastro
SOund36 è un’importante rivista online di musica attiva ormai da 17 anni. Chiunque la conosca, e conosce Berlino, avrà intuito che quelle prime due lettere maiuscole SO, unite al 36, richiamano uno dei più importanti locali della capitale tedesca, quell’iconico SO36 amato, tra gli altri, da David Bowie e Iggy Pop. Quel nome, in realtà, ha un’origine ancora precedente e richiama la zona in cui ha sede, quella parte Sud-Occidentale (S-O) di Kreuzberg che, ai tempi del Muro, aveva il codice postale 36. Annalisa Nicastro, la direttrice del magazine, a Berlino, e anche a Kreuzberg, ci ha vissuto per qualche anno dal 2006 e quel legame stretto con la metropoli ha permeato le attività che ha intrapreso una volta rientrata.
Tra queste, oltre alla già citata SOund36, c’è anche un libro, Musikkeller, da poco pubblicato da Kulturjam Edizioni, e firmato da molti dei collaboratori (redattori e fotografi) della rivista. Si tratta di una serie di racconti/saggi a incastro dove il fil-rouge è un luogo-non luogo chiamato appunto Musikkeller (Cantina della musica).Realtà e la fiction si incontrano. Dentro c’è la vita nella sua complessità: le emozioni, le prime volte, l’amore, i ricordi, le nostalgie e perché no, anche la morte. I 17 capitoli corrispondono ad altrettante storie che si muovono da una dimensione individuale verso una più marcatamente corale, “verso una dimensione rizomatica e ultramoderna, nella quale risulta ormai impossibile l’esistenza di un’identità monolitica”. All’inizio del libro c’è una prefazione di Massimo Zamboni scrittore (qui la nostra intervista di qualche anno fa) e co-fondatore dei CCCP-Fedeli alla Linea. Racconta Annalisa Nicastro: “Massimo ci ha regalato una sua introduzione atipica ma molto intensa che sa di Berlino”. Ne pubblichiamo un estratto.
Rimescolato tra ciabatte e scarponi chiodati, divise d’ordinanza e sete esotiche, foulard colorati e gambe di pelle nera, calcinacci e tavolini lungo la strada, il quartiere Kreuzberg SO36 ha anche un cognome: Istanbul. Tutti lo chiamano così, e dicono: “Andiamo a Istanbul”. Basta una corsa con la U-Bahn fino a Kottbusser Tor per recapitarsi tra le botteghe con i sacchi di legumi, le spezie, lenticchie, aglio, peperoni, gombo, cipolle. Shish kebab, döner kebab, dürüm kebab, salvezza degli occupanti, pace degli affamati, un paio di marchi per rimpinzarsi fino a notte. L’eccellenza del kebab d’autore sulla Adalbertstraße…
Musikkeler, gli autori
Se Annalisa Nicastro è la curatrice del volume, i racconti sono il frutto di quindici “entusiaste” penne: Giovanna Musolino, Annalisa Nicastro, Marco Restelli, Giovanni Panebianco, Pietro Patrizi, Roberta Cricelli, Claudio Donatelli, Sylvie Freddi, Valeria Bissacco, Cristina Capretti, Claudia Leone, Lucia Castagna, Gigi Fratus, Edo Folino e Annalisa Michelangeli (altra ex italo-berlinese). Sono loro ad aver plasmato con disciplinata anarchia uno spazio in cui si muovessero indistintamente pulsioni oniriche, lucidi vagheggiamenti, disamine approfondite ed esperienze vissute.
Musikkeller, un libro che si fonde con la vita di Annalisa Nicastro
Annalisa Nicastro è una giornalista e docente di scrittura che ha alternato Roma e Berlino fino a fermarsi, almeno per il momento, nella capitale italiana. “Sono laureata in Lingue e Letterature straniere alla Sapienza di Roma: tedesco prima lingua, e poi inglese, francese e nederlandese. Nel 2006 ero entrata a far parte dell’ANSA di Roma e ho cercato in tutti i modi di andare nella sede di Berlino. Conoscevo bene il tedesco e così sono stata inviata lì per due anni e mezzo. Seguivo tutti gli eventi culturali di Berlino che poi raccontavo agli italiani, gli anni più belli della mia vita. Appena arrivata all’ANSA ho abitato sulla Kastanieallee, per poi girare in vari quartieri di est e ovest: Kreuzberg, Schöneberg, Pankow. Nel periodo di Kreuzberg ho abitato anche in una comune. È lì che ho scoperto il club e il significato del nome. Kreuzberg mi piaceva molto per le sue multiculturalità, trasversalità e resistenza che dimostrava e ha dimostrato nel tempo. A giugno del 2008 mi sono sposata e mio marito, preparatore atletico delle squadre di calcio, non poteva lavorare in Germania. Dunque ho scelto di lasciare l’ANSA e, per amore, di ritornare in Italia, sposarmi e fare famiglia. Oggi ho tre figli. Mi dispiacque molto, ma provo ancora un amore molto forte per Berlino. Ci torno spesso, appena posso”. Chiudiamo chiedendo ad Annalisa Nicastro tre aggettivi per la Berlino di quegli anni: “Colorata, eclettica, innovativa” e tre per quella di ora: “Multiculturale, inclusiva, avanguardista”. Siete d’accordo?
Musikkeller
a cura di Annalisa Nicastro
16€
acquistabile in librerie o su Amazon o sul sito della casa editrice Kulturjam
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