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«Come ho scoperto che mio nonno era Bernhard Krüger, il più grande falsario al servizio del Terzo Reich»

Come una ragazza di Amburgo ha scoperto solo da adulta il passato da ex comandante delle SS di suo nonno Bernhard Krüger

«E ‘più facile odiare Adolf Hitler che il tuo stesso nonno». Sono queste le parole di Charlotte Krüger nel libro autobiografico “Mein Großvater, der Fälscher”, (trad. Mio nonno, il falsario) pubblicato nel 2015 in Germania e ancora senza versione italiana. Charlotte ha scoperto solo da adulta il passato di suo nonno, ex comandante delle SS a capo di una drammatica e leggendaria operazione del Terzo Reich.

L’oscuro passato di Berhard Krüger ricostruito dalla nipote Charlotte

Charlotte è nata nel 1979 ad Amburgo dove ha avuto un’infanzia serena e dove, da adulta, si è laureata in filosofia e scienze politiche. Una vita normale finché, subito dopo la caduta del muro di Berlino, scopre che il suo amorevole nonno che ricordava come un uomo tranquillo e appassionato di francobolli  era stato uno spietato falsario nonché comandante delle SS del campo di concentramento di Sachsenhausen, a due passi da Berlino. Charlotte ha deciso così di investigare e di raccogliere tutto il materiale possibile riguardante suo nonno scrivere un libro dal titolo “Mein Großvater, der Fälscher”. Nel libro Charlotte raccoglie documenti, fascicoli e interviste fatte personalmente agli ebrei sopravvissuti al campo dove operava suo nonno. Tra di loro c’è anche  Issak Jack Plaper, tipografo costretto a lavorare fianco a fianco con il nonno di Charlotte in un’operazione diventata a suo modo leggendaria.

Operazione “Berhard”, la più grande azione di contraffazione monetaria della storia

Bernhard Krüger durante la Seconda guerra mondiale fu il capo dell’unità VI F 4a del ministero della sicurezza del Reich. Il ministero, oltre alla sicurezza nazionale, falsificava passaporti e documenti di identità. La tipologia di azioni illegali aumentò grazie alle competenze di Berhard Krüger. Fu lui ad ispirare, già dal nome, l’ “operazione Bernhard” voluta nel 1942 da Hitler. Obiettivo: produrre banconote inglesi false per far crollare drasticamente il valore della valuta britannica una volta messe in circolazione. Krüger, infatti, essendo un ingegnere tessile si occupava personalmente della selezione di carta, inchiostri e strumenti di stampa. Come base per la produzione delle banconote fu scelto il campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino. Su ordine di Heinrich Himmler una delle baracche fu adibita a laboratorio di falsificazione. Per la produzione della banconote vennero sfruttati quegli ebrei che avevano dimestichezza con inchiostri e stampe. In totale furono 142 gli ebrei che presero parte forzatamente all’operazione di cui solo 9 non sopravvissero al campo. Fu la più grande operazione di contraffazione di banconote mai verificatasi sia per la quantità di denaro (furono stampate circa 133 milioni di sterline) sia per l’altissima qualità dei materiali che furono utilizzati. Verso la metà del 1945 gli ebrei sfruttati nell’operazione Bernard furono trasferiti da Sachsenhausen al campo di concentramento di Mathausen, in Austria. Alla fine del conflitto mondiale le banconote contraffatte vennero rinchiuse in casse metalliche e gettate nel lago Topliz, in Austria e gli ebrei furono finalmente liberati grazie all’intervento dell’esercito statunitense.

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Bernhard Krüger durante la seconda guerra mondiale, foto di Charlotte Krüger

I contraffattori, il film premio oscar ispiratosi all’operazione Bernhard

Nel 2007 uscì nelle sale cinematografiche il film austro-tedesco “The Counterfeiters”, “I Contraffattori”, interpretato da Karl Markovics, August Diehl e Devid Striesow. La pellicola si ispira all’operazione Bernhard, basato sulle memorie di Adolf Burger, uno dei 142 ebrei internati a Sachsenhausen e costretti forzatamente a falsificare le banconote inglesi. Il film ha vinto l’Oscar del miglior film straniero del 2007.

 

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