La riapertura di un file svela che la Germania usò armi chimiche qui in Europa con l’avallo degli USA
La riapertura di file militari segreti ad inizio maggio svela il piano della Germania Ovest per avere armi chimiche con l’appoggio degli Stati Uniti.
Dopo la Seconda guerra mondiale la neonata Repubblica Federale Tedesca aveva promesso che non ci sarebbero stati mai più campi di concentramento né guerre né tanto meno armi chimiche. Ma file militari segreti, resi noti solo recentemente, rivelano uno scenario completamente diverso. La Germania Ovest, infatti, avrebbe preso degli accordi col governo statunitense affinché vi fosse sul territorio tedesco un riarmo segreto con lo scopo di contrattaccare una eventuale invasione sovietica.
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Le armi chimiche in Germania
Le prime armi chimiche furono utilizzate durante la Prima guerra mondiale. A lanciare il “fosgene”, il composto chimico a base di cloro e ossido di carbonio, furono i tedeschi nel 1915 contro le truppe francesi. Nel Secondo conflitto mondiale le armi chimiche vennero utilizzate nei campi di concentramento nazisti. Lo Zyklon B, che in italiano vuol dire “ciclone”, era l’agente fumigante a base di acido cianidrico più utilizzato dalle SS per sterminare nel giro di pochi minuti i prigionieri nelle camere a gas. Alla fine della Seconda guerra mondiale la Germania venne prima di tutto smilitarizzata e disarmata perché considerata una minaccia per i loro vicini, successivamente venne occupata ad Ovest dagli Alleati (Stati Uniti, Inghilterra e Francia) e ad Est dall’Unione Sovietica. Alla fine del 1945 le tensioni e i contrasti tra il governo capitalista dell’Ovest e quello socialista dell’Est furono tanto forti che i vecchi alleati diventarono nemici ed entrambi cominciarono a riarmarsi l’uno contro l’altro. Iniziò così quella che venne chiamata in seguito guerra fredda, con la spartizione di Berlino e il governo federale spostato a Bonn.
Il riarmo segreto della Repubblica Federale Tedesca
Il comando militare tedesco fu riformato dopo difficili trattati internazionali e in seguito all’entrata della Repubblica Federale nella NATO. Per l’alto comando era necessario un deterrente per evitare incursioni da parte del blocco Sovietico. Secondo i giornalisti che hanno avuto accesso ai documenti, l’esercito tedesco avrebbe richiesto 14.000 tonnellate di armi chimiche al governo statunitense. Il direttore generale Friedrich Foertsch, avrebbe dichiarato: “Non possiamo fare a meno di tali mezzi”. La risposta iniziale da parte degli USA sembrava positiva, ma il Dipartimento di Stato mostrò seri dubbi a riguardo. Nonostante il diniego, le forze armate tedesche effettuarono esercitazioni in Baviera, comandate dall’ABC Study Group, una squadra di esperti che coordinò le operazioni. Fu di fatto un tentativo di violare gli accordi di Ginevra. Le forze armate hanno sempre negato il loro coinvolgimento e anche ora che i files sono stati rilasciati, il Ministero della Difesa ha espresso di non essere a conoscenza dei piani. Alla richiesta di un commento ufficiale, un delegato militare ha dichiarato che “non ci sono armi chimiche sul suolo tedesco, né nelle mani della Germania né in quelle della NATO.”
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Immagine di copertina: ©skeeze CC BY-SA 0.0