La propaganda dell’Isis sul web: «La Germania è un campo di battaglia»
Sono immagini di terrore e guerra, quelle ritratte nei nuovi fotomontaggi creati dai terroristi dell’Isis e diffusi sul web per chiamare all’azione altri “soldati”. E, nell’immaginario della popolazione occidentale, vengono purtroppo fatti balenare anche alcuni obiettivi sensibili tedeschi. In particolare l’aeroporto di Colonia-Bonn e addirittura il Kanzleramt (la Cancelleria federale), sede del governo tedesco e della Cancelliera Angela Merkel. Tutte le frasi che accompagnano i fotomontaggi sono in lingua tedesca, a ulteriore conferma che il livello di allerta in Germania deve considerarsi molto alto.
Nelle immagini, pubblicate anche dal quotidiano die Welt, viene rappresentato innanzitutto un Kanzleramt in fiamme, con un miliziano di Daesh mascherato e armato fino ai denti e la bandiera dello Stato Islamico che campeggia sull’edificio a sinistra. La scritta in sovraimpressione non lascia dubbi sulle intenzioni comunicative degli autori: «la Germania è un campo di battaglia», recita perentoriamente.
Il secondo fotomontaggio mostra invece, come si accennava, l’aeroporto Köln-Bonn circondato dal fumo di un’esplosione, mentre un soldato dell’Isis in tuta mimetica osserva la scena. Qui il messaggio fa riferimento diretto agli attentati di Bruxelles dello scorso 22 marzo: «ciò che hanno fatto i tuoi fratelli in Belgio puoi realizzarlo anche tu!».
In un’altra immagine si vedono due miliziani che si allenano al combattimento nel deserto, l’immancabile bandiera dello Stato Islamico alle loro spalle. Viene citato il versetto 60 dell’ottava sura del Corano: «preparate, contro di loro, tutte le forze che potete e i cavalli pronti alla battaglia, per terrorizzare i nemici di Allah e i vostri».
L’ultimo fotomontaggio rappresenta un caccia tedesco. Sullo sfondo i volti sofferenti e insanguinati di alcuni bambini. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è ai bombardamenti delle forze europee in Siria, che troppo spesso hanno causato vittime civili innocenti, e alla decisione presa dal governo tedesco lo scorso novembre di inviare i propri Tornado nella lotta al Califfato che interessa la regione. L’aut-aut sventolato sotto il naso dei potenziali proseliti è manicheo, come si confà a ogni logica terroristica: «vuoi continuare a piangere altri morti o finalmente agire?»
Un attacco – per fortuna solo virtuale e simbolico – che però non fa affatto dormire sonni tranquilli ai servizi di intelligence tedeschi, e che testimonia la volontà degli estremisti islamici di perseguire almeno due obiettivi: costruire un immaginario apocalittico di devastazione e morte che tenga l’Occidente in uno stato di paura costante e al contempo procedere al reclutamento di nuovi jihadisti mediante uno strumento potente come il web. La sfida più grande, per tutti gli uomini liberi e amanti della pace, sarà proprio non cadere nel ricatto del terrore permanente.
Foto di copertina © Twitter-Yener 1907