La Germania vuole riabilitare le vittime della vecchia legge anti-gay
In Italia è appena stata approvata la legge che riconosce le unioni civili, ma di diritti omosessuali si parla anche in Germania. Mercoledì 11 maggio il Ministro della Giustizia tedesco Heiko Mass ha annunciato che proporrà la completa riabilitazione giuridica per gli uomini accusati del reato di omosessualità in base al vecchio Paragrafo 175 del codice penale, introdotto nel 1871, ampliato dai nazisti nel 1935 e abolito soltanto nel 1994.
Lo Schwulenparagraf 175, il paragrafo anti-gay. La legge considerava un reato i rapporti omosessuali e prevedeva la reclusione e la condanna ai lavori forzati come misura educativa. Durante la dittatura nazista questo significò la deportazione nei campi di concentramento di circa 15.000 uomini, identificati tramite un triangolo rosa posto sulle loro uniformi. Nonostante la capitolazione della Germania, il paragrafo rimase in vigore anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Come ricorda Deutsche Welle, l’omosessualità venne depenalizzata in Germania Est nel 1968, nella Repubblica Federale nel 1969, ma lo Schwulenparagraf venne abolito solo nel 1994. Più di 50.000 uomini sono stati condannati in base a questa legge. Nel 2002 il Bundestag ha dichiarato nulle tutte le condanne penali inflitte durante l’epoca nazista, ignorando però le molte migliaia di uomini condannati dopo la guerra, come riportato dal The Guardian.
La fine della discriminazione. Christine Lüders, capo della Antidiskriminierungsstelle, l’agenzia anti-discriminazione, ha dichiarato che la legge ha distrutto le vite di migliaia di cittadini, la cui fedina penale risulta ancora ingiustamente sporca. Lüders ha definito il Paragrafo 175 «un capitolo vergognoso nella storia del diritto tedesco», mentre l’Associazione Gay e Lesbiche tedesca (LSVD) ha dichiarato che è necessario provvedere alla completa riabilitazione giuridica delle vittime il prima possibile. Questi appelli sembrano aver trovato risposta nelle parole del ministro Maas: «Non saremo mai capaci di eliminare completamente questi oltraggi commessi dallo Stato, ma vogliamo riabilitare le vittime. Gli omosessuali che sono stati condannati non devono più convivere con questa macchia».
Riabilitazione e compensazione. Lo studio commissionato alla Antidiskriminierungsstelle ha dichiarato che il governo è legalmente obbligato a riabilitare gli omosessuali condannati in base allo Schwulenparagraf e ha proposto di ricompensare le vittime non solo finanziariamente, ma anche tramite l’attivazione programmi educativi contro l’omofobia. Il ministro Maas ha detto che farà appello a tutte le forze politiche perché la riabilitazione e le compensazioni vengano approvate in Parlamento, ma invita anche a non trasformare questo tema in un grimaldello politico, specie riguardo le crescenti pressioni per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali.
Foto di copertina ©Galeria Alaska