Germania, 102 anni e sopravvissuta all’Olocausto ora è sulla copertina di Vogue

Sulla copertina di Vogue Germania a 102 anni. Storia di Margot Friedländer, sopravvissuta all’Olocausto e oggi testimone impegnata nella lotta contro l’antisemitismo

All’età di 102 anni, Margot Friedländer, una delle sopravvissute all’Olocausto, è diventata la protagonista della copertina dell’edizione di luglio/agosto di Vogue Germania. Il numero, dedicato al tema dell’amore, celebra Friedländer come simbolo di resilienza e positività. La caporedattrice della rivista Kerstin Weng ha mostrato ammirazione per il forte senso di resilienza di Friedländer, nonché per la sua mentalità aperta e un religioso credo nei confronti dell’umanità. Friedländer ha espresso il suo orrore per la crescita del populismo di destra e l’aumento degli attacchi antisemiti. Rimane tuttavia impegnata nel dialogo con le giovani generazioni. Oltre a mettere in luce il suo volto sorridente, la copertina include anche la parola “Amore“, scritta in inglese da lei stessa e seguita dalla sua firma.

 

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La storia di Margot Friedländer

Nata il 5 novembre 1921 a Berlino, Margot Friedländer è una delle sopravvissute più longeve dell’Olocausto. Durante la Seconda Guerra Mondiale, perse la sua famiglia a causa delle persecuzioni naziste: sua madre e suo fratello furono deportati ad Auschwitz, dove morirono. Margot stessa venne catturata nel 1944 e portata presso il campo di concentramento di Theresienstadt. Qui incontrò Adolf Friedländer, suo conoscente prima dell’internamento, e assieme riuscirono a sopravvivere fino alla liberazione, emigrando al termine della guerra negli Stati Uniti. Ebbero la possibilità di ripartire da zero, dedicandosi alla sensibilizzazione contro l’antisemitismo e il negazionismo. Ritornata in Germania nel 2010, ha continuato il suo impegno come testimone della storia, partecipando a conferenze e incontri con le nuove generazioni per promuovere il dialogo e la tolleranza. L’autobiografia, Versuche, dein Leben zu machen (“Cerca di migliorare la tua vita”), pubblicata nel 2008, racconta la sua incredibile storia di sopravvivenza e resilienza.

Gli omaggi del Museo Ebraico di Berlino

Il Museo Ebraico di Berlino ha onorato Margot Friedländer con vari riconoscimenti e tributi per il suo impegno nella testimonianza dell’Olocausto e nella promozione della memoria storica. Una delle iniziative più significative è stata l’istituzione del premio Margot Friedländer, creato nel 2014. Questo premio viene assegnato annualmente a giovani studenti e classi scolastiche che lavorano su progetti legati alla memoria dell’Olocausto, alla lotta contro l’antisemitismo e alla promozione della tolleranza e della diversità. Inoltre, il museo ha ospitato eventi e conferenze in cui Margot Friedländer ha potuto condividere la sua storia e le sue esperienze, contribuendo a educare le nuove generazioni e a mantenere viva la memoria delle atrocità del passato. Questi tributi riflettono il profondo rispetto e la gratitudine del museo per il suo coraggio e il suo instancabile lavoro come testimone dell’Olocausto.

Le sopravvissute all’Olocausto. Un ponte con la storia

Margot Friedländer e Liliana Segre condividono una storia di sopravvivenza all’Olocausto e di straordinaria resilienza, entrambe diventate simboli di memoria e speranza. Anche Liliana, deportata ad Auschwitz a soli 13 anni, ha superato le atrocità dei campi di concentramento nazisti e dedicato la sua vita a testimoniare l’orrore vissuto per evitare una reiterazione dello stesso. La loro presenza su Vogue, con Margot Friedländer protagonista della copertina dell’edizione di luglio/agosto 2023 di Vogue Germania e Liliana Segre intervistata da Vogue Italia nel 2020, rappresenta non solo un tributo alla loro forza della loro testimonianza, ma anche un messaggio potente sull’importanza della memoria storica.

In una rivista dove la moda assume molteplici significati, la presenza di queste donne straordinarie evidenzia come la bellezza e la resilienza possano fondersi con la lotta per i diritti umani e la giustizia, trasformando le pagine di una rivista settoriale in un veicolo di valori universali e duraturi.

 

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