Eredità dimenticate: il labirinto burocratico degli italiani all’estero e la soluzione di Exherit
Exherit semplifica la gestione delle successioni internazionali per gli italiani, affrontando sfide legali e fiscali
Quando si vive all’estero, gestire un’eredità può sembrare un’impresa quasi impossibile. Le differenze legali, fiscali e burocratiche tra i vari Paesi creano ostacoli che trasformano un processo che dovrebbe essere semplice in un incubo di documenti e scadenze. Ma cosa accadrebbe se esistesse un modo per semplificare tutto questo, rendendolo più trasparente ed accessibile?
In questa intervista, parliamo con il Dott. Armando Salierno, Presidente di Exherit, una piattaforma che sta rivoluzionando il modo in cui gli italiani all’estero affrontano le successioni internazionali. Grazie alla tecnologia, Exherit offre una soluzione innovativa per navigare tra le complessità legali e fiscali legate alle eredità, dando agli utenti gli strumenti per gestirle con facilità e sicurezza.
Scopriamo insieme come funziona e come questa piattaforma sta cambiando il futuro delle successioni internazionali.
Quali sono le principali difficoltà che un erede residente all’estero può incontrare nel gestire una successione in Italia?
“Purtroppo, le difficoltà sono davvero molte. Innanzitutto, la prima difficoltà che si presenta è quella di non sapere cosa fare e a chi affidarsi. Spesso, le Istituzioni non sono vicine alla persona, o non sanno a quale professionista rivolgersi. La burocrazia italiana, purtroppo, è molto articolata e richiede una serie di adempimenti che, il più delle volte, non sono facili e, essendo molto articolati, non sono conosciuti. La gestione di una successione in Italia, da parte di un erede residente all’estero, si rivela spesso un percorso lastricato di ostacoli.
Innanzitutto, la mancanza di familiarità con il sistema legale e burocratico italiano può generare confusione e incertezza. Gli eredi si trovano, spesso, spaesati, privi di una guida chiara e affidabile. La complessità delle procedure, la necessità di reperire documentazione specifica e la difficoltà di comunicare con le istituzioni italiane rappresentano ulteriori sfide. Inoltre, le differenze linguistiche e culturali possono complicare ulteriormente la situazione, rendendo difficile la comprensione dei documenti e delle comunicazioni ufficiali. La distanza geografica, poi, impedisce agli eredi di recarsi personalmente in Italia per sbrigare le pratiche, costringendoli ad affidarsi a terzi o a delegare poteri, con i rischi che ciò comporta”.
Esiste una consapevolezza diffusa tra gli italiani all’estero riguardo ai beni ereditari in patria, oppure c’è ancora molta disinformazione sul tema?
“Assolutamente no, non c’è consapevolezza della cosa e, soprattutto, la disinformazione è tantissima. Mi spiego: in Italia, spesso, non vengono fatte successioni, rimangono immobili senza intestatari e, di conseguenza, vengono lasciati deperire. Magari, un erede non sa neanche di essere erede di qualcosa. Un esempio banale potrebbe essere la morte di uno zio senza figli o altri eredi prossimi. In questo caso, nessuno in Italia si preoccuperebbe di cercare l’erede legittimo. L’unica speranza potrebbe essere che la persona che si trova all’estero potesse avere qualche contatto, oppure qualche dubbio, oppure, peggio ancora, sapere dell’esistenza di questo parente defunto. Talvolta, in questi casi, non parliamo solo di beni immobili, ma ci si potrebbe trovare a parlare di conti correnti o addirittura buoni fruttiferi o altro tipo di investimenti non riscattati da nessuno.
La consapevolezza riguardo ai beni ereditari in Italia, tra gli italiani residenti all’estero, è sorprendentemente limitata, e la disinformazione è un problema diffuso. Molti eredi ignorano l’esistenza di beni ereditari o non sono a conoscenza delle procedure per reclamarli. La mancanza di informazioni chiare e accessibili contribuisce a creare un clima di incertezza e sfiducia. In alcuni casi, gli eredi non sono nemmeno consapevoli della morte del parente o dell’esistenza di un testamento. La difficoltà di accedere a informazioni aggiornate e affidabili, unita alla complessità del sistema successorio italiano, rende difficile per gli eredi all’estero orientarsi e far valere i propri diritti”.
Quali sono i primi passi che un italiano residente all’estero dovrebbe compiere per verificare l’esistenza di un’eredità non reclamata in Italia?
“Innanzitutto, affidarsi a persone esperte. Dico questo perché bisogna stare attenti a tante cose e, soprattutto, stare attenti a tante truffe. Seconda cosa, richiedere una verifica dell’albero genealogico e accertarsi della situazione. Questo, nei casi in cui vi sia un dubbio e nessuna conoscenza del parente diretto. Se, invece, si dovesse essere coscienti o si dovesse già avere la certezza di un’eventuale eredità, allora si dovrebbe chiedere una semplicissima ricerca catastale e una ricerca bancaria. A quel punto, si può intraprendere, laddove ci sia effettivamente un’eredità, il percorso burocratico giusto per poter mettere le cose a posto.
Il primo passo fondamentale è raccogliere tutte le informazioni disponibili sul parente defunto e sui suoi beni. Successivamente, è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti in successioni internazionali, in grado di fornire assistenza legale e burocratica. La verifica dell’albero genealogico è essenziale per accertare la posizione dell’erede e individuare eventuali altri eredi. La ricerca catastale e bancaria consente di individuare gli immobili e i conti correnti intestati al defunto. È importante agire tempestivamente, poiché alcuni beni possono essere soggetti a prescrizione o a decadenza”.
Quali sono gli ostacoli burocratici più frequenti per un erede che vive all’estero e vuole riscattare un’eredità in Italia?
“Prima di tutto, la cosa più evidente: con chi devo parlare? A questa domanda, spesso, non c’è una risposta. I punti di riferimento principali sono le Ambasciate, i Consolati e, talvolta, i patronati con sede all’estero. Purtroppo, sia Ambasciate che Consolati non offrono servizio diretto per poter risolvere la problematica, ma offrono la possibilità di fare certificazioni, e anche in quel caso occorre chi guidi in questo senso. Per quanto riguarda i patronati, loro potrebbero, forse, occuparsi della dichiarazione di successione… ma qui parliamo di eredità, di un concetto più ampio, un concetto che abbraccia tantissimi aspetti che vanno oltre la semplice dichiarazione e il semplice adempimento, a cui, spesso e volentieri, non si riescono a dare risposte.
Che cosa intendo su questo ultimo punto? La documentazione che si richiede per il semplice adempimento è di facile reperibilità per un erede? Sa quest’ultimo dove procurarla e, peggio ancora, di cosa si tratti? Ecco uno dei tantissimi aspetti che vanno a cadere sulla disinformazione e, soprattutto, sulla non praticità della questione. Noi vogliamo agevolare tutte queste problematiche e aiutare l’erede a non avere nessun tipo di problema. Gli ostacoli burocratici più frequenti includono la difficoltà di ottenere la documentazione necessaria, la complessità delle procedure di successione, la necessità di tradurre e legalizzare i documenti stranieri e la difficoltà di comunicare con le istituzioni italiane.
La mancanza di un punto di riferimento unico e affidabile rende difficile per gli eredi orientarsi nel labirinto burocratico. Le differenze tra i sistemi legali e fiscali italiani e quelli del paese di residenza dell’erede possono creare ulteriori complicazioni. Inoltre, le lunghe attese e i costi elevati delle procedure possono scoraggiare gli eredi dal far valere i propri diritti”.
In che modo Exherit supporta gli eredi nel superare questi ostacoli?
“Il progetto Exherit si propone di sviluppare collaborazioni internazionali con professionisti locali, Ambasciate e Com.It.Es, di modo da dare più possibilità alle persone di poter venire a contatto con la nostra realtà e affidarsi, senza problemi, a persone a loro vicine. Exherit è anche un’associazione e si propone di nominare dei delegati sul territorio che faranno da collante con noi, loro e le istituzioni locali. Si può offrire un supporto completo e personalizzato, che includa assistenza legale, burocratica e fiscale. Si possono fornire agli eredi informazioni chiare e accessibili sulle procedure di successione, sui loro diritti e doveri, e sui documenti necessari. Un’altra possibilità è offrire assistenza nella ricerca e nella traduzione dei documenti, nella comunicazione con le istituzioni italiane e nella gestione delle pratiche burocratiche. Infine, è una rete di professionisti esperti in successioni internazionali, in grado di fornire assistenza legale, fiscale e tecnica”.
Potrebbe spiegarci come funziona la mappatura dell’eredità e quali strumenti utilizzate per identificare proprietà e beni non reclamati?
“La mappatura di un’eredità è una cosa abbastanza articolata. Innanzitutto, partiamo dal presupposto dell’identificazione dell’erede. Questo significa andare a vedere l’albero genealogico e la discendenza familiare. A questo punto, si risale ai beni con una mappatura catastale e si identificano gli stessi. A questo punto, si farà una ricerca bancaria per vedere se vi sono conti correnti e/o titoli, buoni o qualsiasi bene mobile eventualmente da riscattare, e se rientra nell’arco temporale per cui non vi sia caduta la prescrizione al diritto di riscatto.
La mappatura dell’eredità è un processo complesso che richiede competenze legali, tecniche e investigative. Si inizia con la ricostruzione dell’albero genealogico per identificare gli eredi legittimi. Successivamente, si procede con la ricerca catastale e bancaria per individuare gli immobili e i conti correnti intestati al defunto. Si utilizzano strumenti informatici e banche dati specializzate per incrociare i dati e individuare i beni non reclamati. La collaborazione con professionisti esperti in successioni internazionali e con le istituzioni italiane è essenziale per ottenere informazioni accurate e aggiornate”.
Oltre all’aspetto legale e burocratico, Exherit si occupa anche della riqualificazione e della monetizzazione dei beni ereditati. Come avviene questo processo e quali opportunità può offrire agli eredi?
“L’aspetto legale e burocratico è fondamentale. Exherit si preoccupa di seguire tutta la questione, si preoccupa di aiutare l’erede in tutto il percorso, dal procurarsi la documentazione alla dichiarazione di successione. In più, stiamo creando una rete con investitori a cui potrebbe interessare un eventuale acquisto del bene, così da poter dare la possibilità di monetizzare immediatamente e, per chi fosse interessato a tenerlo, invece, stiamo attuando convenzioni con varie società, al fine di poter far avere una ristrutturazione a prezzi di mercato più convenienti. Preciso che, laddove si dovesse optare per questa seconda ipotesi, ci sono già professionisti convenzionati disposti a seguire le varie situazioni.
Oltre all’assistenza legale e burocratica, si può offrire agli eredi un supporto completo nella gestione dei beni ereditati. Si può fornire assistenza nella valutazione dei beni, nella ricerca di acquirenti o investitori, nella gestione delle pratiche di vendita o affitto, e nella riqualificazione degli immobili. La creazione di una rete di contatti con professionisti del settore immobiliare e finanziario consente di offrire agli eredi opportunità di investimento e di valorizzazione dei beni ereditati. L’obiettivo è quello di massimizzare il valore dell’eredità e di semplificare la vita degli eredi, offrendo loro un servizio completo e personalizzato”.
Recuperare un’eredità non è solo una questione patrimoniale, ma anche un modo per riconnettersi con le proprie radici. Quali storie significative avete incontrato tra gli italiani che hanno deciso di riappropriarsi del proprio passato?
“Tra le innumerevoli storie di eredità perdute, quella di G.B. rappresenta per noi il cuore pulsante del progetto Exherit, la sua genesi. Italiano di nascita, ma inglese d’adozione, G.B. incarnava quella distanza emotiva e geografica che spesso separa gli eredi dal loro patrimonio. Le proprietà di famiglia, situate nell’entroterra italiano, erano rimaste in sospeso, gestite dalla sorella di sua madre, mentre quest’ultima aveva intrapreso il suo percorso di vita in Inghilterra. Dopo la scomparsa della zia, i cugini di G.B. avevano assunto il controllo della situazione, richiedendo periodicamente fondi per la manutenzione e le tasse.
Tuttavia, un velo di sospetto aveva iniziato a offuscare la tranquillità di G.B., spingendolo a contattarci attraverso un referente nel Regno Unito. La scoperta fu un colpo al cuore: nessuna successione era stata avviata, e i cugini stavano per usucapire i beni, privando G.B. del suo legittimo diritto. Il nostro intervento fu tempestivo e risolutivo. Bloccata l’usucapione, G.B. rientrò in possesso delle proprietà, dando nuova vita alla villetta e ai terreni agricoli. La villetta, ristrutturata con cura, è diventata un rifugio per le sue vacanze italiane, mentre i terreni sono stati affidati a coltivatori locali, che ne curano la fertilità. G.B. sta ora valutando la vendita di parte dei terreni, per investire in nuovi progetti.
Questa storia, la prima che abbiamo affrontato, ci ha insegnato che il recupero di un’eredità perduta non è solo una questione di beni materiali, ma un atto di giustizia, un modo per ricongiungersi con le proprie radici e per onorare la memoria dei propri cari. Inoltre, le eredità perdute possono rappresentare un valore aggiunto, una possibilità di guadagno inaspettata. G.B. è diventato per noi un simbolo, la prova tangibile che Exherit può fare la differenza, restituendo dignità, speranza e opportunità a chi aveva perso le proprie radici e il proprio patrimonio”.
Secondo voi, quale impatto potrebbe avere il recupero delle eredità dimenticate sul territorio italiano, sia dal punto di vista sociale che economico?
“L’impatto del recupero delle eredità dimenticate sul territorio italiano si prospetta di portata significativa, toccando tanto la sfera sociale quanto quella economica.
Dal punto di vista sociale, il recupero di questi beni potrebbe innescare un processo di riqualificazione territoriale di ampio respiro. Molti edifici, attualmente in stato di abbandono, potrebbero essere restituiti alla comunità, trasformandosi in centri di aggregazione, spazi culturali o sedi di attività artigianali. Questo non solo migliorerebbe il decoro urbano, ma contribuirebbe anche a rafforzare il senso di appartenenza e la coesione sociale. Inoltre, il recupero di immobili storici o di pregio architettonico permetterebbe di preservare la memoria del territorio, valorizzando il patrimonio culturale locale.
Sul fronte economico, la riattivazione di immobili inutilizzati genererebbe un circolo virtuoso. L’aumento del valore immobiliare delle zone interessate porterebbe benefici sia ai proprietari che alle casse dello Stato. La nascita di nuove attività commerciali e artigianali creerebbe opportunità di lavoro e stimolerebbe la crescita del PIL. Il recupero di interi borghi o di edifici di grande richiamo potrebbe attrarre investimenti turistici, con ricadute positive sull’indotto. Inoltre, la menzione dello “Stato Tedesco” suggerisce la possibilità di flussi di capitali transfrontalieri, con investitori stranieri interessati a valorizzare il patrimonio immobiliare italiano”.
Infine, l’intervista si conclude con un approfondimento sulle sfide legate alle successioni internazionali in Germania, con uno sguardo particolare a Berlino. Abbiamo discusso delle peculiarità legali e fiscali del Paese, e di come le persone che vivono a Berlino possano affrontare in modo efficiente le complicazioni burocratiche legate alle eredità, in un contesto che unisce diverse giurisdizioni.
A Berlino vive una comunità italiana molto numerosa: Exherit ha già avuto modo di operare in questa città? Quali sono le problematiche più frequenti che avete riscontrato?
“Il caso dell’erede a Berlino ha rappresentato una sfida complessa, evidenziando le peculiarità delle successioni transfrontaliere. La differenza principale risiede nella documentazione necessaria. In Italia, la successione richiede certificati di morte, atti di proprietà, certificati di stato di famiglia e, in caso di testamento, la sua pubblicazione. In Germania, invece, si utilizzano certificati di eredità (Erbschein), che attestano la qualità di erede, e registri immobiliari (Grundbuch), che riportano le informazioni sulle proprietà.
La necessità di integrare i documenti italiani con quelli tedeschi ha richiesto un’attenta traduzione e legalizzazione. Ad esempio, il certificato di eredità tedesco (Erbschein) doveva essere tradotto in italiano e legalizzato per essere riconosciuto in Italia. Allo stesso modo, i certificati di stato civile tedeschi dei genitori dell’erede dovevano essere tradotti e legalizzati.
Le differenze linguistiche hanno rappresentato un ulteriore ostacolo. La terminologia legale tedesca è diversa da quella italiana, e la traduzione dei documenti ha richiesto competenze linguistiche specializzate. Ad esempio, il termine tedesco “Erbschein” non ha un equivalente esatto in italiano, e la sua traduzione ha richiesto una profonda conoscenza del diritto successorio di entrambi i paesi”.
Esistono differenze significative tra il sistema successorio italiano e quello tedesco? Come possono incidere sulle pratiche ereditarie degli italiani residenti in Germania?
“Certamente. Quando si affronta il tema delle successioni tra Italia e Germania, emergono differenze significative che gli italiani residenti in Germania devono conoscere. Una delle prime discrepanze riguarda il riconoscimento dei testamenti e dei patti successori. In Germania, i patti successori e i testamenti congiunti tra coniugi o partner civili sono considerati validi, offrendo una maggiore flessibilità nella pianificazione successoria. Al contrario, in Italia, i patti successori sono generalmente vietati, il che implica un approccio differente alla gestione dell’eredità. Un altro aspetto cruciale è la documentazione richiesta per dimostrare la qualità di erede.
La Germania utilizza l'”Erbschein” (certificato successorio tedesco), mentre in Italia è necessaria la dichiarazione di successione. È importante sottolineare che l'”Erbschein” non è riconosciuto in Italia, e viceversa, creando potenziali complicazioni nella gestione dei beni situati in entrambi i paesi. Le imposte di successione rappresentano un ulteriore elemento di differenziazione. Le aliquote e le franchigie variano tra i due paesi, influenzando l’ammontare dell’imposta dovuta dagli eredi. In Germania, inizialmente è sufficiente inviare una comunicazione all’ufficio delle imposte (Finanzamt), mentre in Italia è necessario presentare la dichiarazione di successione entro un anno dalla morte del de cuius. Anche la procedura di rinuncia all’eredità presenta delle peculiarità. In Germania, l’eredità viene automaticamente trasferita agli eredi, che possono poi rinunciarvi. In Italia, invece, l’eredità deve essere accettata o rinunciata espressamente.
Fortunatamente, il Regolamento UE n. 650/2012 consente ai cittadini di scegliere la legge del proprio paese di origine per la successione, anche se residenti in un altro Stato membro. Questo permette a un italiano residente in Germania di optare per la legge italiana. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente questa scelta, considerando le specifiche circostanze familiari e patrimoniali”.
Quali consigli darebbe agli italiani in Germania per evitare complicazioni nelle successioni ereditarie?
“Per gli italiani residenti in Germania, la pianificazione successoria richiede un’attenzione particolare, data la possibilità di dover gestire eredità in entrambi i paesi. La complessità delle normative, le differenze linguistiche e la distanza geografica possono trasformare un’eredità in un labirinto burocratico. Pertanto, è fondamentale agire con lungimiranza e consapevolezza, considerando che potrebbero essere necessarie sia la successione tedesca che quella italiana. Exherit, consapevole di queste difficoltà, offre anche un servizio di consulenza preventiva, assistendo gli italiani residenti in Germania nella pianificazione successoria, al fine di tutelare le eredità future.
Innanzitutto, è consigliabile redigere un testamento che tenga conto delle normative di entrambi i paesi. Un testamento chiaro e dettagliato può prevenire liti e interpretazioni errate. È importante consultare un notaio o un avvocato specializzato in diritto successorio internazionale, in grado di fornire consulenza personalizzata e di redigere un documento valido in Italia e in Germania. Questo professionista potrà consigliare sulla scelta della legge applicabile alla successione, che può essere quella del paese di residenza o quella del paese di cittadinanza.
In secondo luogo, è essenziale raccogliere e conservare accuratamente tutti i documenti relativi ai beni posseduti in entrambi i paesi, come atti di proprietà, contratti bancari e polizze assicurative. Questi documenti saranno indispensabili per entrambe le successioni e per la dichiarazione dei redditi. È consigliabile conservare copie digitali dei documenti in un luogo sicuro, accessibile anche ai propri eredi.
In terzo luogo, è importante informare i propri familiari dell’esistenza del testamento e della documentazione relativa ai beni. È consigliabile organizzare incontri periodici per discutere della pianificazione successoria e per aggiornare i documenti in caso di cambiamenti. In questi incontri, è fondamentale chiarire la distribuzione dei beni in entrambi i paesi e le procedure da seguire per entrambe le successioni.
In quarto luogo, è consigliabile nominare un esecutore testamentario di fiducia, che si occupi di far rispettare le volontà del testatore e di gestire le pratiche successorie in Italia e in Germania. L’esecutore testamentario può essere un familiare, un amico o un professionista. In caso di beni in entrambi i paesi, potrebbe essere utile nominare due esecutori testamentari, uno per l’Italia e uno per la Germania.
Infine, è importante rimanere aggiornati sulle normative successorie italiane e tedesche, che possono subire modifiche nel tempo. È consigliabile consultare periodicamente un professionista per verificare la validità del testamento e per adeguare la pianificazione successoria alle nuove normative. In caso di beni in entrambi i paesi, è fondamentale conoscere le differenze tra le normative dei due paesi e le procedure da seguire per entrambe le successioni”.
Exherit si conferma come una risorsa preziosa per chi si trova a gestire una successione internazionale. Grazie alla sua esperienza e competenza, l’azienda aiuta a semplificare un processo complesso, affrontando le varie sfide legali e fiscali con un approccio chiaro e sicuro. In un contesto sempre più globalizzato, la possibilità di ricevere un’assistenza qualificata e personalizzata è fondamentale per garantire tranquillità e certezze a chi deve prendere decisioni importanti riguardo la successione dei propri beni.
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