#elezioniberlino: sale Alternative für Deutschland, partito populista anti-islam
A Berlino è quasi tempo di elezioni: a settembre si vota per il rinnovo dei sindaci di quartiere e del governo cittadino (nonchè governo del Land Berlin) e, dagli ultimi sondaggi del 29 e 13 Aprile (Forsa per Berliner Zeitung e Infratest dimap per RBB/Berliner Morgenpost), emergono due forze in grande crescita: Die Linke, il partito post-comunista molto forte nella parte est di Berlino, dato fra il 14 ed il 16% e, soprattutto, Alternative für Deutschland (AfD), il partito della destra nazionalista, liberista e no-euro che sta sconvolgendo il panorama elettorale tedesco, dato fra il 13 ed il 7%. Ecco un quadro generale delle intenzioni di voto a quattro mesi dalle elezioni.
Tra i grandi partiti, CDU in caduta libera. Accanto alle sorprese Die Linke e AfD, rimangono stabili la SPD, il partito socialdemocratico dell’attuale sindaco Müller, dato fra il 23 ed il 27% e comunque in calo rispetto al 29,3% delle ultime elezioni, e i Verdi (Grüne), stabili fra il 17 ed il 20%. In caduta libera il centro cristiano democratico della CDU, partner di minoranza del governo cittadino, fra il 21 e il 18%.
Chi vince? Tre partiti possono quindi ambire alla poltrona di sindaco: CDU, SPD e Grüne. Resta possibile un’alleanza fra queste tre forze o, alternativamente, fra le ultime due e la Linke, anche se richiederebbe un notevole lavoro sul programma. Alleanze così eterogenee destano dubbi sull’eventuale stabilità ed efficacia del governo, ma più preoccupante è la crescita di dei populisti di AfD nella capitale multi-culturale della Germania.
La destra che avanza. AfD è un partito dai forti connotati anti-islam tanto da essere considerato il punto di riferimento politico di movimenti xenofobi quali Pegida e Bergida (la variante berlinese di Pegida): questo nella città con la comunità turca ed islamica più vasta, antica e radicata della Germania. Inoltre AfD è un partito fortemente anti-euro ed antieuropeista, nazionalista e liberal-protezionista, caratteristiche che non si sposano con la scelta sociale ed economica della città di attrarre persone ed idee da tutta Europa. Eppure, nonostante il partito sia contrario a tutto ciò che Berlino ha sempre voluto rappresentare, il voto ad AfD cresce e, se ancora può esser considerato un voto di protesta, i risultati delle elezioni di marzo in Baden-Württenberg (15%) e in Sachsen-Anhalt (24%) preoccupano per gli effetti che possono avere su un partito come la CDU, che soffre l’emorragia di voti verso destra.
La questione sociale. Non sono ancora noti i dati per quartiere, ma il rischio che AfD possa conquistare voti non solo nelle periferie orientali è reale, principalmente in quartieri ad alta concentrazione di immigrazione. Berlino sta cambiando sempre più velocemente e se la Gentrifizierung da una parte sta portando benefici (aumento del budget, calo dei richiedenti dei sussidi sociali, stabilizzazione di alcuni quartieri, rinnovamento economico della città) dall’altro lascia indietro alcune fasce sociali, nel centro come nelle periferie, che, come dimostrano i sondaggi, si sentono tradite dall’establishment e hanno paura che la nuova Berlino arrivi, un giorno, a espellere i vecchi abitanti dai suoi confini.
Le elezioni del 18 settembre. Il 18 Settembre si vota a Berlino per il rinnovo del sindaco, del Senato e del Parlamento cittadino; si vota inoltre per il rinnovo dei Consigli di quartiere, organi che decidono il budget dei lavori pubblici e concordano lo sviluppo urbanistico e sociale dei quartieri. Non possiamo votare per il governo cittadino ma, come italiani e cittadini europei, anche se solamente domiciliati e non residenti all’estero, possiamo votare per i quartieri, facendo sentire finalmente la nostra voce nelle scelte che incidono sullo sviluppo della città.
#ItalianiPerBerlino è un progetto di Berlino Magazine e Simone Bonzano per informare l’elettorato italiano domiciliato o residente a Berlino sulla politica cittadina.
Photo: © CC0