Danimarca: prima gli animali, poi la religione. Bandita la macellazione Halal e Kosher.

La notizia non è recentissima, ma come dimostra il recente articolo del Time, il dibattito sui diritti degli animali, che siano essi domestici, da cortile o selvatici è sempre aperto ed in continua evoluzione, è questo il motivo per cui la scelta che ha fatto la Danimarca nel 2014, tiene ancora banco. Dal allora infatti il governo danese ha messo al bando la macellazione rituale di tipo “halal” e “kosher”, appartenenti alla tradizione religiosa islamica ed ebraica.

Il parlamento Danese @ Gregory Donovan

Il parlamento Danese @ Gregory Donovan

Abbiamo deciso di approfondire la questione affidandoci ad un esperto del settore, il dottore in medicina veterinaria Alfonso Camassa, consulente tecnico di filiera delle carni, esperto in etologia dei bovini e bioetica veterinaria. Gli abbiamo chiesto di spiegarci in cosa consista la macellazione di tipo religioso ed in cosa differisca da quella comunemente utilizzata e richiesta dalle norme vigenti.

Il dott. Camassa ci spiega che la macellazione rituale Halal e Kosher prevede una “iugulazione diretta” (recisioni dei grossi vasi fra collo e mandibola) degli animali, per permettere un dissanguamento rapido e completo, senza la precedente fase di stordimento mediante pistola a proiettile captivo o elettronarcosi prevista dalle procedure ordinarie. E’ sicuramente una metodica che va a cozzare contro la garanzia del benessere animale, ma operatori ben formati sono in grado di recidere a fondo e in maniera veloce i grossi vasi interessati, tanto da far defluire per gravità tutto il contenuto ematico causando una perdita dei sensi immediata e di conseguenza riducendo al minimo il dolore.

L’efficacia della macellazione rituale è accettata da parte dell’UE, tanto da descrivere meticolosamente i passaggi e i punti critici all’interno del Reg. sulla protezione degli animali all’abbattimento (CE) 1099/2009 e dei suoi allegati.

Chiosco di carne Halal @ Guian Bolisay

Chiosco di carne Halal @ Guian Bolisay

L’Italia segue la normativa vigente in tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea, gli operatori alimentari deputati alla macellazione degli animali, devono applicare le direttive procedurali e gli standard strutturali vedi Regolamento (CE) 1099/2009. Anche il nostro paese autorizza la macellazione rituale, a patto che avvenga seguendo un protocollo molto severo che prevede la supervisione di autorità certificate a livello internazionale e sopratutto che l’operatore deputato sia un “funzionario religioso”

La scelta Danese ha ovviamente scatenato polemiche e indignazione nelle comunità religiose del paese, i leader ebraici l’hanno definito “un chiaro atto anti-semita”. Non da meno le dichiarazioni dell’associazione no profit Danish Halal che indica la scelta come un “chiara interferenza alla libertà religiosa.” La risposta del Ministro dell’agricoltura danese Dan Jørgensen è stata netta “i diritti degli animali vengono prima della religione”.

La decisione potrebbe risultare condivisibile o meno, ci dice il dott. Camassa, spiegandoci come le implicazioni oltre che etiche avranno un forte impatto economico. I mercati Halal e Kosher infatti sono tra i più floridi e attivi e la Danimarca ha una fortissima vocazione agricola e zootecnica tanto da diventare una zona rinomata di produzione di carni bovine. Una grossa fetta della produzione è destinata all’esportazione proprio nei paesi che applicano la macellazione rituale e che a questo punto non potranno più rifornirsi dalla Danimarca, causando un danno importante alle aziende del settore. Per assurdo la conseguenza potrebbe rivelarsi ancora più dolorosa per gli animali in quanto i paesi sarebbero costretti ad importare i capi di bestiame ancora vivi, sottoponendoli allo stress di un viaggio lungo e faticoso per poter poi essere macellati sul posto seguendo i rituali religiosi.

Bovini danesi @ Michael Hansen

Bovini danesi @ Michael Hansen

I detrattori della nuova normativa fanno notare anche quanto l’iniziativa del governo sia in totale controtendenza con la scelta assolutamente inspiegabile e totalmente arbitraria di abbattere la giraffa Marius, ospite dello zoo di Copenhagen per questioni di sovrannumero. L’abbattimento e la macellazione sono state eseguite pubblicamente e i resti dell’animale dati in pasto ai leoni. Un comportamento che ha suscitato una scia di polemiche a livello globale, visto e considerato che diverse strutture si erano offerte di ospitare l’animale per evitarne l’inutile abbattimento.

Una giraffa dello zoo di Copenhagen @ Mark Healey

Una giraffa dello zoo di Copenhagen @ Mark Healey

La scelta del governo danese sui rituali religiosi di macellazione potrebbe essere vista come un tentativo di recuperare consensi nell’opinione pubblica o come segnale forte e deciso di laicità della struttura statale, quello che è fuor di dubbio è che il dibattito non si è ancora placato a più di un anno di distanza.

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Si ringrazia per la collaborazione e le preziose informazioni il Dott. Alfonso Camassa.

Photo cover: ©wolfgangfoto CC By SA 2.0