Cina paese con il maggior numero di scambi commerciali con la Germania per il 5° anno consecutivo
La Cina si riconferma uno dei maggiori partner commerciali della Germania
Lunedì 22 febbraio, l’ufficio Federale Statistiche, Destasis, ha dichiarato che la Cina è stata uno dei maggiori partner commerciali della Germania nel 2020, ormai in cima alla classifica da 5 anni di fila. Il valore degli scambi commerciali tra le due potenze ammonta a 212,10 miliardi di euro. I dati, inoltre, segnalano una crescita del fatturato cinese del 3%, nonostante i danni arrecati dalla pandemia. Al secondo posto nella classifica ci sono i Paesi Bassi ( con 172,8 miliardi di euro) e a seguire gli Stati Uniti ( 171,6 miliardi di euro). L’istituto registra un surplus nelle esportazioni della Germania (che ammontano a 1,205 miliardi) rispetto alle importazioni ( 1,026 miliardi di euro). Gli Stati Uniti rimangono uno dei principali mercati di riferimento per l’export tedesco dal 2015, seguiti dalla Cina.
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Un’importante risorsa per la Germania
“La Cina sta acquisendo sempre più importanza per le importazioni tedesche” dichiara la Destasis. Il volume dei prodotti importati dalla Cina alla Germania l’anno scorso ha raggiunto 116,3 miliardi di euro, con un aumento del 5,6% rispetto al 2019. Per quanto riguarda invece le esportazioni, la Cina è al secondo posto, dopo l’America per numero di prodotti acquistati dalla Germania. Nel 2020 è arrivata ad acquistare 95,9 miliardi di euro di merce dalla Germania, il 7% del totale delle esportazioni nazionali. Tra le aziende tedesche che hanno esportato maggiormente in Cina, nel biennio 2019-2020, spiccano il gruppo di imprese DAX (15% ), la Volkswagen (42%), la BMW ( 34%) e l’Adidas (22%).
L’UE e la Cina
La Cina è una dei maggiori importatori anche in Europa, rappresentando il secondo paese per numero di esportazioni, con un giro di affari medio di 1 miliardo di euro al giorno. Le importazioni europee dalla Cina sono costituite nella maggior parte dei casi da beni di consumo ed industriali, come macchinari, attrezzature, autovetture, prodotti chimici ma anche prodotti calzaturieri e vestiari. L’Europa attualmente sta puntando ad un’intensificazione dei rapporti con la Cina, operazione però rallentata da fattori come la mancanza di trasparenza da parte dello stato asiatico, dalle politiche industriali e tarrifarie che disincentivano gli investimenti delle imprese straniere, così come dall’intervento massivo da parte del governo cinese nell’economia. Secondo l’economista Gabriel Felbermayr, presidente del Kiel Institute for the World Economy, la Germania sarebbe “molto più esposta all’economia cinese rispetto alla Francia, Spagna e all’Italia”. L’Europa dovrebbe quindi puntare ad un’unificazione sul fronte del mercato cinese, secondo l’esperto, l’ideale sarebbe portare gli altri paesi europei e la Germania sullo stesso livello. La strategia adatta per poter ottenere un equilibrio dovrebbe poi puntare maggiormente anche all’inclusione e all’apertura a nuovi mercati asiatici come l’Indonesia e l’India.
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immagine di copertina: Canton (广州) uno dei principali centri del commercio cinese, Foto di Hiurich G. da Pexels, CC0