© Dirty ol' Crow

«Dirty Ol’ Crow», la band italo-tedesca che suona a Londra

Lo scorso anno i Dirty ol’ Crow attirano l’attenzione della scena musicale londinese esibendosi in più di 20 concerti, e non hanno intenzione di fermarsi

«Sicuramente venire da paesi diversi influisce nel modo in cui facciamo musica: le nostre personalità si mischiano e influenzano la creazione dei nuovi brani. Venire da contesti differenti ci dà occasione di sperimentare gli approcci più disparati nello sviluppo di idee e nella scrittura delle canzoni. Ci siamo trasferiti per perseguire lo stesso obiettivo e ci siamo incontrati, come se avessimo sempre dovuto creare insieme». Il nome Dirty ol’ Crow (vecchi sporchi corvi) nasce da un’idea del cantante Vikki Totten, subito apprezzata da tutti gli altri membri della band. «I corvi sono degli animali interessanti e intelligenti, l’aggiunta del «vecchi sporchi» dà al nome una connotazione impura, rock ‘n roll, che rispecchia lo stile della musica che facciamo».

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Differenze tra le realtà musicali in Italia e Germania vs quella di Londra

Hanno tutti iniziato a suonare molto giovani, tra i 10 e i 15 anni, ognuno nelle rispettive città. Con il desiderio di far diventare la musica un lavoro, suonare professionalmente nel proprio paese è risultato difficile per diverse ragioni. «La musica rock, soprattutto per quanto riguarda le band emergenti, è poco supportata. I locali disponibili per le esibizioni sono pochi, il numero di persone interessate a questo genere è limitato, così come le collaborazioni. Londra è un ambiente in cui si entra in contatto con band che hanno la nostra stessa aspirazione, è stimolante per la nostra creatività. Molti dei nostri gruppi preferiti si sono esibiti negli stessi locali in cui suoniamo ora, siamo orgogliosi di far parte di questa scena. Se non ci fossimo trasferiti qui, probabilmente, i Dirty ol’ Crow non sarebbero mai nati».

dirty ol' crow3, Da destra; Liud Taylor, Michi Knoll, Dom Schuttler, Vikki Totten, Filippo Monticelli

Dirty Ol’ Crow, da destra: Liud Carter, Michi Knoll, Dom Schuttler, Vikki Totten, Filippo Monticelli

La storia dei Dirty ol’ Crow

Nel 2014 il chitarrista Michael Knoll, il bassista Dominik Schüttler e il batterista Andreas Bauer decidono di spostarsi da Rothenburg ob der Tauber a Londra, per loro capitale europea della musica. Con l’intento di perseguire le loro ambizioni musicali, il trio cerca altri membri da aggiungere alla band. Vikki Totten, cantante lettone trasferitosi a Londra nel 2012, si unisce al gruppo portando con se Filippo Monticelli, chitarrista italiano e studente di musica: il gruppo è al completo. La band esordisce ufficialmente nel 2017, partecipando al Metal 2 the Masses, dove attira l’attenzione della scena musicale londinese arrivando fino al Grand Finale del concorso. Nel 2018 il produttore Andy J. Davies si offre di registrare e realizzare «Sex Dictator», primo singolo del gruppo. La canzone viene anche rilanciata da SaR PR, agenzia che promuove i ragazzi attraverso radio e riviste online. Durante l’estate dello scorso anno i Dirty ol’ Crow, sempre affiancati da Davies, registrano «Strangers’ Nest», il loro primo EP. Durante il processo di produzione, Andreas Bauer decide di tornare in Germania per perseguire altri obiettivi. Liud Carter, musicista italiano, assume il ruolo di nuovo batterista, impressionando gli altri quattro membri con il suo stile e talento. l’EP viene rilasciato ufficialmente il 23 marzo 2019. Nel rinomato locale londinese «The Fiddler’s Elbow», i Dirty ol’ Crow organizzano un concerto di lancio portando la capacità del locale al suo limite: un vero successo. Al momento la band sta lavorando al nuovo album.

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Immagine di copertina: © Dirty ol’ Crow