Berlino chiude i voli verso Bruxelles. Il governo tedesco: «È attacco all’UE»
A Bruxelles la giornata di martedì 22 marzo si è aperta verso le ore 8 con ben due esplosioni nell’area partenze dell’aeroporto di Zaventem e una terza tra le stazioni della metropolitana di Maelbeek e Schuman, nel cuore del quartiere europeo. Il numero di vittime è ancora da accertare e sale di minuto in minuto: come riporta Die Welt, secondo la procura le esplosioni all’aeroporto hanno provocato 11 morti e 81 feriti; STIB, l’azienda che gestisce la metropolitana di Bruxelles, riferisce di 15 morti e 55 feriti nell’attacco ai mezzi pubblici. Zeit Online parla di almeno 28 morti in totale, ma la procura puntualizza che i numeri sono ancora provvisori.
Le autorità di Bruxelles pensano si sia trattato di attacchi terroristici. La procura belga ha immediatamente adottato misure anti-terrorismo. Il traffico aereo e dei mezzi pubblici di Bruxelles è paralizzato, l’università è stata completamente evacuata. Anche la Germania ha aumentato i controlli alle frontiere e negli aeroporti. Come riferiscono Berliner Morgenpost e Berliner Zeitung, per il momento dagli aeroporti berlinesi di Tegel e Schönefeld non partiranno voli per Bruxelles. Su un’eventuale intensificazione delle misure di sicurezza negli aeroporti berlinesi la polizia federale non si è ancora pronunciata. Il Ministro degli interni De Maizière ha dichiarato: «l’attacco terroristico a Bruxelles è un attacco all’Unione Europea. È necessario condurre una battaglia dura e decisa per sconfiggerlo. Anche in Germania sono state adottate ulteriori misure di sicurezza per far fronte a questo pericolo.»
Le reazioni della stampa tedesca alla strage
Foto di copertina © Jérôme