Berlino, chiude birreria gay-friendly di Schöneberg: «Troppe aggressioni ai clienti»
A soli due anni dalla sua inaugurazione, il Lieblingsbar è già storia. La birreria di Schöneberg, quartiere noto a Berlino e in tutto il mondo per la sua concentrazione di locali gay, si è vista costretta a chiudere i battenti per mancanza di avventori. La causa, secondo il gestore Thorsten Baumert, è nel tasso crescente di criminalità che affligge l’intera zona. «Sento sempre più spesso di persone», ha raccontato Baumert in un’intervista al magazine Siegessäule, «che non vogliono più venire al locale perché hanno paura. Loro stessi o amici sono stati aggrediti, picchiati, derubati o addirittura minacciati con un coltello».
Zona a rischio. La Kneipe di Eisenacher Straße, aperta come costola del bar di Kreuzberg Rauschgold, si trova secondo Baumert in un’area a rischio, tra alta concentrazioni di locali (e alcol) e traffico di stupefacenti. Gli esercenti della zona hanno provato a rivolgersi alla polizia (che ha intensificato il pattugliamento per un po’), a installare telecamere di sorveglianza e a formare una rete di solidarietà, ma con scarsi risultati.
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Problema omofobia? Secondo Baumert, però, la prima causa delle violenze non sarebbe tanto l’omofobia quanto il proliferare della microcriminalità. A Berlino, ad ogni modo, nel solo 2016 (periodo gennaio-ottobre) si sono registrati 113 casi di aggressione contro omosessuali, lesbiche e trans. Un autentico shock, per una città che fa da sempre vanto della sua tolleranza verso ogni identità e orientamento sessuale. Anche la fama gay-friendly di Schöneberg, secondo Baumert, non è più del tutto meritata: «Auguro a questo quartiere che possa tornare presto a essere più bunt, (più colorato, variopinto). Schöneberg è conosciuto in tutto il mondo come simbolo della comunità gay. Spero che torni ad esserlo sul serio. Per il momento, a mio avviso, non lo è più davvero».
In copertina Eisenacher © Wikipedia – Beek100