Bayern Monaco, Ancelotti si presenta ai tifosi e già stupisce tutti col suo tedesco
«Sono felice e fiero di essere qui, in uno dei migliori club del mondo, e voglio ringraziare il Bayern per questo. Non vedo l’ora di cominciare la prossima stagione, ho una squadra fantastica e credo che Guardiola abbia fatto un lavoro eccellente negli scorsi anni. Vogliamo dare il massimo in tutte le competizioni e vincerle». Con queste parole, pronunciate in tedesco, Carlo Ancelotti si è presentato ai tifosi del Bayern durante la sua prima conferenza stampa. E lo ha fatto con lo stile, la professionalità e la voglia di migliorarsi che lo hanno sempre contraddistinto permettendogli di diventare uno dei migliori allenatori sulla platea mondiale.
[adrotate banner=”34″]
Un tedesco già encomiabile. A 57 anni, dopo i trionfi con Milan e Real Madrid, Carletto si è voluto rimettere in gioco nella Bundesliga, tuffandosi subito in una schwere Sprache (lingua difficile) come quella tedesca. I risultati, dopo pochi mesi di studio, sono già encomiabili: Ancelotti si esprime correttamente e si fa comprendere, possiede una discreta gamma lessicale (usa ad esempio aggettivi come hervorragend, eccellente) e cerca di rispettare costrutti grammaticali complicati per un principiante come il verbo all’ultimo posto nelle proposizioni subordinate. Certo, la pronuncia lascia ancora un po’ a desiderare, l’eloquio non è proprio fluidissimo e si nota qualche errore qua e là, ad esempio nella concordanza tra aggettivi e sostantivi. Poca roba, se paragonata agli strafalcioni di un altro italiano molto amato dalle parti di Monaco, Giovanni Trapattoni, che in un’ormai celeberrima conferenza stravolse i canoni della lingua tedesca. Giornalisti e tifosi sono rimasti favorevolmente impressionati dall’approccio linguistico di Ancelotti, e molti prevedono che diventerà presto più bravo di Pep Guardiola a districarsi tra casi e coniugazioni.
Obiettivi ambiziosi. Ma ciò che interessa maggiormente ai tifosi bavaresi è capire se Carletto riuscirà a fare meglio dello spagnolo sul piano dei risultati. E a riportare a Monaco una Champions League che manca dai tempi del triplete di Jupp Heynckes, stagione 2012/2013. Ancelotti si mostra fiducioso, lodando a più riprese il lavoro di Guardiola e assicurando che non ci sarà bisogno di una rivoluzione. E non nasconde che l’obiettivo principale sarà la coppa dalle grandi orecchie. La rosa a disposizione è sicuramente all’altezza: una corazzata già collaudata e rinforzata finora da acquisti importanti come Hummels e Renato Sanches. Ma l’allenatore emiliano ragiona anche in prospettiva, confessando che non gli dispiacerebbe aprire un ciclo a Monaco, un po’ come Ferguson a Manchester. Forse dipendono anche da questo gli sforzi con la lingua. Lui intanto resta campione di umiltà, e chiede un po’ di pazienza perché si vedano ulteriori progressi: «Sono sicuro che il mio tedesco migliorerà nei prossimi mesi ma per il momento penso sia meglio mi facciate le vostre domande in inglese o in italiano, grazie». I giornalisti applaudono convinti. E la Baviera, dopo il Trap e Luca Toni, ha già trovato un nuovo idolo italiano.
Foto di copertina © tz – YouTube screenshot