A Berlino l’integrazione viene dal basso: il progetto delle madri di quartiere

Donne migranti formate per aiutare altre famiglie a orientarsi nella società tedesca: le Stadtteilmütter sono il fulcro dell’integrazione dei quartieri di Berlino. Il programma continua  con nuovi finanziamenti fino al 2027

Il progetto delle Stadtteilmütter – letteralmente, le “madri di quartiere” – nato a Berlino-Neukölln nel 2004, si è affermato come uno dei modelli più efficaci di integrazione e partecipazione civica. Ora, grazie al sostegno rinnovato del Senato di Berlino, il programma verrà ampliato per raggiungere ancora più famiglie e quartieri.

Il progetto: una rete di donne per le donne

Spesso provenienti da famiglie di origine migrante radicate da tempo in Germania, le Stadtteilmütter svolgono un ruolo fondamentale nell’accompagnare altre famiglie nel loro percorso di inserimento nella società tedesca. Attraverso la costruzione di un rapporto di fiducia – in particolare nei confronti delle altre madri le altre madri – offrono un supporto concreto su temi come l’educazione dei figli, il funzionamento del sistema scolastico, la salute, la burocrazia e i diritti e doveri civici. La forza del progetto risiede proprio nella sua impostazione orizzontale: le Stadtteilmütter agiscono come mediatrici autentiche precisamente perché parlano la lingua delle famiglie che aiutano, hanno condiviso la loro esperienza di migrazione e ne comprendono i codici culturali

L’educazione come chiave

Uno degli ambiti principali in cui operano le Stadtteilmütter è quello educativo. Di fatto, in molte famiglie migranti, soprattutto nelle prime generazioni, la distanza linguistica e culturale può rappresentare un ostacolo alla partecipazione piena alla vita scolastica dei figli. Le madri di quartiere intervengono quindi per colmare questo divario, offrendo informazioni su come funziona il sistema scolastico tedesco, incoraggiando la lettura, promuovendo l’importanza dell’asilo e della scuola primaria, e sostenendo l’apprendimento del tedesco sin dalla prima infanzia.

Un modello replicato

Attualmente, secondo i dati del Senato berlinese, operano oltre 270 Stadtteilmütter in 12 dei 16 distretti cittadini, raggiungendo ogni anno circa 50.000 persone. Lavorano in contatto con scuole, consultori familiari, uffici pubblici, centri per rifugiati. Il successo del progetto berlinese ha ispirato l’attivazione di programmi simili  anche in altre città tedesche – come Amburgo, Dortmund, Francoforte – e anche in contesti internazionali. Il modello delle Stadtteilmütter è stato riconosciuto come esempio efficace di empowerment femminile e coesione sociale, tanto da ricevere numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Deutscher Engagementpreis e l’Integrationspreis del governo tedesco.

Uno sguardo oltre i confini

Il progetto delle Stadtteilmütter rappresenta anche un modello per altri contesti europei in cui le politiche di integrazione faticano a trovare forme inclusive e partecipative. Il loro lavoro non è solo assistenziale, ma profondamente trasformativo: restituisce dignità e ruolo sociale a donne spesso invisibili, costruisce reti di solidarietà e contribuisce, giorno dopo giorno, a una realtà sociale condivisa e dialogica. Per questo, le Stadtteilmütter sono molto più che semplici mediatrici culturali: sono simbolo di un’integrazione che parte dal basso, che si nutre di empatia, ascolto e presenza. In un’epoca in cui il discorso pubblico sull’immigrazione è spesso polarizzato, la loro azione silenziosa dimostra invece che condividere la cittadinanza è possibile.

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