A Berlino: gli incidenti stradali mortali sono aumentati del 60%

La capitale tedesca ha registrato nel 2024 un incremento degli incidenti mortali superiore al 60% rispetto all’anno precedente

Nel 2024 Berlino ha conosciuto un drammatico peggioramento della sicurezza stradale, con un incremento delle vittime notevole: 55 persone hanno perso la vita sulle strade della capitale tedesca, contro le 33 del 2023. A guidare questa tragica escalation è stato il quartiere di Mitte, che da solo ha registrato 9 decessi — il numero più alto di tutta la città.

Il caso più emblematico risale al giugno dello scorso anno, quando un’auto ha investito e ucciso una donna di 41 anni e suo figlio di quattro anni in Leipziger Straße, nei pressi del Mall of Berlin. Il conducente, un uomo di 83 anni, avrebbe viaggiato a una velocità tre volte superiore al limite consentito. Il processo per questo incidente si aprirà il 14 giugno 2025 presso il tribunale di Charlottenburg, e offrirà l’occasione per interrogarsi con urgenza sulla sicurezza stradale a Berlino e sulle misure necessarie per tutelare i cittadini.

Il dibattito sui limiti di velocità

Il quartiere Mitte sta studiando delle misure per rendere le strade più sicure per i pedoni insieme a un ampliamento delle piste ciclabili. Fra le proposte spicca l’idea di una regolamentazione generalizzante del limite dei 30 km/h sulle strade principali, già adottata da altre città europee. Tuttavia, tale progetto viene visto con preoccupazione sul versante della potenziale perdita di vantaggio temporale.

Roland Stiempel, giornalista e attivista della sicurezza stradale, contesta l’argomento della fluidità del traffico sostenendo, in primo luogo, che velocità uniformi a 30km/h possono garantire lo stesso flusso del traffico rispetto velocità variabili a 50 km/h, e aggiunge che il limite dei 30km/h possa permettere anche l’implemento di attraversamenti pedonali sicuri, evitando inutili attese ai semafori . Del resto, i dati dimostrano che, dove tutti sono più veloci, gli incidenti sono non solo più frequenti, ma anche più gravi.

Gli esempi delle “Città 30”

Il fatto che la velocità più elevata si traduca in più morti sulle strade è confermato dallo studio pubblicato dall’International Transport Forum  nel 2018, che ha analizzato la pericolosità stradale in10 paesi europei. Secondo tale ricerca, un aumento del 10% nella velocità media del traffico porta a un aumento del 20% degli incidenti con feriti, del 30% di feriti e morti, e del 40% degli incidenti mortali. Fra le raccomandazioni emesse in conclusione allo studio si trova anche quella relativa ai 30km/h come limite di velocità nelle aree urbane dove veicoli, ciclisti e pedoni condividono la strada.

In Italia, Bologna ha adottato tale politica ispirandosi a città europee come Bruxelles, Parigi e Graz, diventando la prima grande città italiana a introdurre il limite di 30 km/h su gran parte del suo territorio urbano. Il progetto “Città 30”, avviato ufficialmente il 16 gennaio 2024, ha ottenuto i suoi risultati: per la prima volta dal 1991 sono zero i pedoni deceduti, e si riducono del 16% quelli investiti.

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