5 ragioni per cui mi sta piacendo studiare tedesco a Berlino (al di là del fatto che aiuti a trovare lavoro)
Studiare tedesco non è poi così difficile se lo si affronta con il giusto approccio
Ricordo ancora il mio primo giorno di terza superiore al Liceo Linguistico di fronte al modulo di scelta per la terza lingua: “Spagnolo o tedesco?” “Spagnolo, ovvio, è più semplice”. Ora, vivendo a Berlino, mi mangio le mani per tale scelta, ma neanche troppo. Ma facciamo un passo indietro. Mi chiamo Debora, ho 24 anni e, dopo tante volte a Berlino da turista, ho deciso di trasferirmici. Sto svolgendo un tirocinio e, nel frattempo, frequentando un corso di tedesco nella Berlino Schule. Mi avevano detto che il tedesco era una lingua ostica, di quelle che a fine lezione torni a casa stordita e non hai la testa per fare altro. Non mi pare che sia così. Ogni storia però è personale. Ecco le ragioni per cui studiare tedesco a Berlino mi sta davvero piacendo (e perché vi consiglio un corso di tedesco alla Berlino Schule, o i normali corsi intensivi di quattro settimane o quelli super-intensivi estivi di due settimane delle Summer School di due settimane)
5) La mia insegnante: Grace
Non tutti i prof di tedesco sono alla “Rottermeier di Heidi”. Non lo è di certo Grace, la mia insegnante, super alla mano e sempre pronta ad ascoltare e aiutare. Non ci fa mai sentire la frustrazione davanti a regole difficili da mettere in pratica, ma è sempre disponibile e super friendly. Dopo la pausa caffè ci fa sempre cambiare di posto in modo tale da conoscerci tutti meglio e non rimanere con il solito gruppo. L’ultima ora del corso è la più tranquilla. Di solito ci dividono in due squadre e ci “sfidiamo” con chi conosce più verbi o parole di tedesco. La squadra vincitrice viene viziata dall’insegnante con dolci.
4) I miei compagni: Nicolas, Alex e Lorena
Personalmente mi sto trovando benissimo. Già dal secondo giorno ho stretto amicizia con alcuni dei miei compagni, in particolare il colombiano Nicolas, l’australiano Alex e l’italianissima Lorena (da Catania). In classe in totale siamo in 10, tre italiani, due dall’Australia, una dall’Uruguay, tre dalla Colombia e uno da Barcellona. Un vero Melting Pot! Nonostante le differenze linguistiche e culturali siamo una classe super unita, ci aiutiamo tantissimo e (abbiamo anche un gruppo FB con la docente 🙂 ).
3) La pausa caffè
Quanto amiamo la pausa. E’ il momento di stop, di relax e di divertimento che forse aspettiamo di più durante la mattina dopo le prime due ore intensive di tedesco. C’è chi scappa alla prima backerei (panificio) più vicina per saziarsi con prodotti tipici turchi o semplici panini o c’è chi si mette in fila di fronte alla macchinetta Lavazza (ci tengo a sottolinearlo) per riscaldarsi (o addirittura svegliarsi). E poi tutti insieme fuori, a parlare, a confrontarci, a ridere e commentare le nostre avventure e giornate qui nella nostra amata Berlino.
2) I ragazzi della segreteria e il language party
Sono simpatici, parlano quasi tutti anche italiano e ti sanno dare qualsiasi informazione e aiuto possibile. Una volta al mese organizzano un language party in un bar vicino a Berlino Schule (normalmente il Pubcorn) in cui ognuno parla le lingue che sa. È un ottimo modo per conoscere anche ragazzi delle altre classi di tedesco. Ci mettiamo una bandierina sulla maglietta per ognuna delle lingue in cui ci si sente in grado di tenere una discussione e si inizia. Il più delle volte ci si trova a parlare tedesco, ma capita anche spagnolo, italiano, francese o vietnamita (sempre che tu lo sappia, per ora l’ho visto parlare solo da una francese con un ragazzo di Hanoi). Insomma, si fa gruppo.
1) Il tedesco stesso e le possibilità che mi potrà dare in futuro
È una lingua logica. Non facile, ma che, se affrontata con dedizione, godendo le ore in classe tanto da tornare a casa con il desiderio di fare i compiti (senza studio post lezione non si va da nessuna parte) allora ti sa regalare soddisfazioni che poche altre lingue riescono a regalarti. Per me è la quinta lingua straniera che studio e il piacere che ho provato qualche giorno fa a ordinare un caffè in tedesco al bar non la baratterei con la mia discussione tenuta completamente in inglese. Pensare che fra qualche mese, commettendo errori, ma comunque PARLANDOLO potrò magari anche tenere qualche conversazione con una persona del posto mi dona il desiderio di andare avanti e impegnarmi ancora di più. Per chi, come me, vuole vivere a Berlino, peraltro è l’unico modo per aprirmi delle vere porte sul mercato del lavoro e immaginarmi una carriera senza limiti di ambizioni.
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