5 cose da sapere sul Limes germanico-retico, patrimonio dell’UNESCO nel Sud della Germania

L’antico ponte-confine tra i territori dell’Impero romano e le regioni della Germania superiore e la Rezia è patrimonio dell’UNESCO dal 2005

Una linea di confine fortificata di oltre 500 km, fatta di torri di avvistamento, mura difensive e palizzate, costruita quasi duemila anni fa a protezione dei territori tra i fiumi Reno e Danubio, è oggi un affascinante itinerario turistico. Stiamo parlando del Limes germanico-retico, un’opera mastodontica cominciata sotto l’imperatore Vespasiano che nel 74 affidò la penetrazione dell’area al suo legato Gneo Pinario Cornelio Clemente. Le campagne militari furono poi portate a termine dall’imperatore Domiziano, figlio di Vespasiano, sotto il quale furono edificati nuovi fortini e strade militari a difesa del confine. Nel corso del tempo, la frontiera è stata poi ulteriormente estesa e potenziata, in particolare sotto gli imperatori Traiano e Adriano. Ma fu solo con l’imperatore Antonino Pio che il Limes germano-retico cambiò radicalmente volto: torri e forti, precedentemente costruiti in legno, furono riedificati in pietra. In seguito alle devastanti invasioni barbariche del III secolo, in particolare le sempre più frequenti incursioni degli Alemanni, l’imperatore Gallieno, nel 260, si vide infine costretto a restringere il Limes ai territori ad ovest del Reno ed a sud del Danubio. La bellezza del Limes è tuttavia sopravvissuta nel tempo tanto che il 15 luglio del 2005 l’UNESCO ha deciso di inserirlo nella lista dei Patrimoni dell’umanità. Scoprite con noi 5 cose su questo percorso la cui rilevanza non è stata scalfita neppure dalle ragioni della storia.

1. Il Limes germanico fa parte di un complesso più ampio, il sito UNESCO dei “Confini dell’impero romano”

Esigenze di controllo militare e apertura agli scambi commerciali con le popolazioni non romanizzate coesistono nella natura stessa del Limes. Il Limes germanico-retico non è stato inserito come monumento indipendente tra i patrimoni dell’umanità ma fa parte del sito “Confini dell’impero romano”, che include dal 1987 il Vallo di Adriano in Inghilterra e dal 2008 il Vallo Antonino in Scozia. La costruzione del primo iniziò nel 122 e venne completata in circa un decennio, arrivando alla lunghezza complessiva di 120 km, da  Wallsend, sul fiume Tyne, fino alla foce del fiume Solway Firth. Il secondo fu realizzato sotto il regno di Antonino Pio e si estende per 63 km da Old Kirkpatrick sul Firth of Clyde a Bo’ness sul Firth of Forth. I romani non riuscirono mai ad estendersi a nord del vallo e a soggiogare le tribù indigene dei Pitti e dei Celti. Alla fine, il vallo fu abbandonato nel 164, a vent’anni dalla costruzione e le legioni romane si ritirarono a sud del Vallo di Adriano.

©Youtube, Il Vallo di Adriano.

 

2. Si può raggiungere il tragitto del Limes partendo da Bonn e Coblenza, per dirigersi poi verso Francoforte

Il Limes inizia nella valle del Rotenbach presso Schwäbisch Gmünd e si congiunge al Limes altogermanico, attraversando l’Odenwald, la piana di Hohenloher, la Foresta Sveva, il Giura Svevo e il parco della Valle dell’Altmühl. Il suo punto di approdo è  Ratisbona, sul Danubio. Ci si può immettere sul percorso a partire da diverse città del sud della Germania. L’itinerario ha inizio nei pressi di Bonn e Coblenza, è poi diretto verso il Saalburg, vicino Francoforte. Si possono raggiungere i tratti della Baviera e di Baden-Württemberg attraverso Stoccarda e Norimberga.

© Youtube, Un tratto del limes germanico-retico.

3. Il sito archeologico di Saalburg è uno dei tratti più ben conservati del Limes

Il sito archeologico circoscritto intorno al Forte di Saalburg è uno dei punti più ben conservati del complesso del Limes germanico-retico. Situato sul crinale del Taunus, a nordovest di Bad Homburg, era un castrum destinato ad ospitare una coorte, unità organica dell’esercito romano comprendente 500 uomini. Sono ancora chiaramente distinguibili il fossato e la massicciata. Molte torri di guardia sono parzialmente conservate e facilmente individuabili. La sua peculiarità è la completa ricostruzione delle sue componenti tra cui mura, porte, santuario, sala delle adunate, e magazzino delle provviste. Il sito ospita inoltre un museo con una ricca collezione di equipaggiamenti militari e domestici provenienti da Saalburg e da altri siti limitrofi. Oltre ad essere parco archeologico e museo, Saalburg, rappresenta un rinomato centro di ricerca in archeologia e ospita occasionalmente concerti di musica classica.

4. Lungo il percorso è possibile visitare il Museo Romano di Osterburken

Il museo si trova a Osterburken, città nel distretto di Neckar-Odenwald nel Baden-Württemberg. Nel dicembre del 1983, quando è stato inaugurato, il museo era una succursale del Museo statale di Baden. Con il riconoscimento da parte dell’UNESCO del Limes germanico-retico, Osterburken è diventato un riferimento imprescindibile per i visitatori del Limes. Il 16 e 17 settembre 2006, è stata inoltre inaugurata un’opera di vasta espansione museale. L’area espositiva del museo si costituisce oggi di tre sale espositive permanenti e una sala dedicata alle mostre temporanee.

5. Al Museo del Limes ad Aalen è possibile rivivere lo spirito della vita civile e militare romana

Nella città di Aalen, i romani avevano costruito un castrum per ospitare l’unità di cavalleria Ala II Flavia milliaria, da cui sembra derivi il nome della città. La fortezza di Aalen, rappresentava, con circa 1000 cavalieri, la più grande fortezza di ausiliari lungo il limes retico. La città e il forte vennero poi evacuati con l’invasione degli Alemanni nel 260. Oggi, è possibile approcciarsi allo stile di vita militare e civile in prossimità del limes facendo visita al Limesmuseum di Aalen. Il Museo è una succursale dell’Archäologische Landesmuseum e rappresenta l’unico museo di limes in Germania. Un’ampia collezione di reperti documenta la vita quotidiana, il commercio, l’agricoltura, la religione, l’arte e la vita militare degli antichi Romani. Ogni due anni, si tengono inoltre rivisitazioni di combattimenti e rappresentazioni di vita da campo.

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Foto copertina: museo del Limes di Aalen, ©EfraimstochterCC0