5 cose che danno fastidio a chi segue su facebook l’amico che vive a Berlino
Un post scritto dalla parte di chi, Berlino, non la vive aprendo la porta di casa, ma accendendo il computer. Ecco 5 cose che danno fastidio a chi segue su Facebook l’amico che vive a Berlino
5. Gli status, le foto o i link che sottintendono: «Per fortuna che non vivo più in Italia»
Prima di trasferirsi a Berlino il tuo amico non sapeva neanche che la Repubblica avesse un sito internet. Ora è sempre il primo a postare il link di Lettera43, Il Fatto Quotidiano e Linkiesta sull’ennesimo malfunzionamento del nostro sistema. È il più irritato di tutti e sfoga la sua frustrazione ricordando a tutti che lui, in Italia non c’è più. Sono fatti vostri, anzi tuoi. Lui vuole solo aprirti gli occhi, lui sì che vive in un Paese in cui l’economia macina numeri positivi e tutto sembra funzionare.
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4. Lo scrivere in tedesco
È arrivato a Berlino da un mese, a malapena ha aperto il libro di tedesco comprato da Dante Connection, quando parlate con lui vi dice che il tedesco è una lingua impossibile. Ma poi scrive status, commenta foto in tedesco o risponde ai suoi compagni di corso in tedesco, utilizzando quelle 5 parole che ha imparato. Spesso commettendo errori, ma voi non potete saperlo, per voi lui è già un poliglotta. Anche se in realtà non fa altro che compilare pensierini di una banalità disarmante come scoprite puntualmente ogni volta che decidete di copiare e incollare il tutto su Google Translator.
3. Gli status in cui ci lamenta di Berlino
Sono peggio dei precedenti «Per fortuna che non vivo più in Italia». Il tuo amico berlinese si lamenta dei tedeschi, del cibo tedesco e del tempo, come se ogni aspetto negativo della vita tedesca fosse una sorpresa. E poi, cosa peggiore, si lamenta per i ritardi di dieci minuti della metropolitana, mentre voi è da mezzora che aspettate l’autobus sotto casa. Che, tra l’altro, quando passerà sarà anche quasi in orario visto che di autobus ne passano solo due all’ora. Lui si lamenta. Voi rosicate per il suo lamento da privilegiato e se provate a farglielo notare lui vi risponde che paga le tasse in Germania e si aspetta i servizi per cui paga. Come se voi in Italia le tasse non le pagaste.
2. I vari «parteciperò» agli eventi
C’è la festa sulla metropolitana, quella dallo sfasciacarrozze e quella in cui si accede solo da una botola segreta in mezzo alla strada. Quella dopo il vernissage che finisce con la gente che lecca crema pasticcera sui quadri della mostra utilizzati come vassoi. Ed il tuo amico, che in Italia non lo muovevi neanche con il carro attrezzi, conosce tutte queste feste e ci va sempre! Ogni domenica mattina guardi i suoi vari ostentati geolocalizzamenti. Tu a Roma hai pagato 15 euro per entrare in un locale che neanche era un granché. Lui ha girato almeno 6 locali, tutti apparentemente fichissimi e dai nomi esotici, Intersoup, Weekend, Watergate, Raw, Rosi’s, Mein Haus am See, Kater Holzig, Sysiphos, Thai Kreuzberg Massage, Cassiopeia. Beh, consolati: quel Thai Kreuzberg Massage delle sei del mattino dimostra che il resto della nottata del tuo amico non è che sia andata come lui sperava che andasse.
1. Le foto di Berlino
Berlino nelle foto degli amici è sempre bella ed attraente. Fanno 10 gradi, ma c’è il sole: stanno tutti in costume. C’è la neve: è tutto da cartolina. E poco importa se quando siete andati a trovare il vostro amico lo scorso agosto di sole ce ne è stato solo un paio d’ore di un martedì tra le cinque e le sette e la neve che avete incontrato il gennaio dell’anno prima non era per niente bella a vedersi. Il tempo a Berlino non è il massimo. Voi sapete la verità, il vostro amico a Berlino sa la verità, eppure quando lui posta foto fichette di Berlino su Facebook, voi continuate comunque a rosicare e qualche like sotto ogni tanto glielo mettete pure.
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Immagine di copertina © nikkilemieux CC BY-SA 2.0