Le Birkenstock puntano a farsi riconoscere come opere d’arte in Germania

Birkenstock si innalza a diventare un’opera d’arte e sta combattendo in tribunale per acquisire il diritto d’autore contro i suoi imitatori

Che la calzatura tedesca per eccellenza sia di tendenza è ormai risaputo. Infatti, negli anni, Birkenstock ha saputo invertire quel processo che portava alla sua ridicolizzazione e oggi le suole in sughero tedesche sono diventate trendy e alla moda, tanto da essere utilizzate anche nel film Barbie (rigorosamente rosa). Tuttavia, si sa che ogniqualvolta un capo o accessorio acquisisce notorietà, altri brand o marchi tenderanno a copiarlo. L’intento dell’azienda è chiaro: ora vuole proteggere i suoi prodotti dal plagio riposizionandoli come pezzi d’arte

Così è avvenuto, e adesso l’iconico sandalo si trova in una disputa legale contro uno dei suoi più famosi imitatori: Tchibo. La battaglia è aperta e supportata dagli avvocati di Birkenstock, che si appellano alle leggi sul copyright sostenendo di voler ottenere diritti di esclusività.

Fra i modelli più imitati vi è l’Arizona, il classico sandalo con due cinturini, il Madrid, con un solo cinturino, e i modelli Gizeh e Boston Clog.

Il tribunale di Colonia respinge la proposta

Konstantin Wegner, uno dei legali di Birkenstock, afferma che il marchio è un’opera di design ed è alla stregua di tante opere originali e artistiche e, come tali, dovrebbe godere di diverse leggi sulla tutela del prodotto.

Un esempio di tale protezione sui diritti d’autore quello della Porsche 356. Infatti, all’automobile tedesca sono state riconosciute specifiche norme di protezione dal 2022.

Tuttavia, l’Alta Corte Regionale di Colonia non ha ancora riconosciuto un simile status agli iconici sandali in sughero per mancanza di dati qualitativi sufficienti sulla creatività che avrebbero potuto farli divenire un’opera d’arte. Infatti, la corte ha posto una netta differenza fra design e arte e come la prima sia più utilitaristica della seconda, più basata su idee.  Dunque, l’arte deve essere separata da ogni intento economico, sostiene il tribunale di Colonia. Birkenstock ha replicato contestando tutto ciò, ma, il processo, però, è ancora in corso.

Le origini e il successo

La storia di Birkenstock risale al XVIII secolo con il suo creatore Johannes Birkenstock, ma è solo dagli anni Sessanta che il brand ha iniziato ad acquisire popolarità con l’introduzione del riconoscibile plantare in sughero.

Ma dalla fiera delle scarpe di Düsseldorf in cui venivano criticate ne è passato di tempo e la calzatura tedesca oggi ha raggiunto la sua fama. Birkenstock è quotata alla borsa di New York e ha raggiunto il successo entrando a far parte di una delle più famose holding del lusso, LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton SE). Inoltre, le molte collaborazioni con celebrità come Sarah Jessica Parker e Steve Jobs hanno aiutato a concretizzare l’iconicità pop delle Birkenstock anche nei media.

Se oggi Birkenstock ottenesse quanto desiderato, sarebbe più competitiva sul mercato, con molte più tutele per il suo marchio che ne garantirebbero una maggiore protezione legislativa.

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