Germania, famiglia deve restituire casa agli eredi di ebrei a cui era stata sottratta nel 1939
Il Tribunale federale ha ordinato a una famiglia di Wandlitz di restituire una casa acquisita illegalmente dai loro antenati durante l’epoca nazista
Il passaggio di proprietà della famiglia
Nel Brandeburgo, la famiglia Lieske ha perso la causa contro la restituzione del loro immobile a Wandlitz alla Jewish Claims Conference.
La proprietà in questione apparteneva originariamente a due donne ebree, Alice Donat ed Helene Lindenbaum, che l’avevano acquistata nel 1932 per gestirla come una casa di vacanza destinata ai bambini ebrei. Tuttavia, con l’avvento del regime nazista, avevano ceduto l’immobile a causa del contesto delle persecuzioni razziali.
Nel 1939, il nonno dell’attuale proprietaria aveva acquistato la casa da un agente immobiliare, approfittando della situazione di privazione subita dalle proprietarie ebree. Entrambe le donne furono successivamente deportate e assassinate nel campo di concentramento di Auschwitz.
La famiglia non sa dove andare
La famiglia Lieske, residente da generazioni in una casa a Wandlitz, ha perso una causa contro la restituzione dell’immobile alla Jewish Claims Conference (JCC). Nel 2015 Ufficio Federale per le questioni immobiliari aperte informava che, non essendoci discendenti in vita delle donne ebree, la casa e il terreno dovevano essere restituiti alla Jewish Claims Conference (JCC).
La famiglia in questione ha intentato una causa contro questa decisione, ma ha perso presso il Tribunale amministrativo federale, cedendo in via definitiva l’immobile.
Dopo la sentenza, la donna di 85 anni e suo il figlio, di 61 anni, hanno espresso la loro disperazione, affermando di non sapere dove andare.
Nonostante un rappresentante della JCC, Rüdiger Mahlo, ha comunicato alla famiglia il diritto di abitazione permanente nella casa, la famiglia ha rifiutato questa proposta. Non è ancora chiaro se e quando la famiglia dovrà lasciare la casa.
Jewish Claims Conference e restituzioni post-Olocausto
Questo caso è significativo non solo per il suo valore storico, ma anche come testimonianza della complessità del processo di riparazione e restituzione dei beni sottratti durante il regime nazista.
La Jewish Claims Conference (JCC), fondata nel 1951, rappresenta le richieste di risarcimento delle vittime ebree del nazismo. L’organizzazione è composta da 23 associazioni ebraiche ed è stata riconosciuta nel 1952 dalla Repubblica Federale. Il suo scopo è quello di gestire i fondi per supportare i sopravvissuti all’Olocausto.
Con la riunificazione tedesca e la legge sulla regolamentazione delle questioni patrimoniali aperte del 1990, la JCC è stata designata successore legale in assenza delle vittime.
Oggi nel Brandeburgo, quasi tutti i casi di restituzione e di risarcimento riguardo alle cause legate dalle persecuzioni durante l’era nazista sono stati risolti.
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