Crisi Germania: mai così tante aziende insolventi come nel 2009

Nel 2024 la Germania ha registrato il più alto numero di insolvenze aziendali dalla crisi finanziaria globale del 2009

Secondo uno studio dell’Halle Institute for Economic Research (IWH), il numero delle insolvenze nel 2024 è aumentato del 36% rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre dello scorso anno, un totale di 4.215 aziende sono fallite e 38.000 persone hanno perso il lavoro. Numeri del genere non si vedevano dal 2009, quando la crisi finanziaria globale colpì duramente il paese.

Il fenomeno, secondo il responsabile della ricerca sulle insolvenze dell’IWH, Steffen Müller, sebbene sia legato all’attuale crisi economica, non dipenderebbe esclusivamente dall’aumento dei costi dell’energia e dei salari, ma anche da una serie di fattori che hanno messo sotto pressione le imprese di ogni settore.

La crisi non risparmia nessun settore

Le cifre, ormai drammatiche, raccontano la storia di un paese che sta faticando a reagire alle sfide poste da una liquidità ridotta, dai costi operativi più elevati e dalla contrazione dei consumi.

Tutti i settori economici sono stati coinvolti, ma il settore dei servizi, che include ospitalità, turismo e servizi professionali, è in prima linea, con un aumento del 47% delle insolvenze rispetto all’anno precedente. Anche il settore manifatturiero ha visto un incremento significativo delle difficoltà, con un aumento del 32%.

Una delle realtà più colpite è quella della ristorazione, già duramente provata dalla pandemia. A Berlino si stima che il 16,5% delle imprese del settore sia a rischio insolvenza, in gran parte per via della difficoltà di ritornare ai livelli pre-pandemia. La situazione per molti ristoratori sta diventando insostenibile.

Le cause dell’aumento di insolvenze

Le difficoltà economiche delle aziende sono il frutto di una combinazione di fattori. In primo luogo, durante la pandemia il governo federale ha sostenuto molte aziende in difficoltà con generosi sussidi, interrotti poi nel 2022. Questo, unito agli aumenti aggressivi dei tassi di interesse da parte della BCE (Banca Centrale Europea) per combattere l’inflazione, ha fatto sì che molte aziende ora siano incapaci di affrontare il crescente costo del debito.

In questo scenario di inflazione elevata e di politiche monetarie restrittive, le aziende tedesche si ritrovano ora ad operare in un ambiente precario.

La Germania, un tempo ritenuta la locomotiva d’Europa, ora sta affrontando difficoltà significative non solo in termini di insolvenze. Le numerose chiusure di stabilimenti di giganti industriali come Volkswagen e Philip Morris e il fallimento di Galeria Karstadt Kaufhof contribuiscono a una sensazione di incertezza che sta pervadendo il paese.

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