Raro caso di difterite: bambino di 10 anni non vaccinato muore a Berlino. Altri decessi nel 2024, ma la malattia rimane poco diffusa
Un bambino di 10 anni del Brandeburgo è morto a Berlino a causa della difterite, malattia per cui non era vaccinato. Ricoverato a ottobre, è stato trasferito in terapia intensiva per un’infiammazione acuta e vi è rimasto fino al decesso.
In Germania, la difterite è estremamente rara grazie alla diffusione dei vaccini, che ne hanno ridotto drasticamente i casi a livello globale. Tuttavia, nel 2024 si sono registrati alcuni decessi, seppur senza segnali di allarme.
Questa infezione batterica si trasmette per via aerea e può causare complicazioni gravi, fino al soffocamento. Gli esperti avvertono sui rischi dell’esitazione vaccinale: le epidemie sono improbabili, ma la malattia resta pericolosa per chi non è immunizzato.
Bambino muore perché non vaccinato contro difterite: destino evitabile?
Un bambino di 10 anni del Brandeburgo è morto a Berlino a causa di un’infezione da difterite, malattia per cui non aveva ricevuto il vaccino.
A settembre dell’anno scorso, è arrivato in una clinica pediatrica di Potsdam a causa di un’infiammazione acuta alle tonsille. I medici gli hanno poi diagnosticato la difterite.
Successivamente, hanno trasferito il piccolo in una clinica di Berlino, dove hanno dovuto sottoporlo a ventilazione artificiale. Le sue condizioni sono peggiorate rapidamente, portandolo in terapia intensiva, dove è rimasto fino al decesso.
Il dipartimento sanitario ha tracciato i contatti e ha individuato un altro caso di difterite nella sua famiglia. Grazie alla vaccinazione, però, questa persona ha avuto solo sintomi lievi, come hanno spiegato le autorità.
Purtroppo, questo tragico caso si inserisce in un contesto più ampio: nel 2024, sono stati segnalati altri decessi per difterite in Germania, tra cui due adulti, sebbene la malattia rimanga estremamente rara.
Difterite: una minaccia ancora presente, ma prevenibile
Lo scorso anno, la Germania ha registrato 51 casi confermati di difterite fino a ottobre. La malattia resta poco comune, ma rappresenta ancora un rischio per i non vaccinati.
Questo episodio dimostra che, nonostante i numeri bassi, la difterite minaccia chi non è salvaguardato o per una piccolissima percentuale di persone che non sono protette nonostante l’immunizzazione.
L’Istituto Robert Koch conferma che i casi di difterite sono diminuiti drasticamente grazie alle vaccinazioni. Nonostante l’incidenza bassa, l’infezione resta un rischio per chi non se ne premura, e gli esperti continuano a insistere sull’importanza delle vaccinazioni preventive.
Bernhard Kosak, responsabile della medicina d’urgenza pediatrica presso la clinica del Brandeburgo occidentale, mette in guardia rispetto queste malattie rare . Infatti, avverte che le infezioni come difterite, meningococco e morbillo restano pericolose. I trattamenti moderni aiutano solo in parte, e i danni permanenti sono possibili se non si interviene in tempo.
Come la si riconosce?
La difterite si manifesta in due forme principali: cutanea e faringea. La forma faringea rappresenta il rischio maggiore, poiché può causare sintomi gravi come mal di gola, febbre alta, difficoltà respiratorie e gonfiore dei linfonodi del collo.
Nei casi più gravi, se non trattata tempestivamente, può portare a complicazioni fatali come il soffocamento a causa del gonfiore delle vie respiratorie.
Sebbene la vaccinazione contro la difterite sia stata introdotta nel 1913, riducendo significativamente il numero di casi e decessi, essa non garantisce una protezione completa contro l’infezione. La vaccinazione protegge in particolare dai sintomi più gravi, così da evitare che sia fatele per la persona che ne è affetta.
Per questo motivo, è fondamentale mantenere il calendario vaccinale aggiornato, con una dose di richiamo ogni dieci anni, come raccomandato dal Comitato Permanente per la Vaccinazione. Nonostante la bassa incidenza dei casi di difterite grazie alla vaccinazione, per le persone che non ricevono le dosi di richiamo possono essere vulnerabili.
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